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The Web Park Speaker's Corner

 Bruce Willis,
 Yespica e il privé

 Ci sarebbero, non ho problemi ad ammetterlo, storie molto più significative, eticamente e politicamente rilevanti. Dalle dimissioni di Karl Rove, guru e anima nera di George W Bush, al suicidio dell’uomo d’affari cinese che ha fornito al mondo i famigerati giocattoli avvelenati da un colore al piombo fornitogli (e qui siamo al particolare straziante), da un vecchio amico. Eppure, a conti fatti, vorrei dedicare le considerazioni di oggi al Billionaire di Porto Cervo, che nel giro di pochi giorni ha dato scandalo ben due volte. La prima per un diverbio con la star hollywoodiana Bruce Willis, e ora per una lite con la nostra Aida Yespica. Un diverbio assai più grave, oserei dire, visto che sembra avere provocato una frattura tra il socio di maggioranza, Flavio Briatore, e il Richelieu dello spettacolo, l’agente dei divi de noaltri, il mellifluo Lele Mora, finito nei guai (da cui per altro sembra uscito a testa alta) per la sua vecchia amicizia con Fabrizio Corona, l’inventivo re delle paparazzate.
Riassumendo: ci sono ben tre versioni diverse sull’espulsione, o forse auto-allontanamento, di Bruce Willis dal Billionaire. 1) Il divo si è rifiutato di posare per una foto con Elisabetta Gregoraci, sposa promessa di Briatore, scatenando l’ira funesta del patron della Renault e F1. 2) Il divo pretendeva di entrare nel privé del locale, dov’era in corso la festa del compleanno del celebre gioielliere Fawaz Gruosi (Chopard etc.). Respinto dalle guardie del corpo si è ritirato pieno di rabbia, lanciando maledizioni. 3) Il divo, preso da improvvisa passione per la bruna Gregoraci, ha fatto delle avances troppo spinte che hanno convinto Briatore a dargli una lezione (vedi n. 1 per la conclusione della storia).
Una sola versione, invece, per la Yespica, anche lei per una lita causata dal privé cui non è stata ammessa. Una mancanza di riguardo che ha mandato in bestia il Mora. Non abbiamo la sfera di cristallo per capire i reali retroscena della mancata ammissione al privé della Yespica, che resta ancora in ballo per Vallettopoli, per una storia di falsa testimonianza sulla cocaina che correva (o no) in certe riunioni.
Ora, come diceva il saggio: un incidente di percorso può capitare a chiunque. Ma quando se ne registrano due, nello spazio di pochissimi giorni, la coincidenza desta allarme. Si potrebbe addirittura pensare, con i saggi orientali, che il “caso” è, in verità, un miracolo cui Dio non ha voluto mettere la sua firma. O che, più concretamente, le storie siano uscite da una mente assai ricca di fantasia e inventiva.
È comunque il caso di chiedersi che cosa c’è dietro, e perché. Ecco alcune ipotesi. Partiamo, tanto per azzardarne una, dalla gelosia, nei confronti della bella Aida, di Eli (Gregoraci), che dovrebbe sposare il suo Flavio nel maggio 2008. O contempliamo, giusto per diversificare, la determinazione del direttore del privé, i funzionari sono sempre più realisti del re, a non mischiare il sacro del privé-Billionaire con il profano di una showgirl accompagnata da un alone sulfureo. Ma si tratta pur sempre di motivi fragili, e non del tutto convincenti. Logiche e calcoli che ci rimandano, piuttosto, allo scandalo come interprete privilegiato della voglia di pubblicità, fattasi acutissima nel corso di questa strana estate, che sembra decisa a livellare ogni frivolezza sotto la cappa di notizia serie.
Eccoci allora alla funzione preziosa, essenziale, insostituibile, dello scandalo. Un’arte antica (era un po’ che non citavo il mio pratico manuale edito da Simonelli!), che fa discutere, promuove personaggi anche un po’ appannati, e di questi tempi, forte di migliaia d’anni d’allenamento, riempie pagine di quotidiani serissimi, ufficialmente interessati a cronache integerrime e analisi fondate. Di fatto, però, soprattutto nelle calure estive, a caccia di notizie per divertire i lettori, non meno dei tanto vituperati settimanali ufficialmente dediti al gossip.
Perché il sano pettegolezzo distrae, fa buon sangue e placa inquietudini esistenziali facendo circolare i nomi giusti. Con una oculata promozione. Per di più gratis.

Nicoletta Sipos
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