I "Desaparecidos" della Letteratura

di Ermanno Bartoli  n.4
Autori Introvabili o quasi


 

"WALT WHITMAN - ATTIMI FUGGENTI"
(1819-1892)

Dove andiamo Walt Whitman?
Le porte chiudono tra un'ora.
Dove punta stasera la tua barba?

(Allen Ginsberg)

Ricordo - nostalgia di tempi più consoni al rispetto dell'uomo, non tanto della mia gioventù o della bellissima infanzia trascorsa - una vecchia antologia di "Epica" con la copertina rosso-mattone. Ricordo che a piè delle pagine di Omero e Virgilio, ogni tanto il curatore aveva pensato bene di inserire alcune frasi di autori stranieri: su tutti Emerson e Whitman. Frasi che puntualmente appuntavo s'un quadernetto di quelli con la copertina nera e il taglio delle pagine rosso. L'antologia non l'ho più, ma le frasi sono rimaste. Fra le tante, due mi colpirono in particolare; la prima è di Emerson, l'altra di Whitman:

«Niente è infine sacro al di fuori dell'integrità della mente» e «Tutta la teoria dell'Universo si rivolge immancabilmente ad un unico individuo - ossia a te».
Mi colpirono entrambe in egual misura. Ma mentre la frase di Emerson mi sarebbe balzata agli occhi in tutta la sua importanza tempo dopo, in anni che definire bui sarebbe un complimento, quella di Whitman mi catturò subito e mi spronò in una ricerca che ancor oggi continua.
Erano gli anni dei due Kennedy e di Papa Giovanni; e i demiurghi dello spappolamento dell'"Io" e dello sberleffo alla vita e a tutto quanto erano ancora di là da venire; così come era ancora di là da venire certa "libidinosa" scelta tutta italiana, a lungo andare rivelatasi poi infausta, di privilegiare fino all'esasperazione certi autori ispirati a una visione "maledetta" del vivere... e quegli esponenti della "Giovane Germania" sorta intorno al 1830, in opposizione a un romanticismo primevo ormai detestato al quale fu dato un calcio nel sedere con tanti saluti.
Oggi, alla vigilia del nuovo millennio secondo la concezione umana del tempo, rimane in me l'immagine di quel quaderno e di quelle frasi spuntate sopra senz'ordine. E rimangono le successive scoperte di nuovi autori fra i quali il vecchio Walt ha un posto di tutto rispetto; se non addirittura di capostipite. A quell'immagine vorrei tornare, non in una qualsiasi e patetica "operazione nostalgia", ma a segnalazione di un trampolino validissimo dal quale partire per andare incontro, con meno frustrazioni di oggi se possibile, agli anni che verranno.

PICCOLI STRALCI DALLA POETICA DI WHITMAN

«Ti è mai sbocciata un'ora»

Ti è mai sbocciata un'ora,
un improvviso lampo divino, che precipita e dissolve tutte queste bolle di mode e ricchezze?
Gli avidi fini commerciali - libri, politica, arte, galanteria, in assoluto nulla?

(da «Lungo la strada»)

«Perfezioni»

Essi soli capiscono se stessi, e i loro simili,
come solo le anime capiscono le anime.

(da «Lungo la strada»)

«Ahimè! Ahi vita!»

Ahimè, ahi vita! domande come queste mi perseguono,
D'infiniti cortei d'infedeli, città gremite di stolti,
Io che sempre rimprovero me stesso (perché chi più stolto di me, chi più di me infedele?)
D'occhi che invano anelano la luce, scopi meschini, lotta rinnovata ognora,
Degli infelici risultati di tutto, le sordide folle anfananti, che in giro mi vedo,
Degli anni inutili e vacqui degli altri, e io che m'intreccio con gli altri,
La domanda, ahimè, che così triste mi persegue - che v'è di buono in tutto questo, o
Vita, ahimè?

RISPOSTA

Che tu sei qui - che esistono la vita e l'individuo,
Che il potente spettacolo continua, e che tu puoi contribuirvi con un tuo verso.

Nient'altro d'aggiungere. Senonché Peter Weir, Robin Williams e il loro "Attimo Fuggente" sarebbero arrivati poi... e che i maniacali amatori delle domande a qualsiasi costo e senza risposta (guai a lei nel caso ci fosse!) sui perché, i percome, i perquando e i perdovecomequandostiamoandando sono, ahimè, ahi Vita!.. - nonostante tutto il romanticismo d'un ricordo scolastico rosso-mattone permettetemelo... - serviti.


I "Desaparecidos" della Letteratura di Ermanno Bartoli  n.4