L'ISTRICE


Quando le notizie pungono


Le Rubriche


 

Sommario

Libri

SeBook

Ex Libris

Dialettando.com

Home Page Simonel

The Web Park Speaker's Corner

   

 

n. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33 - 34 - 35 - 36 - 37 - 38 - 39 - 40- 41- 42- 43- 44 - 45 - 46- 47- 48- 49- 50- 51 - 52 - 53 - 54 - 55 - 56 - 57 - 58 - 59 - 60 - 61 - 62 - 63 - 64 - 65 - 66 - 67 - 68 - 69 - 70 - 71 - 72 - 73 - 74 - 75 - 76 - 77 - 78 - 79 - 80 - 81 - 82 - 83 - 84 - 85 - 86 - 87 - 88 - 89 - 90 - 91 - 92 - 93 - 94 - 95 - 96 - 97- 98 - 99 - 100 - 101 - 102 - 103 - 104 - 105 - 106 - 107
Firenze, 8 Maggio 2014

Uomini e Topi

Ieri sera, rincasando dopo aver ritirato i risultati di alcune analisi mediche, ho incontrato due amici uno dei quali aveva ascoltato da pochi minuti la notizia relativa al ringiovanimento di topi vecchi per trattamento con opportuni ‘materiali’ prelevati da topi giovani. L’amico ci informava anche che il passaggio del trattamento agli uomini avrebbe richiesto almeno dieci anni. La prima cosa che ho comunicato ai miei amici è che io non vorrei ringiovanire nemmeno oggi e figuriamoci poi fra dieci anni; la seconda invece si riferiva alle difficoltà che avrebbe incontrato il genere umano a procurarsi da mangiare qualora il metodo, avuto successo, si fosse esteso senza limiti. E, pur essendo più giovani, hanno convenuto con me. Ma, nell’ascensore, il fatto mi ha richiamato alla mente il titolo del famoso romanzo di Steinbeck, letto tanti anni fa, del quale non ricordo neanche tanto bene la trama: “Uomini e topi”.
Pura associazione di nomi?
In realtà oggi, dopo averne sentite dire di tutti i colori e pur non essendo uno che si ritiene un intenditore, volevo dire la mia sui recenti eventi calcistici che seguitano ad occupare grandi spazi in tutti i notiziari. Parto da più lontano e cioè dal mancato approdo della Juventus (poi giustamente campione d’Italia) alla finale europea: avevo capito fin dalla prima delle due partite che ‘i nostri’ nulla avrebbero potuto contro il Benfica, e questo non per una questione di gioco, più o meno equivalente fra le due squadre, ma per una questione di fondamentali: i giocatori iberici sono tutti dei ‘virtuosi’ che non hanno bisogno di dieci metri quadri di spazio per ‘stoppare’ un pallone e, quando fanno un passaggio ad un compagno, non tirano il pallone ‘da quella parte’ ma esattamente sui piedi di chi lo deve ricevere; questo conferisce alle loro squadre enormi vantaggi.
Inoltre non mi è piaciuto che l’allenatore della nostra squadra, a mo’ di giustificazione, se la sia presa con l’arbitro: forse è troppo abituato agli arbitri italiani che, pur mediamente molto bravi, da anni ed anni mi appaiono eccessivamente condizionabili; questo non solo a favore delle squadre di gran nome ma talvolta anche di alcune minori (come credo in questo campionato il Sassuolo, leggere Squinzi, che sono convinto si salverà) oppure a sfavore di altre che, per caso o inattesa bravura, si mettano ‘di traverso’ a quanto prestabilito ad inizio campionato dalla casta arbitrale i cui componenti sono sicuramente ottimi uomini ma con apparentemente una importante ‘debolezza’ da topo verso il formaggio ‘grana’.
Mi sono lasciato trasportare, me ne scuso e vengo al commento dei fatti di sabato scorso: quello che mi ha subito colpito, durante le trattative prima dell’inizio della partita, è stato un evento che poi non ho sentito commentare da nessuno ed è il fatto che l’energumeno, di cui non voglio citare né nome né nomignolo, che stava parlando con il capitano del Napoli, con un gesto delle braccia ed un urlaccio, abbia di fatto ‘silenziato’ la curva dei partenopei; ho immediatamente pensato: “Questo è qualcosa di più di un capo ultras”, ed infatti, durante la notte scorsa , in un notiziario di un’emittente locale, ho sentito che si trattava di un affiliato, o addirittura un parente, di una delle importanti famiglie della camorra: uomo in quanto a viso aperto e con scritta offensiva sulla maglietta ma topo di fogna per chissà quali altre sue attività. So che non potrà più frequentare gli stadi per cinque anni ma non è che ciò mi sollevi più di tanto in quanto sono convinto che reprimere sia assai peggio che prevenire.
Già, ma come riuscire a prevenire?
