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Firenze, 29 Settembre 2014

Sono i giorni
del "terque, quaterque..."

  Probabilmente a causa della mia, diciamo pure pervicace, incredulità sulla ricostruzione di quanto avvenuto subito dopo l’incaglio della Costa Concordia (rifl. n° n. 1 del 10/2/2012 e n° n. 75 del 2/8/13) sono stato ‘fulminato’ dalla recente ‘rimozione’ del comandante De Falco dal comando della Capitaneria di porto di Livorno.
Tutte le fonti ufficiali (tranne ovviamente il De Falco) si affannano, anche troppo, ad affermare che si tratta di un normale avvicendamento; ma a me è tornato in mente quanto avevo scritto (e che non sto a ripetere) e sto rimuginando: “Sta a vedere che ci avevo azzeccato”.
Infatti questa destituzione mi suona come un ‘assist’ al comandante Schettino, credo ancora sotto processo, il quale, sempre secondo me, è tutt’altro che un incompetente (non si affida una nave del genere al primo venuto) ma è stato costretto da ‘interessi superiori’ ad assumere quei comportamenti decisamente discutibili nonché il ruolo di capro espiatorio. E non mi meraviglierei se, alla fine del processo, il comandante venisse assolto e lasciato libero di andare con la famiglia a godersi una meritatissima e lussuosa ‘pensione’ in qualche luogo altamente suggestivo e magari anche ‘paradiso fiscale’.
Comunque non credo che la verità vera sulla vicenda verrà mai fuori.
Mi piace il vigore con cui Papa Francesco conduce la battaglia contro la pedofilia così estesa nella Chiesa: una cosa da vero capo assoluto che non guarda in faccia nessuno. Quasi quasi una personalità così, in questo momento, farebbe un gran comodo anche all’Italia.
Ma torniamo alla pedofilia che, a mio modo di vedere, non è altro che il risultato di un’astinenza forzata dovuta a regole scritte da uomini e contrarie alle leggi della natura (io dico ‘natura’ ma i credenti creazionisti possono benissimo sostituire quella parola con ‘Creatore’ il quale, se non vado errato, dopo aver messo a loro disposizione il Paradiso terrestre, ordinò alle sue creature: “Andate e moltiplicatevi” e non ricordo abbia detto: “Trattenetevi”). E per l’appunto il ‘moltiplicatevi’ cioè la fondamentale legge ‘naturale’ di conservazione della specie implica l’atto sessuale che non arrivo a capire come mai sia stato poi considerato un peccato: il famoso ‘peccato originale’ inventato da non so chi ma probabilmente esclusivamente a proprio vantaggio.
Comunque, se il colpire i pedofili è un dovere forse alla lunga, secondo quanto dicono i medici, prevenire sarebbe meglio che curare; in altre parole eliminare il concetto di ‘peccato originale’ e trovare il modo di far ‘sfogare’ dai seminaristi agli alti prelati e dalle converse alle madri superiore in quanto il problema non credo sia esclusivamente maschile.
Parallelamente credo si darebbe un buon ‘colpo’ anche a quell’omosessualità (ovviamente non quella dovuta ad una delle tante variabili della natura ma quella causata anch’essa da forzata astinenza) che credo sia abbastanza diffusa fra religiosi.
E’ ovvio che, tanto per cominciare, il matrimonio sarebbe un gran toccasana, magari inizialmente solo fra religiosi (preti, frati, suore e pie donne); fra l’altro ciò avrebbe anche il risultato non secondario di generare famiglie di sicuro affidamento per la Chiesa. Spero tanto che a Francesco, contemporaneo come appare, passi presto per la mente qualcosa del genere; ma forse anche lui, come Renzi, si trova di fronte a potenti resistenze conservatrici.
Non mi convince per niente l’autodifesa di De Magistris: ora che altri magistrati l’hanno condannato per aver, all’epoca, travalicato i propri poteri di magistrato causando, anche se indirettamente, la caduta del Governo Prodi, lui accusa i suoi ex colleghi di essere ‘collusi’ (e non ho capito bene se con la politica, con la malavita organizzata o addirittura con tutte e due). Inoltre afferma anche che non darà le dimissioni da Sindaco di Napoli e, se per caso fosse privato temporaneamente della sua carica per qualche provvedimento disciplinare, forte della sua elezione plebiscitaria, resterebbe al suo posto.
Non mi intendo di legge e non so se un’elezione plebiscitaria possa avere più importanza di una condanna; però una di queste sere un telegiornale ha riproposto le immagini della sua elezione a sindaco con tanto di bandana in testa ed enorme corteo di ‘aficionados’ festanti.
Ora, in quella città tale ‘furor di popolo’ è spesso il risultato di una sapiente organizzazione ed a me, malfidato come sono, è venuto subito in mente: “E se fosse lui il colluso che, annusato il vento contrario, ha a suo tempo dato un rapido addio alla magistratura per farsi eleggere a Napoli?”.
Ed oggi si riunisce la direzione del PD: se Renzi riuscirà ad affermare la sua linea ed a tirarsi dietro almeno parte dell’opposizione interna l’Italia potrebbe fare un gran passo avanti; e se poi, qualora avvenga anche l’incontro fra i tre sindacati principali che ventilano uno sciopero generale che, a mio modo di vedere, servirebbe solamente a togliere qualche soldo a quelli che un lavoro ce l’hanno , CISL ed UIL riuscissero a trascinare l’insieme CGIL-FIOM su posizioni meno retrogradamente conservatrici allora forse si avrebbe un vero segnale positivo circa la possibilità di risalire dalla posizione in cui siamo precipitati.
Ognuno scelga il suo preferito ma credo sia proprio il momento di fare tutti gli scongiuri possibili, a partire magari anche dal “Terque, quaterque...”.

Attilio Taglia


L’aggettivo sciabordito è del vernacolo senese e, secondo me, non trova un esatto equivalente italiano. Non l’ho trovato nel Devoto-Oli e non credo sia nemmeno in altri vocabolari. Forse il suo equivalente inglese è “absent minded”.
Io sono vecchio, allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel ’39, avevo sei anni. Quindi alla connata sciaborditaggine si è aggiunto il normale deterioramento dovuto all’età. Perciò quello che dico va preso con le molle. Non ho nessuna intenzione di raccontare la mia vita peraltro piuttosto uniforme e quindi di poco interesse. Ma, scorrendo negli anni e venendo fino ad oggi ed andando anche oltre con l’immaginazione, alcune cose mi hanno colpito; su queste mi sono soffermato ed ho creduto di ragionare. Ed è quanto cercherò di raccontare saltando di palo in frasca e da un tempo all’altro a seconda di come la memoria me lo ripresenta o come qualche richiamo me lo fa tornare in mente.









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