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Firenze, 19 Ottobre 2014

Fra Alluvioni, Burocrazia, Regioni, Calcio e Bellezza

  Come se non fosse bastata una ‘non estate’ caratterizzata da piogge a giorni alterni adesso anche l’autunno cerca disperatamente di mettere ancor più in ginocchio la povera Italia. Forse che il Padreterno ce l’abbia con questa penisola per un Papa troppo ‘moderno’?
Oppure è anche la Natura che si ribella alle nostre scempiaggini?
Oppure ancora è la nostra dannata mania di ‘arraffare’ dovunque sia possibile?
Propendo per una miscela delle ultime due opzioni con la terza causa della seconda. E solo così mi posso spiegare la seconda alluvione di Genova dovuta principalmente al fatto che i soldi stanziati per rimettere le cose a posto dopo la prima alluvione di un paio di anni fa non sono stati usati in quanto bloccati dal TAR a causa di vari ricorsi circa l’assegnazione degli appalti.
Mi chiedo anche come mai a nessun magistrato amministrativo regionale sia venuto in mente, data la manifesta urgenza, di far partire i lavori con la prima ditta vincitrice dell’appalto rinviando la soluzione di eventuali contenziosi al termine dei lavori medesimi e mettendo così la città subito al riparo da eventuali successivi guai metereologici.
“Misteri della giungla nera” avrebbe titolato Salgari (sembra però che in parlamento ci sia una proposta del tipo di quanto detto poche parole fa). Comunque non c’è da meravigliarsi troppo: la stessa catena di inizi, stop e ripartenze si sta verificando da anni per i lavori relativi alla stazione sotterranea Foster per la TAV a Firenze; anche quelli bloccati per l’eccessiva ‘ingordigia’ sia di chi doveva assegnare gli appalti (naturalmente a consanguinei, compagni di partito, correligionari, quasi Co Co Co insomma ma stavolta ben pagati) che di ditte escluse a ragione o a torto.
Temo purtroppo che la stessa micidiale inerzia burocratica si farà sentire anche nelle altre zone d’Italia funestate dal maltempo, infatti solamente così il nostro apparato burocratico può cercare di giustificare il gran numero di nulla-facenti (anche qui Co Co Co come sopra) lì dentro piazzati da partiti, sindacati e compagnia bella.
E credo che proprio contro tutta questa gente iperprotetta ed abituata a campare alle spalle degli altri si sia voluto scagliare Renzi invitando le regioni a ‘tagliare’ le spese superflue: come ogni chioccia può diventare aggressiva in difesa dei suoi pulcini così i governatori hanno cominciato a sparare a zero sull’invito. Mi ha colpito particolarmente Chiamparino che ha affermato che se dovesse tagliare i fondi alla Sanità si dimetterebbe.
Intendiamoci bene: Chiamparino ha ragione, sulla salute non si scherza; il guaio è che, al solito, c’è troppa gente aggrappata a questo assioma (tanto per fare un esempio basta pensare ai politici annidati nelle ASL). Inoltre credo che nessuno chieda alle regioni di limitare i servizi, l’attuale necessità è solamente quella di tenere gli occhi ben aperti e ridurre a zero quelle disfunzioni e quegli sprechi che quasi ogni giorno vengono messi in risalto nei telegiornali recuperando così valanghe di quattrini da destinare a fini migliori.
Quasi tutta la componente del PD contraria alle riforme (che, anche per il bene del centro-sinistra oltre che dell’Italia, mi auguro vadano rapidamente in porto) ha imputato al premier il vistoso calo degli iscritti al partito. Io invece sono portato a credere che si tratti di cosa assai comprensibile e, direi quasi, ‘fisiologica’. Infatti bisognerebbe tener conto di diverse possibili concause fra le quali la più importante, in questo momento, è la necessità per gli italiani di non indulgere a spese, che potrebbero anche essere definite quasi voluttuarie, come l’iscrizione a partiti o sindacati quando i soldi servono per comprarsi il pane; inoltre bisogna tener conto anche del fatto che il grosso degli elettori del PD proveniva dal vecchio PCI e che possa quindi avere difficoltà, oltre che di età, a riconoscersi nel nuovo ‘aspetto’ che Renzi vuol dare al partito; si dovrebbe anche tener presente che i giovani , non riuscendo ad orientarsi nel marasma politico di questi giorni, aspettino maggiore chiarezza prima di ‘buttarsi’. E va a dar loro torto.
Ma cambiamo discorso: c’è qualcosa che non va nella nostra nazionale di calcio, purtroppo non me ne intendo abbastanza ma mi ha colpito il fatto che, pur avendo vinto le ultime due partite, le vittorie sono state dovute ai precisi ‘cross’ di un difensore ed ai perfetti colpi di testa dell’altro; come se il fatto che Pirlo richiami su di sé almeno tre avversari non serva ai suoi compagni di squadra per aprirsi varchi verso la porta avversaria.
Devo ammettere che una rete è stata segnata, direi fortunosamente, dal nostro attaccante ultimo entrato del quale non ricordo il nome ma che non mi ha particolarmente impressionato. Sono convinto che Conte stia cercando di inserire giovani talenti per arrivare a far crescere un nuovo gruppo ma, per quel che riguarda l’attacco, non mi meraviglierei se, per le partite più difficoltose, tornasse a prendere in considerazione il più esperto Balotelli; solo che dovrebbe aspettarsi sia un rifiuto da parte del giocatore che una campagna mediatica contro da parte di tutti quegli ‘esperti’ che hanno montato, riuscendo a convincere anche il grosso pubblico, il linciaggio del giocatore dopo i mondiali.
Passiamo a qualcosa di più leggero: escludendo gli attuali politici mi sembra che, da quando anni fa fu inaugurata dall’ex, si sia estesa a tutte le formazioni politiche la tendenza a far avanzare in carriera le persone (uomini e donne) più esteticamente dotate. L’avvenenza è certamente un richiamo e può essere un’ottima strada per attrarre proseliti e quindi arricchire le campagne di tesseramento; tenendo presente ciò il detto “altezza: mezza bellezza” potrebbe essere oggi affiancato, in campo politico, dal nuovo “avvenenza: mezza poltrona”. Questo mi porta a pensare che se persone come Bova e l’Arcuri decidessero di darsi alla politica tutte le formazioni tenderebbero a dare loro un caloroso benvenuto. Ma non bisogna esagerare e soprattutto è necessario che quanti nei partiti ecc. selezionano i ‘giovani talenti’ abbiano sempre ben presente il commento della volpe di Fedro quando vide la bellissima maschera teatrale:
“O quanta species, cerebrum non habet”.

Attilio Taglia


L’aggettivo sciabordito è del vernacolo senese e, secondo me, non trova un esatto equivalente italiano. Non l’ho trovato nel Devoto-Oli e non credo sia nemmeno in altri vocabolari. Forse il suo equivalente inglese è “absent minded”.
Io sono vecchio, allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel ’39, avevo sei anni. Quindi alla connata sciaborditaggine si è aggiunto il normale deterioramento dovuto all’età. Perciò quello che dico va preso con le molle. Non ho nessuna intenzione di raccontare la mia vita peraltro piuttosto uniforme e quindi di poco interesse. Ma, scorrendo negli anni e venendo fino ad oggi ed andando anche oltre con l’immaginazione, alcune cose mi hanno colpito; su queste mi sono soffermato ed ho creduto di ragionare. Ed è quanto cercherò di raccontare saltando di palo in frasca e da un tempo all’altro a seconda di come la memoria me lo ripresenta o come qualche richiamo me lo fa tornare in mente.









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