Novecento STORIA 
Io c'ero: testimonianze "in diretta" dei protagonisti di un'epoca
o di chi ha avuto il privilegio di raccoglierle.

© L'Istrice/Simonelli Editore srl

La Regina

di Luciano Regolo

 

Ho conosciuto Maria José di Savoia a Cuernavaca, in Messico, nel 1994. Mi aveva molto colpito, conversando con lei al telefono dall'Italia, il piglio con cui sosteneva che i documenti custoditi dal marito dovevano essere consegnati all'Archivio di Stato di Torino, come lui aveva disposto in un legato testamentario. Nel primo incontro, lei, seduta nel suo salotto su un divano bianco, notò subito il mio imbarazzo: mi avevano detto che destestava i giornalisti e, per questo, mi ero presentato come "giovane storico". Allora Maria José, dopo qualche battuta, mi disse: «Sa qual è il mio ultimo desiderio? Sparare a un giornalista!». Io impallidii e lei, dopo una lunga pausa, scoppiÚ a ridere: «Ovviamente scherzo!».
L'ironia, il senso dell'umorismo, la grande vivacità intellettuale, l'amore per la musica e la cultura, sono aspetti di lei che ho apprezzato sempre di più, trascorrendo in sua compagnia intere giornate per raccoglierne le memorie. Spesso, con il suo autista, si partiva per gite nei dintorni di Cuernavaca e Maria José, passando per esempio, dai mercatini di Tepotzlàn, si divertiva a contrattare con gli artigiani messicani, per farmi vedere «le mille risorse di questo popolo».
Nel parlare di Hitler («sembrava uno chauffeur») ne faceva l'imitazione, serrando le labbra: «Nein, nein!» Per Mussolini, invece, sporgeva la mascella e gonfiava il petto. Poi diceva: «Ah, questi dittatori, prima o poi finiscono tutti male!».
Una volta, le chiesi se durante la guerra avesse avuto mai paura. E lei: «Paura io? No sono del Leone! ... Libertà, libertà a tutti i costi».
Già ottantanovenne si era messa a studiare la storia del Messico e aveva preso in gran simpatia Zapata, l'eroe rivoluzionario, di cui aveva appeso un gran ritratto sul letto.
Un'altra volta un visitatore la chiamò: «Altezza». Qualcuno fece notare che il suo titolo giusto era «Maestà». Allora lei: «Ma no, non mi chiami Maestà, dove sarebbe il mio regno?».
Una donna decisamente provocatoria e controcorrente, sempre e comunque. Una grande personalità, insomma.
L'ultima volta che l'ho vista, a Ginevra, in casa del figlio Vittorio Emanuele, prima che si trasferisse dalla figlia Maria Gabriella, dove vive attualmente, mi ha detto che l'ultimo suo sogno sarebbe andare sulla Luna. Dell'Italia ha nostalgia, ma dice che quando è tornata nell'89 è rimasta delusa: ricordava la campagna, specie quella toscana, più verde, e le città meno invase dalle nuove costruzioni...

Luciano Regolo


Nel suo volume «La Regina incompresa» Luciano Regolo narra tutta l'appassionante storia della vita di Maria José di Savoia anche attraverso la diretta testimonianza della protagonista che ha affidato in esclusiva soltanto a lui il suo racconto. Un racconto e un documento unici. Se la Storia è Storia, questa pubblicata da Simonelli Editore, e giunta alla Seconda Edizione, è tutta un'altra Storia.
Novecento STORIA 
Io c'ero: testimonianze "in diretta" dei protagonisti di un'epoca
o di chi ha avuto il privilegio di raccoglierle.

© L'Istrice/Simonelli Editore srl