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Idee in Movimento
di Ely Galleani
Alassio 29 Ottobre 2005 - n. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17
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  Un Treno Fantasma

    Alla separazione dei miei genitori, quando ero proprio piccola, seguì il distacco dal paese natio. Mia madre Halina scelse la sua nuova residenza a Roma dove ci trasferimmo all’inizio del mio nuovo anno scolastico, la terza elementare.
    Da allora ogni visita a mio padre prevedeva un lungo viaggio in treno: salivo sul vagone letto la sera e scendevo la mattina, occupando un cabina singola tutta per me.
    Così ho cominciato, da sola, a viaggiare fin da piccola imparando a sentirmi grande nel ricevere una parte della responsabilità che la vita mi avrebbe riservato. Mi piaceva farlo, appoggiarmi al finestrino per sbirciare nella notte la vita che continuava all’esterno e addormentarmi senza chiudere completamente quella visuale per poter vedere, la mattina dopo, gli alberi e le case sfilare nella campagna ligure.
    C’erano lati positivi nel viaggiare da sola: ad esempio la contemplazione assoluta, silenziosa e in movimento! La fantasia era sollecitata da continui cambiamenti del paesaggio, non c’era di meglio per una bambina desiderosa di conoscere. Scendevo ad Alassio alle sette della mattina, dall’altro lato del treno il sole sorgeva nel mare colorando di rosa la fine del mio viaggio.
    Al binario della mia piccola città natale trovavo mio padre Ingo ad accogliermi a braccia aperte.
    Per me era l’inizio della vacanza coincidente con la scoperta di nuovi modi di vivere, con, come preludio, quel viaggio… nessuno poteva sapere quanta importanza ricoprisse nel mio subconscio.
    Era il premio sconosciuto agli altri. Neanche la paghetta settimanale, che ricevevo solo in vacanza, lo superava! Riuscendo a risparmiarla, a fine soggiorno, potevo acquistarmi un libro con le avventure della Tigre di Mompracem, scritto da Salgari  e un Topolino che mi avrebbero accompagnato nel viaggio di ritorno. Ogni volta pregustavo il momento in cui mi sarei accomodata sui cuscini con le iniziali delle FF.SS. e avrei cominciato la lettura nella mia solitudine ritrovata…quando, volato il tempo concessomi, mi sarei ritrovata per mano a mio padre su quello stesso binario ad aspettare il treno il cui Wagon Lit mi avrebbe riportato a Roma.
    Si partiva tardi la sera, dopo le 22,00, ad un orario per me normalmente irraggiungibile.
   Ho usato quella carrozza letto per una vita intera, avanti e indietro da Roma. Spesso ritrovavo controllori già incontrati in precedenti viaggi e sembrava di tornare a dormire, in qualche modo, a casa propria! Forse il plaid rosso a strisce blu rendeva quel letto più familiare per me.
    Quando nel 1987 ho trasferito la mia residenza da Roma ad Alassio i viaggi sono ripresi  con moto contrario, invertendo arrivi e partenze.
   Per quaranta anni ho usufruito di quel comodo metodo di viaggio sulle ruote ferrate:ultimamente svegliandomi con un giornale fresco di stampa e un cappuccino, servito dal controllore, nel mio scomparto T3 donna, un plaid ora blu in una cabina a tre letti… per me più economica. Sempre tutto tranquillo, un viaggio comodo, sicuro nella notte durante la quale viaggiare protetti è molto importante per tutti non solo per una donna che viaggia da sola!
    Tutto perfetto sino a l’altro ieri quando la carrozza del vagone letto, e solo quella, è diventata fantasma; esiste ma non si può prendere!
    Provo a spiegare meglio l’arcano: dovendo tornare a Roma per effettuare delle analisi cercavo di prenotare, al Call Center delle Ferrovie, un posto letto sul solito treno di passaggio da Alassio alle 22,17. Risposta: “Signora il posto c’è ma non è vendibile, forse c’è una anomalia nel sistema di prenotazione del T3 donna. Provi ad acquistarlo in Stazione”.
    Dispiaciuta per l’ulteriore perdita di tempo mi recavo allo sportello ferroviario dove ricevevo la stessa risposta: “Non è vendibile. Esiste ma non si riesce a prenotarlo. Provi domani”.
    Rientrata a casa richiamavo il numero 892021 per avere maggiori delucidazioni e mi sentivo rispondere come anche il T2 donna o il singolo non fossero acquistabili dai cittadini italiani ma, essendo un treno internazionale, solo vendibili nel paese di origine!
    Provavo a replicare come quel treno l’avessi preso migliaia di volte, usufruendo sempre del servizio letto…
    Inutilmente.
    “Sono gli accordi internazionali carenti, non dipende dalle Ferrovie”… e da chi sennò?
    Sconvolta dall’idea di un treno razzista che ospitava solo cittadini della Comunità Europea con la sola esclusione degli italiani, sul cui territorio, peraltro, la carrozza transitava…cercavo di dribblare l’ostacolo: “Bene, mi prenoti un letto da Montecarlo, riesce?”
    Tutto ha un limite e la risposta da me ricevuta lo supera di molto !
    “Si, signora, il sistema mi consente ora di prenotarle il posto nel T3 donna ma lei deve recarsi a prendere il treno alla Stazione monegasca altrimenti, dopo quindici minuti dalla partenza, perde il diritto al viaggio. Non è detto lei possa salire ad Alassio, il controllore potrebbe non aprire la porta del vagone o il suo letto potrebbe già essere occupato. Non esiste alcun modo per farla salire su quel treno a meno di viaggiare in poltrona o in cuccetta.”
    “Senza alcuna sicurezza “, aggiungo io.
    Sono state le mie ultime parole di replica ad una situazione così paradossale da poter servire da spunto per un articolo sul giornale, immagino già il titolo: Lesi i Diritti dei Viaggiatori Italiani
    Una carrozza passerà, ogni sera alle 22,17, sul binario di Alassio: un fantasma dei nostri diritti…
    Sono stata costretta a rimandare analisi e viaggio per impossibilità di raggiungere la capitale di prima mattina: anche prendendo il primo aereo da Albenga o da Genova non si riesce ad essere nel centro di Roma  prima delle 10,00… non resta che sperare in una pronta soluzione.
   
