L'imprevisto
Il periodo migliore per arricchire lo spirito
è sicuramente quello delle vacanze quando raggiungere ciò che si cerca è
a portata di mano o almeno si crede di riuscirne a capire l’entità.
L’imprevisto diventa il tramite, il mezzo attraverso il quale
riconoscere il non ancora noto.
In Sardegna durante una giornata di maltempo mi trovavo in visita a
Castelsardo in provincia di Sassari, antico dominio della famiglia
ligure Doria posto sulla costa di fronte alla Corsica.
Il paesino arroccato e protetto su alti bastioni è sferzato da un vento
troppo gelido per quella giornata di agosto, nei vicoli rare porte
aperte lasciano intravedere qualche anziana donna intenta a costruire
canestri con foglie di palma nana, l’ambiente è quasi spettrale,
complice l’assoluto silenzio…quando uno stendardo rosso si pone
all’attenzione evidenziando l’ingresso ad una mostra dal titolo
“Alchimia Mistica”.
Da subito il percorso affascina: le stanze, disposte su quattro piani di
un ex seminario, hanno le finestre oscurate da pesanti drappi neri,
l’illuminazione a candele porta indietro nel tempo lasciando scorgere il
logo della mostra : un uroboro, un serpente che si morde la coda,
simbolo pagano del tempo laddove fine ed inizio coincidono, hanno
carattere continuativo. L’evidente contrasto con il concetto cristiano
del tempo inteso in maniera lineare impone un approfondimento.
Salendo le anguste scale la guida racconta come una serie di coincidenze
abbia permesso il ritrovamento, nelle stanze del vicino Episcopio, di
quattromila volumi antichi, alcuni erosi dal tempo e dai roditori. La
biblioteca, con preziosi tomi del periodo dal 1500 al 1800, era stata
abbandonata sin dagli anni ‘30 quando la diocesi di Tempio Ampurias si
era trasferita da Castelsardo alla città di Tempio Pausania. Una lastra
tombale, spostata nella sacrestia dopo i lavori di restauro alla
Cattedrale, dedicava il simbolo dell’urobo letteralmente ai “Fratres
Catedralis Ampuriensis” …“In Unum” nella loro unità! Offriva la
conoscenza di forme e simboli alchemici, quindi pagani, ai fratelli di
fede cristiana!
Uroboro
Per tutelare i beni culturali la diocesi provvedeva a costituire un
ufficio con il fine di catalogarli ed offrirli alla conoscenza del
pubblico attraverso diverse mostre: a Santa Teresa di Gallura sino al 20
agosto “I Templari e la Sardegna” e a Castelsardo due siti, in uno
“Memorabilia Episcoporum et Canonicorum & Magia ,Stregoneria e Santa
Inquisizione”, nell’altro la mostra “Alchimia Mistica”.
In quest’ultima un filo rosso conduce il visitatore nel percorso
dall’inizio alla fine, dal buio alla luce per ricongiungersi sul
terrazzo del seminario in un ideale urobo dal quale poter ricominciare
all’esterno il percorso di conoscenza, arricchiti da quanto si è fino ad
allora appreso.
La vista dell’ex Faro Doria , ora Campanile , impone la rivisitazione
del borgo antico e della Cattedrale in cui è custodito, a dimostrazione
dell’antica conoscenza musicale, l’organo del ‘600 e, nella Chiesa di
Santa Maria, della tavola smeraldina dipinta sullo sfondo della
Crocifissione che , dopo il restauro, presenta solo uno dei simboli
alchemici originali, la luna, essendo stato eliminato il sole !
Seguendo il filo rosso si passa di meraviglia in meraviglia: il volume
edito a Venezia nel 1611 “Panarion Arca Medica Variis”, un Ex Libris
Seminaris Tridentini Castri Sardi, contenente l’elenco dei Morbi e dei
loro Rimedi…il volume “Prediche Panegiriche” dietro alle quali il
canonico Arduino nel 1646 celava simboli mistici e alchemici.
