GIU' LE MANI
DALLA STORIA

di Roberto Festorazzi

 

È proprio vero che il tempo è galantuomo...
Appena un anno fa, sulle pagine dei principali giornali italiani deflagrò la polemica causata dalle rivelazioni sul caso-Puecher contenute nel mio libro «San Donnino, cella 31». Fui accusato delle peggiori ignominie per aver osato riportare alla luce una pagina di storia strappata oltre 55 anni fa. Avvalendomi di una fonte fascista, quella del gerarca comasco Alfredo Degasperi, riferii la "tempesta di dubbio" che assalì il partigiano ventenne Giancarlo Puecher ucciso dai fascisti nel dicembre 1943 dopo un processo di pura rappresaglia. Puecher, per sottrarsi alla morte, si era offerto di partire per il fronte con i Battaglioni Mussolini.
Quale affronto, infangare la nobile figura di un martire!
E io ora rispondo: giù del mani dalla storia!
Su "Il Giornale" di sabato 3 giugno ho creduto di dover rispondere a quanti mi accusarono di sciacallaggio, perché ho scoperto che una fonte insospettabile (lo storiografo comunista Giusto Perretta, figlio di un martire antifascista e fondatore dell'Istituto storico per la Resistenza di Como) ha ammesso che Puecher chiese di aderire a un'organizzazione fascista prima di arruolarsi nel movimento partigiano.
Risultato: silenzio totale.
Ci sarà qualcuno che tornerà sul caso per ammettere che, forse, Festorazzi non aveva visto sbagliato e che la vicenda umana di Puecher dovrà essere inquadrata in uno scenario più complesso, chiaroscurale?
Non pretendo scuse da nessuno, ma, avendo la sensazione che l'onestà intellettuale in questo Paese sia merce piuttosto rara, mi accontento del conforto e del rispetto dei miei pazienti (e liberi) lettori.

Roberto Festorazzi


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su The Web Park Speaker's Corner

Per chi vuole conoscere i precedenti della storia...