di Ermanno Bartoli n.2
Autori Introvabili o quasi
Robert Frost
UN POETA PER J.F.K.
Esco a pulire la fonte nel pascolo;
Esco per ricondurre indietro il vitellino
(Robert Frost: "Il pascolo" - 1913)
(1874-1963)
Mi fermerò appena per toglier via le foglie
(E forse aspetterò che l'acqua ritorni chiara):
Non starò molto. Vieni anche tu.
Che sta accanto alla madre. È coś giovane,
Trema se lei con la lingua lo lambisce.
Non Starò molto. Vieni anche tu.
Avrei voluto esserci. Per te. Tu che presagisti la costruzione di muri infausti e il loro inevitabile crollo ben prima che venisse eretto e crollasse il muro di Berlino. Tu, che scrivesti «Qualcosa non va, qualcosa manca, in chi vuol far tacer uno che canta». Tu...
che scrivesti della bellezza, dell'emozione che si ha nel prendere la strada meno battuta. Tu, che ti battesti perché a Ezra Pound fossero aperte le porte del manicomio nel quale
era stato rinchiuso dopo la guerra. Tu... ambasciatore culturale di J.F.K., antico precorritore di nuovi sapori di trascendenza che - riproposto ai lettori d'oltreoceano che non è molto - avesti il coraggio d'intitolare un tuo componimento con "qualcosa" che già di per se è una splendida poesia: «La felicità ripaga in profondità quel che le manca in lunghezza".
Avrei voluto esserci. Ma, anche se in ciò un poco so di mentire... Va bene ugualmente.
Per il presente ed il futuro; per il fatto di preferire i ponti ai muri... Grazie di tutto.