Il filo rosso sorprende il visitatore facendolo imbattere nella
grammatica del 1616 “Prima Elementa Linguae Syriacae Iesu-Christo
Vernaculae” un testo in latino per tradurre dalla lingua siriaca, che si
credeva dimenticata, all’ebraico.
Ogni angolo nasconde un tesoro inestimabile : una edizione del ‘600
della Bibbia di Castelsardo “Bibbia Sarda” contiene la complicata
questione della esistenza dei Libri di Esdra con i testi originali dell’
“Oratio Manassae” e del “Libro Esdrae Tertius”, libri apocrifi che
l’autore dichiara stampati come furono reperiti in alcuni manoscritti…
Il titolo del volume “Oratio Manassae, Necton Libri Duo,Qui Sus Libri
Tertii & Quarti Esdrae Nomine Circumferentur…” non lascia adito a dubbi
sul contenuto, creduto perduto, e il cui seguente capoverso , con il
carattere “&” al posto delle “e”, così recita:
“ Omine Omnipotens, Deus Patrus Nostrum Abrahà & Isaac & Jacob & Feminis
Eorum Iusti, Qui Faecit Caelum & Terram Cu Omni Ornatum Eorum…”
Tesori inestimabili che dovrebbero essere al più presto salvati su pdf
per ampliarne la divulgazione e la conoscenza in un momento in cui è
permesso confrontare , apprendere per meglio capire il percorso della
nostra storia…
La conoscenza non ha fine così come la mostra che si articola ancora in
altre e nuove stanze dove viene trattata la fisica, la musica,
l’astronomia. Quest’ultima con testi e immagini precedenti alla teoria
eliocentrica, dove la terra è al centro e nei cerchi concentrici
successivi appaiono in ordine Luna, Mercurio, Sole, Marte, Giove e per
ultimo il cielo di Saturno.
Un percorso affascinante e ricco di simbologia aperto al pubblico sino
al 15 settembre ( e mail: mbrozzu@tiscali.it e tel. 079.6393099).
Bisogna riconoscere come questa antica terra sappia allietare il
percorso dei visitatori, anche occasionali, offrendo loro iniziative di
grande rilievo che spaziano dagli allestimenti intelligenti per le
mostre culturali agli spazi musicali offerti. Uno per tutti il concerto del gruppo Archi Jazz Kaleidos and Strings eseguito nell’auditorium
di Trinità d’Agultu
(SS) e del Benedetti Jazz Group con alla batteria Claudio
Benedetti che ha ricevuto una standing ovation con l’esecuzione
di “Take Five”.
Ricollegando il pensiero a quanto narrato nella mostra “Alchimia
Mistica” penso come Ermete Trismegisto , Toth per gli antichi egizi,
abbia davvero architettato una copia del mondo splendida, soggetta a
spazio e tempo, quindi a marcescenza, dove però, grazie sempre allo
spazio e al tempo, è offerta la possibilità dell’acustica, di poter
parlare, ascoltare e fare musica.
Dobbiamo ora imparare ad abitarla in pace.
L’Imprevisto…Cosa non dona il caso! Aiò !
C U Soon ...o per meglio dire alla prossima!
Vostra
www.elygalleaniblog.com
Il canonico Arduino
Ely Galleani
Dal ruolo di attrice a quello attuale
di ragioniera, da moglie di Carlo Vanzina a single convinta.
Da amica dei registi Dino Risi, Mario Monicelli, Roman Polanski a
Michelangelo Antonioni... Intreccia esperienze di vita con i pittori Mario Schifano,
Alighiero e Boetti, Tano Festa. Un percorso vissuto fino all'ultimo
respiro... in punta di piedi per non sprofondare nelle buche più
dure.
Entusiasta nell'apprendimento del vivere, viaggia per
conoscere , studia i geroglifici per scoprire nuove etimologie,
impara a giocare con le parole per scoprire un nuovo significato, un
filo conduttore.
Ama la tavola ... ma non ingrassare!
Conserva i
sapori della vita,gli apprendimenti senza perdere il proprio lato
infantile, il desiderio di giocare.
Crede nel web, nella possibilità
di una nuova forma di comunicazione
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