Mi ha dato un’idea un commento in proposito dell’ex (rifl. n° 101) che ho captato per caso: “Bisogna distinguere gli ultras dai delinquenti”; è ovvio che lo diceva, quale grande capo del Milan, a proprio vantaggio; infatti gli ultras sono stati ‘creati e foraggiati’ dalle società sportive per assicurarsi sempre e comunque un ‘tifo’ per la propria squadra. Ma è proprio sfruttando questo ‘legame’ che si potrà, secondo me, reprimere la delinquenza che invariabilmente si infiltra negli stadi od in qualsiasi altro luogo dove si riuniscano per qualsiasi motivo grandi folle: basta rendere le società sportive responsabili ‘in solido’ di quanto avviene, cioè costringerle a pagare i danni di qualsiasi genere causati dalle intemperanze dei propri tifosi sia dentro che fuori dagli stadi: credo che una cosa del genere costringerebbe gli uomini ultras, per non danneggiare la propria società, ad individuare ed espellere dai propri ranghi i topi delinquenti apportatori di pestilenze. E gli stadi potrebbero tornare ad essere frequentati dalle famiglie e dai bambini come i due, uno del Napoli ed uno della Fiorentina, che, allo stadio olimpico, uno a fianco dell’altro, vestiti con i colori delle loro squadre, parlavano sorridendo sereni. Tutto questo senza dover ricorrere eccessivamente alle forze dell’ordine che, anche se hanno anche loro qualche problemino, sono mal pagate e ci vanno troppo spesso di mezzo.
Lasciando il calcio ed i suoi guai ritengo tuttavia che lo stesso tipo di trattamento sarebbe utile anche per le manifestazioni di piazza di qualsiasi genere: in altre parole sarebbe bene che chiunque (partiti, sindacati, altre consorterie) organizzi una manifestazione ne risulti anche responsabile in solido e sia quindi tenuto a pagare i danni (cassonetti e auto dati alle fiamme, vetrine infrante ecc.) causati quasi invariabilmente da attaccabrighe agitatori professionisti finanziati da chissà chi che, essendo topi della peggior specie, agiscono sempre a volto coperto da passamontagna, caschi integrali, cappucci ecc. che, a mio modo di vedere, dovrebbero essere vietati, pena preventiva come minimo la schedatura, in qualsiasi manifestazione. Con una regola del genere sarei curioso di vedere se, per esempio, i sindacati, ora in rotta col Governo, avrebbero il coraggio di indire un qualche sciopero generale con manifestazioni; ed a questo proposito, cioè parlando di quattrini, mi è parso assai significativo che, durante un’intervista, il leader della CISL abbia mostrato un notevole imbarazzo ed infine abbia glissato su una domanda relativa all’ammontare dei beni immobiliari del suo sindacato.
E che pensare degli altri?
Vorrei ora dire due parole su un altro grande evento dei giorni scorsi di cui si è gioiosamente parlato più che a lungo: la santificazione di due Papi alla presenza di altri due che mi permetto di considerare già ‘in fieri’. Non mi permetto invece di commentare l’evento che non ho seguito ma devo notare come sia da qualche tempo che la Chiesa sente il bisogno di nuovi santi, se ben ricordo già Giovanni Paolo II ne aveva beatificati alcuni forse anche per la necessità di riavvicinare al cristianesimo popolazioni lontane e/o popolazioni vicine ma ormai ‘evanescenti’. Ed in questi giorni ecco che anche Paolo VI sarà aggiunto al novero; in altre parole, a partire da San Giovanni XXIII tutti i Papi successivi, escluso Giovanni Paolo I al quale non fu concesso il tempo di fare il miracolo di ‘raddrizzare’ lo IOR, avranno l’onore degli altari. Questo perché mi ritengo abbastanza sicuro che, in tempi non lontani, anche a Ratzinger verrà riconosciuto un qualche miracolo mentre Francesco, se continua così, sarà proclamato ‘santo subito’ a furor di popolo e subito dopo anche dalle gerarchie ecclesiastiche. Comunque, con la libertà per chiunque di pensare quello che vuole, sono stati e sono tutti veri uomini.
Ritorno ora per un momento all’argomento iniziale relativo al ringiovanimento dei topi: mi piacerebbe che qualcuno affidabile facesse un serio sondaggio fra gli italiani per sapere a chi dei nostri politici farebbero fare tale cura e, mi sbaglierò ma ritengo che il Presidente e l’ex (mai domo) staccherebbero di gran lunga chiunque altro.
Buon per loro.

Attilio Taglia


L’aggettivo sciabordito è del vernacolo senese e, secondo me, non trova un esatto equivalente italiano. Non l’ho trovato nel Devoto-Oli e non credo sia nemmeno in altri vocabolari. Forse il suo equivalente inglese è “absent minded”.
Io sono vecchio, allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel ’39, avevo sei anni. Quindi alla connata sciaborditaggine si è aggiunto il normale deterioramento dovuto all’età. Perciò quello che dico va preso con le molle. Non ho nessuna intenzione di raccontare la mia vita peraltro piuttosto uniforme e quindi di poco interesse. Ma, scorrendo negli anni e venendo fino ad oggi ed andando anche oltre con l’immaginazione, alcune cose mi hanno colpito; su queste mi sono soffermato ed ho creduto di ragionare. Ed è quanto cercherò di raccontare saltando di palo in frasca e da un tempo all’altro a seconda di come la memoria me lo ripresenta o come qualche richiamo me lo fa tornare in mente.









Gli eBook Simonelli Editore possono essere letti anche sugli iPhone, sugli iPod touch e sull'iPad


Guarda i VideoPensieri
di Luciano Simonelli
su Day By Day
Clicca Qui

© Copyright Simonelli Editore - All the rights are worldwide reserved