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di memoria, cultura e molto altro...      Ravenna, 20 Novembre 2007



<<< NOVITÀ - STRENNA DI NATALE 2007
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CONGRATULAZIONI a Franco Gàbici: gli è stato assegnato il Premio Guidarello di Giornalismo. Fra gli altri premiati quest’anno nelle varie sezioni figurano, fra gli altri, Giulio Andreotti, Steno Marcegaglia, Piero Melograni, Giulio Ricolfi, Mike Bongiorno. La cerimonia di premiazione di Franco Gàbici e degli altri, condotta da Bruno Vespa, si svolgerà il 24 novembre al Teatro Alighieri di Ravenna
  “Una Canzone
  al Giorno”...
  Com’erano beati
  quegli anni
  a 45 giri!

  Agli amici che hanno visto il libro sono venuti i goccioloni perché le 366 canzoni che ho presentato nel mio «Una canzone al giorno» rappresentano degli stimoli straordinari per i ricordi.
Parlo, ovviamente, di quelli che appartengono alla mia generazione, anche se le belle canzoni, come dire?, non hanno età e attraversano il tempo mantenendo inalterata la freschezza.
Le 366 canzoni ovviamente sono le mie nel senso che la scelta è mia, motivata da simpatie personali e so benissimo che per 366 canzoni che sono presenti altrettante avrebbero potuto esserlo. Ma credo che l'ossatura principale sia stata rispettata. Le canzoni mito ci sono tutte e non sto ad elencarle sennò uscirei dalla "bollicina" così come sono presenti tutti gli interpreti che hanno scandito un'epoca [ma cliccando qui andate alla scheda del libro con l'elenco di tutte le canzoni]. Ma i miei amici si sono divertiti a consultare questo mio calendario musicale andando alla ricerca degli abbinamenti delle canzoni con i loro compleanni. Vediamo, insomma, quale canzone è stata abbinata al giorno in cui sono nato. Soddisfatti?
C'è sempre, tuttavia, una via di scampo.
Se non vi piacerà la canzone abbinata al giorno del vostro compleanno potete sempre rifarvi con la canzone abbinata alla data in cui cade il vostro onomastico. Insomma il giochetto è giochetto simpatico, non c'è che dire, e sono sicuro che vi divertirà. E poi credo che il libro possa essere sfogliato e consultato anche durante riunioni di amici per saggiare a che punto sono i nostri ricordi "culturali".
Non c'è, infatti, soltanto musica, ma ho confezionato un vero e proprio "pasticciaccio" dove dentro ho messo un po' di tutto. Provare per credere.
Nel sottotitolo del libro è specificato l'intervallo temporale (1955-1965) ma si trova, soprattutto all'inizio, qualche eccezione. C'è qualche canzone che risale a tempi remoti ma essendo appartenuta alla storia musicale ha meritato un posto in questa lunghissima "hit parade".
Sto procedendo con grande difficoltà, lo ammetto, perché non è carino che uno si metta a declamare le virtù di un suo prodotto, ma i libri mica si fanno per tenerli dentro al cassetto. Si scrive per comunicare a qualcuno le nostre emozioni e qui di emozioni ce ne sono parecchie perché si va dal ricordo dei primi calzoni lunghi all'esperienza liceale, dai primi fortissimi innamoramenti agli anni dell'università. Insomma in questo pentolone musicale bolle tutta la nostra vita, straordinariamente trasformata in un immenso "quarantacinque" giri che gira nel grande giradischi del tempo. E ad ogni giro è assicurata una emozione, ma di quelle forti.
Ecco, cari amici, quello che volevo dire mentre il mio libro sta girando per le librerie con la sua bella copertina che introduce in maniera allegra a questo fantastico mondo che appartiene al passato ma che continua a vivere dentro di noi perché, come scriveva un certo Marcel Proust, "i luoghi che abbiam conosciuti non appartengono solo al mondo dello spazio, nel quale li situiamo per maggior facilità. Essi non sono che uno spicchio sottile fra le impressioni contigue che costituivano la nostra vita d'allora; il ricordo d'una certa immagine (o, perché no?, anche di una bella canzone, n.d.r.) non è che il rimpianto di un certo minuto; e le case (anche quelle discografiche! N.d.r.), le strade, i viali, sono fuggitivi, ahimé, come gli anni". Ma bando alle malinconie e immergiamoci nella lettura.
Entriamo nella magica era del vinile, coi nostri "quarantacinque" vellicati da una puntina che produceva un suono disturbato dal rumore di fondo che tuttavia non offendeva l'udito.
Stereofonia e Cd erano ancora di là da venire ma noi siamo ancora legati e affezionati a quel suono un po' chioccio e fatto in casa che ci riporta agli anni beati del liceo con tutto il carico delle preoccupazioni che in genere non andavano oltre il timore di una interrogazione proditoria, col dito del professore che come l'indice di un juke box scorreva dall'alto al basso e viceversa tutta la lista dei nomi alla ricerca del disgraziato e, come ricorderete, erano momenti terribili, di ansia e di paura, che si scioglievano solamente quando risuonava nel silenzio dell'aula, un silenzio alto come quello della pascoliana Torre (nella torre il silenzio era già alto...), il nome della vittima di turno.
Ecco cosa susciterà in voi questo libro. Tantissime emozioni.
Poi, magari, mandatemi due righe per raccontarmi le vostre impressioni. Sono proprio curioso di sentirle. Buona lettura!

Franco Gàbici

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Una Canzone al Giorno  di Franco Gàbici
Gadda - Il dolore della cognizione  di Franco Gàbici
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Franco Gàbici (Ravenna, 22 maggio 1943). Laureato in fisica, è direttore del Planetario e del Museo di scienze naturali di Ravenna. Giornalista pubblicista, collabora con articoli di scienza e costume ai quotidiani Il Resto del Carlino - La Nazione - Il Giorno - Avvenire e all'inserto "Tuttoscienze" de La Stampa. E' presidente della sezione ravennate della "Dante Alighieri". Oltre a una ventina di saggi di storia locale ("Ravenna: cento anni di cinema", "Leopardi turista per caso"...), ha scritto "Didattica col Planetario" (La Nuova Italia, 1989) ed è autore dell'unica biografia di don Anacleto Bendazzi, considerato il più grande enigmista italiano ("Sulle rime del don", Ravenna, Essegì, 1996), "Gadda - Il dolore della cognizione" (Simonelli Editore, 2002; SeBook, 2004), "Buon Compleanno,ONLY YOU!" (Simonelli Editore, SeBook, 2005), Una Canzone al Giorno" (Simonelli Editore, 2007).



 


Franco Gabici

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