Ripristinare la carrozza letto italiana o concludere accordi con le Ferrovie Francesi sembra ora un "must", per non ledere i diritti di quanti hanno necessità di accedere a quel servizio senza dover affrontare ulteriori costi
    I sogni dei viaggiatori bambini non andrebbero mai infranti senza sostituirne i mezzi per tempo!

C U Soon ...o per meglio dire alla prossima!
Vostra www.elygalleaniblog.com

Alassio, ai tempi dei miei nonni, era riuscita ad avere dalle Ferrovie la concessione di molti treni, tra i quali la fermata del WL

 


Ely Galleani
  Dal ruolo di attrice a quello attuale di ragioniera, da moglie di Carlo Vanzina a single convinta.
Da amica dei registi Dino Risi, Mario Monicelli, Roman Polanski a Michelangelo Antonioni... Intreccia esperienze di vita con i pittori Mario Schifano, Alighiero e Boetti, Tano Festa. Un percorso vissuto fino all'ultimo respiro... in punta di piedi per non sprofondare nelle buche più dure.
Entusiasta nell'apprendimento del vivere, viaggia per conoscere , studia i geroglifici per scoprire nuove etimologie, impara a giocare con le parole per scoprire un nuovo significato, un filo conduttore.
Ama la tavola ... ma non ingrassare!
Conserva i sapori della vita,gli apprendimenti senza perdere il proprio lato infantile, il desiderio di giocare.
Crede nel web, nella possibilità di una nuova forma di comunicazione

 


Ely Galleani

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