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Firenze, 27 Maggio 2014

Queste erano le mie previsioni


Il nostro "Sciabordito" ci aveva inviato questo suo contributo di riflessioni durante il silenzio stampa prima delle votazioni alle Europee. Lo pubblichiamo oggi, a consultazioni concluse che hanno registrato una straordinaria vittoria al 40,8 % del Pd guidato da Matteo Renzi alla faccia di un Movimento 5 Stelle che, come ha scritto qualcuno, è stato "asfaltato" con un distacco di ben venti punti percentuali dal partito vincitore. Pubblichiamo l'intervento anche perché sul piano delle previsioni ha anticipato molto di quello che poi è puntualmente avvenuto.
E
finalmente dalla mezzanotte abbiamo smesso di ascoltare promesse, invettive, preghiere, minacce, esortazioni e, soprattutto, bugie; a fin di bene (il proprio) ma senz’altro bugie o, come meno meno, esagerazioni. Da quanto ho ascoltato io (che rifuggo dallo star lì ad ascoltare imbonitori) forse la cosa più interessante è stata la differenza di approccio agli ascoltatori dei tre principali contendenti: Grillo, che peraltro sa benissimo come arringare le folle, ha urlato aggressivamente le sue convinzioni giuste o sbagliate che siano, ed effettivamente (che sia nel giusto l’ex?), anche senza appoggiare le mani sui fianchi, mi ha ricordato un po’ un tale del passato che ho avuto modo di ascoltare nell’infanzia: “Itagliani...”, con la ‘g’. Al contrario Renzi e l’ex hanno preferito non alzare la voce ed hanno scelto un tono suadente cercando principalmente di far ragionare la gente e convincerla ad andare a votare, naturalmente si sono anche reciprocamente attaccati come deve essere al momento delle elezioni fra due partiti in lotta per governare; ma soprattutto si sono entrambi preoccupati di aggredire verbalmente il comune nemico urlante che terrorizza entrambi. Non ne ho alcun motivo reale e forse ho ancora eccessiva fiducia negli italiani ma non credo che il comico genovese otterrà tutti voti che ritiene sbraitando di ottenere, questo anche perché, dato il bel tempo ed il fatto che le elezioni europee non sono molto ‘sentite’, prevedo un forte astensionismo, cosa questa che dovrebbe colpire assai meno i partiti tradizionali che possono contare sul proprio ‘zoccolo duro’ mentre non so quanto possa essere ‘duro’ lo zoccolo web. A supporto di questa previsione devo aggiungere che circa due ore fa, affacciandomi alla finestra sulla strada, ho visto due famiglie del palazzo di fronte caricare armi e bagagli in macchina e partire: ma forse sono andati a votare al mare! Piuttosto, vorrei provare a fare qualche previsione su quanto potrà accadere a partire da lunedì: secondo me ha ragione il Presidente del Consiglio a sostenere che non ci saranno immediate ripercussioni sul governo; mi sembra altrettanto certo però che potrebbero verificarsi vistose variazioni sulle sue azioni. Mi auguro di no ma supponiamo per esempio che il PD e Renzi, pur raggiungendo una maggioranza relativa, escano indeboliti dal confronto elettorale: secondo me questo avrebbe il significato di un crollo di popolarità del leader al quale Renzi dovrebbe porre immediato rimedio, infatti una cosa del genere avrebbe anche un po’ più di un ‘sentore’ dell’avvicinarsi delle elezioni politiche. E quindi riprenda il vigore iniziale e porti immediatamente in porto la riforma della legge elettorale: quella del Senato può aspettare; in altre parole torni a preferire un giorno da leone e vedrà che gli italiani gli saranno immediatamente grati. E se poi, per non disunire il suo partito, sarà costretto a scegliere il comportamento da pecora, come mi sembra abbia iniziato a fare, almeno si comporti da pecora maschio e, da bravo ariete, cominci a prendere a cornate distruttive il famigerato Partito della Spesa Pubblica (rifl. n° 76) che è l’unico ente avente realmente il potere in questo paese e che fin qui non ha mai consentito a nessuno di governare e mi sembra non lo stia consentendo nemmeno a lui. Solo che quest’ultima necessità per salvare il Paese ha il difetto gravissimo di andare a mettere le mani nelle tasche di varie potenti consorterie fra le quali anche sindacati e partiti ed in particolare, fra questi ultimi, proprio il PD che ha ereditato dal PCI interessi tentacolari in moltissimi campi: banche, assicurazioni, cooperative ecc.ecc.. Non che gli altri partiti siano casti e puri, ma certo non raggiungono il livello