L'ISTRICE


Quando le notizie pungono


Le Rubriche


 

Sommario

Libri

SeBook

Ex Libris

Dialettando.com

Home Page Simonel

The Web Park Speaker's Corner

   

 

n. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33 - 34 - 35 - 36 - 37 - 38 - 39 - 40- 41- 42- 43- 44 - 45 - 46- 47- 48- 49- 50- 51 - 52 - 53 - 54 - 55 - 56 - 57 - 58 - 59 - 60 - 61 - 62 - 63 - 64 - 65 - 66 - 67 - 68 - 69 - 70 - 71 - 72 - 73 - 74 - 75 - 76 - 77 - 78 - 79 - 80 - 81 - 82 - 83 - 84 - 85 - 86 - 87 - 88 - 89 - 90 - 91 - 92 - 93 - 94 - 95 - 96 - 97- 98 - 99 - 100 - 101 - 102 - 103 - 104 - 105 - 106 - 107 - 108 - 109 - 110 - 111 - 112 - 113 - 114 - 115 - 116
Firenze, 14 Luglio 2014

Non è ammissibile
buttar via
giovani talenti

  A meno che nell’intento del giornalista non dovesse servire da sprone, l’articolo del grande Ostellino sull’edizione web del ‘Corriere’ di tre o quattro giorni fa relativo all’operato di Renzi mi è apparso esageratamente critico: veniva sottolineata infatti l’abilità con cui l’ex sindaco di Firenze aveva fatto la scalata al potere fino a giungere alla leadership del PD ed addirittura alla Presidenza del Consiglio ma veniva parallelamente messo sotto accusa, ora che aveva raggiunto il ponte di comando ed il potere, per non sapere come usarlo e di ricorrere, come tutti i suoi predecessori, ai continui rinvii relativamente alle promesse fatte in partenza.
Io non voglio ergermi a difensore dell’accusato anche perché c’è senz’altro del vero in quanto affermato dal giornalista: voglio solamente cercare di mettermi nei panni dell’illustre fiorentino per vedere di trovare qualche scusante all’apparente inerzia.
Ho da tempo sottolineato che il nostro parla troppo (vedi ad es. La rifl. n° 72 del 8/7/13) e quindi il primo commento che mi viene spontaneo è che, a forza di esporre quanto avrebbe in mente di fare e di farlo apparire come una promessa, si è andato creando un buon numero di inimicizie: cominciando dai prevedibili ‘dissidenti’ del suo partito poi puntualmente venuti fuori ed assai agguerriti; continuando con quanti sentono minacciato il comodo sedile su cui stanno assisi (come senatori, alte cariche burocratiche di ministeri, sanità, regioni, province, comuni, nulla-facenti in RAI e negli altri ‘carrozzoni’ statali ecc.); a questi va aggiunta ora anche la magistratura (cui non vanno giù, oltre alla ventilata diminuizione degli stipendi, la separazione delle carriere e la responsabiltà civile dei giudici) che adesso, non potendo (per ora?) prendersela con lui, tenta di indebolirlo tornando nuovamente a cercar di ‘affondare’ chi lo aiuta maggiormente verso le riforme, cioè l’ex.
Ma non basta: per realizzare quello che vorrebbe fare e che veramente necessita al paese, cioè forte riduzione delle tasse, rilancio dell’industria e delle altre attività produttive ecc. ci vogliono valanghe di soldi che non ci sono e di qui, per cercare di non gravare ulteriormente nelle tasche di quelli che le tasse le pagano ossia pensionati ed impiegati (anche se con qualche ‘ritocco’ non reclamizzato come l’aumento di accise ecc. è stato costretto a ‘pescare’ sempre lì) , la necessità di alcuni rinvii. E purtroppo, nonostante qualche tentativo di limitata riuscita, la spesa pubblica seguita ad aumentare divorandosi anche quel poco che l’erario riesce a racimolare in più.
Per ovviare a questo terribile guaio spero che Renzi riesca ad avere il coraggio di intervenire, anche se forse contro la sua natura, senza troppi complimenti mandando a casa subito quanti timbrano il cartellino oppure lasciano la giacca sulla sedia dell’ufficio e se ne vanno risultando ‘fuori stanza’ insieme a tutti quelli che, magari iperprotetti da partiti, sindacati, qualche potente lobby ecc., ricevono stipendi senza meritarseli; ed intendo licenziando in tronco, non spostandoli da un posto all’altro come ventilato per la soppressione delle province; qui va assolutamente evitato di fare il medico pietoso perché, come è noto, questi fece solo la piaga puzzolente.
Ma c’è un guaio: buona parte di questa gente da mandar via (non lo so di preciso ma immagno si tratti all’incirca di un paio di centinaia di migliaia di persone, cosa che non altererebbe gran che l’assai maggiore numero dei disoccupati) a causa dei grandi successi del PD nelle elezioni regionali, provinciali e comunali, proviene proprio da quel partito e quindi, usando un detto biblico, il nostro eroe sarebbe costretto a ‘togliere la trave dal proprio occhio prima di cercare di togliere la pagliuzza dall’occhio del fratello’; ma non si deve preoccupare troppo, buona parte di questi ‘scrocconi’ hanno da parte qualche ‘tesoretto’ e, quasi certamente, hanno provveduto ai propri trattamenti pensionistici tramite assicurazioni, anche perché altrimenti sarebbero oltretutto degli sprovveduti.
Con tutte queste inimicizie sia reali che potenziali, e nonostante la sicurezza mostrata dal ministro (checché ne dica la Boldrini per me, in italiano, si tratta di un ministro e non di una ministra o, peggio ancora, di una signora ministro) Boschi, vedo purtroppo tempi piuttosto difficoltosi sia per la riforma del Senato che per l’arrivo in porto della nuova legge elettorale; e mi chiedo come si comporterà il Presidente del Consiglio nel caso entrambi i progetti dovessero fallire: darà le dimissioni da tutte le cariche mandando tutti a quel paese (Italia compresa) oppure fonderà, certo del grande appoggio popolare che ha ancora, il nuovo partito di sinistra di cui abbiamo urgente bisogno ed opererà per andare al più presto alle elezioni poltiche?
Fra l’altro si sentono voci secondo le quali anche Napolitano avrebbe voglia di dimettersi in autunno. Ed allora forza e coraggio ed andiamo alle urne a dicembre con la legge elettorale che c’è: sarà un po’ un salto nel buio ma sempre meglio che starsene a temporeggiare vedendo languire il nostro paese sempre di più. E non è detto, dato che mi sembra che il popolo italiano sia notevolmente ‘maturato’, che non salti fuori proprio da lì la rincorsa al rinnovamento.
In un articolo sul ‘Corriere’ di ieri Panebianco sosteneva, credo piuttosto a ragione, che abbassare le tasse non è nel DNA della sinistra e che quindi Renzi abbia grosse difficoltà in merito; io mi auguro che tale antiquato tabù non faccia più parte della nuova sinistra auspicata non molte parole fa.
Ma cambiamo discorso: dunque anche nel calcio, seppure con una buona dose di fortuna, “Deutschlad über alles”.
Nella mia scarsa competenza in merito avevo previsto che, fra quelle che ho visto giocare, l’unica squadra che avrebbe potuto dare del filo da torcere alla Germania sarebbe stata l’Argentina; ed in effetti così è stato, ma ritengo inutile addentrarmi in commenti: ormai il discorso è chiuso con grande soddisfazione dei brasiliani i quali, anche se, abbastanza a ragione, lo hanno temuto fortemente, non hanno visto vincere i ‘nemici’ argentini in casa propria.
Mi ha colpito il quasi inchino dell’allenatore tedesco (che ho visto sorridere solo sul palco delle premiazioni) al miglior arbitro dei mondiali ma dalle immagini non sono riuscito a capire se si sia trattato di una reale forma di stima oppure di una sottile presa per il bavero.
Torniamo però alla vicenda italiana: a forza di meditarci sopra mi sono andato sempre più convincendo che l’ostracismo dei ‘senatori’ nei confronti di Balotelli, e forse dei giovani in genere, fosse dovuto (nei litigi fra compagni di squadra o si tratta di donne o di soldi) a problemi pecuniari legati alla probabile incetta di sponsorizzazioni e lanci pubblicitari che il giovane, a causa della sua estemporaneità, avrebbe fatto relegando gli anziani a ruoli più che secondari. Comunque l’ottimo risultato è stato quello che tutti per ora sono scomparsi dalle pubblicità televisive.
Quanto sopra però, in mancanza di credibili spiegazioni ufficiali, mi ha fatto anche comprendere come mai Prandelli, resosi conto della ‘spaccatura’ dello spogliatoio, abbia insistito a fare entrare Cassano cioè l’unico dei più anziani che, stando alle sue dichiarazioni successive nelle quali faceva notare a Buffon che nell’unica partita vinta c’era un altro portiere, essendo stato e forse essendo ancora abbastanza una ‘testa matta’, non ce l’aveva col più giovane talento e quindi avrebbe cercato di aiutarlo in campo. Ma anche questa è storia passata; venendo ad oggi non capisco come mai, vista la vicinanza degli impegni della nazionale, chi di dovere non sia ancora riuscito a nominare il ‘capo’ del calcio italiano e, dopo di lui, subito il nuovo allenatore: come allenatore ho sentito parlare di Mancini il quale ha affermato che sarebbe onorato di assumere tale compito e che ripartirebbe da Balotelli.
In un certo senso anche Inzaghi, nuovo allenatore dl Milan, sembra essersi messo sulla stessa linea di pensiero quando ha detto che non tollererà deviazioni sia in campo che nella vita privata. E mi auguro che fra tutti e due riescano a trasformare il ragazzo viziato in un uomo: l’Italia non si può permettere di gettar via giovani talenti naturali solo perché invisi a qualcuno.
E questo, ovviamente, non solo nel calcio.

Attilio Taglia


L’aggettivo sciabordito è del vernacolo senese e, secondo me, non trova un esatto equivalente italiano. Non l’ho trovato nel Devoto-Oli e non credo sia nemmeno in altri vocabolari. Forse il suo equivalente inglese è “absent minded”.
Io sono vecchio, allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel ’39, avevo sei anni. Quindi alla connata sciaborditaggine si è aggiunto il normale deterioramento dovuto all’età. Perciò quello che dico va preso con le molle. Non ho nessuna intenzione di raccontare la mia vita peraltro piuttosto uniforme e quindi di poco interesse. Ma, scorrendo negli anni e venendo fino ad oggi ed andando anche oltre con l’immaginazione, alcune cose mi hanno colpito; su queste mi sono soffermato ed ho creduto di ragionare. Ed è quanto cercherò di raccontare saltando di palo in frasca e da un tempo all’altro a seconda di come la memoria me lo ripresenta o come qualche richiamo me lo fa tornare in mente.









Gli eBook Simonelli Editore possono essere letti anche sugli iPhone, sugli iPod touch e sull'iPad


Guarda i VideoPensieri
di Luciano Simonelli
su Day By Day
Clicca Qui

© Copyright Simonelli Editore - All the rights are worldwide reserved