del partito di Renzi. Concludendo se quest’ultimo vuole davvero salvare l’Italia ha di fronte una lotta inimmaginabile che poi non è altro che quella di riformare la sinistra e combattere tutti gli abusivismi di ogni origine che si sono venuti a creare nel corso degli anni; e sono convinto che un‘azione del genere metterebbe in crisi anche la malavita organizzata. Ovviamente, ed a maggior ragione, quanto sopra, per il bene dell’Italia, andrebbe subito realizzato anche nell’auspicabile caso di affermazione del PD. Ma adesso una breve domanda: si sono resi conto Magdi Cristiano Allam ed ‘Il Giornale’ dell’aiuto elettorale che due o tre giorni fa hanno dato a Grillo (magari ritenendo di favorire l’ex) con la presentazione dell’esposto avente tanto il profumo di ‘impeachment’ nei confronti del Presidente della Repubblica? Ed ora, per lasciare da parte le preoccupazioni, un po’ di ‘gossip’. Tre giorni fa un trafiletto della versione ‘on line’ del Corriere riportava la notizia che una rivista americana che aveva fatto una specie di censimento sulla bellezza dei politici del mondo e dava vincente un’italiana; però per sapere chi fosse bisognava, ovviamente, andarselo a cercare all’interno ed azzeccare, in una fotografia penso di diversi anni fa, che si trattasse dell’On. Mara Carfagna ritratta con altre due bellezze e quasi irriconoscibile. Il giorno dopo stesso trattamento sul ‘Messaggero’ e, forse cosa ancora più strana, se non mi sono sfuggite, niente menzioni o fotografie sui giornali ‘di parte’. So benissimo che si tratta di un primato italiano di scarsissimo conto ma sono anche convinto che, se si fosse trattato della pur avvenente ministro Boschi, nome e foto aggiornata sarebbero stati presenti anche nei trafiletti; e questa per me si sarebbe chiamata faziosità ingiustificata. Invece, senza dare troppa importanza alla indiscutibile bellezza ed a quanto dicesse, nell’unico dibattito in cui mi capitò di vederla qualche tempo fa, non potei far a meno di ammirarne il comportamento molto educato: infatti, contrariamente alla stragrande maggioranza dei suoi colleghi, se ne stava seduta, ferma ad aspettare in silenzio che i suoi contendenti finissero di parlare, dopo di che, al suo turno, sgranava gli occhioloni e con calma, a mezza voce, diceva la sua riuscendo a mettere in crisi gli avversari. Non lo so direttamente ma mi è stato riferito che in tal modo sia riuscita a zittire anche niente po’ po’ di meno che Ingroia. È chiaro che sa sfruttare al massimo le proprie doti e forse soprattutto la grande familiarità che ha con lo stare davanti alle telecamere: ricordo infatti che un discreto numero di anni fa, in una sua trasmissione, Mengacci annunciò, quasi gloriandosene, che la sua giovane valletta, Mara, si era brillantemente laureata in giurisprudenza. Torniamo a noi: ritengo inutile perdere tempo domani sera ad ascoltare exit polls e proiezioni, infatti sono certo della loro fallibilità perchè innanzitutto, per una certa affidabilità, dovrebbero essere basati su un numero quasi infinito di dati scelti per giunta in maniera assolutamente ‘random’, cose queste praticamente irrealizzabili. Così, prima di tentare qualche commento, aspetterò pazientemente i dati ufficiali, e questo ammettendo che non vengano fuori contestazioni, cosa altamente probabile se si verificassero situazioni di quasi parità. Ma intanto: “In bocca al lupo, Italia”.

Attilio Taglia


L’aggettivo sciabordito è del vernacolo senese e, secondo me, non trova un esatto equivalente italiano. Non l’ho trovato nel Devoto-Oli e non credo sia nemmeno in altri vocabolari. Forse il suo equivalente inglese è “absent minded”.
Io sono vecchio, allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel ’39, avevo sei anni. Quindi alla connata sciaborditaggine si è aggiunto il normale deterioramento dovuto all’età. Perciò quello che dico va preso con le molle. Non ho nessuna intenzione di raccontare la mia vita peraltro piuttosto uniforme e quindi di poco interesse. Ma, scorrendo negli anni e venendo fino ad oggi ed andando anche oltre con l’immaginazione, alcune cose mi hanno colpito; su queste mi sono soffermato ed ho creduto di ragionare. Ed è quanto cercherò di raccontare saltando di palo in frasca e da un tempo all’altro a seconda di come la memoria me lo ripresenta o come qualche richiamo me lo fa tornare in mente.









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