Quando le notizie pungono

Le Rubriche

La notte scorsa, meglio dire stamattina presto, durante una delle mie purtroppo piuttosto frequenti meditazioni a luce spenta per insonnia, gli eventi recenti mi hanno direi prepotentemente richiamato alla memoria una illustrazione, forse addirittura di mano dell’autore, del mai abbastanza lodato libro di Hendrik Van Loon “Storia della America” (VI Edizione, Bompiani Milano, 1951). Nella figura (pag. 342) uno scheletro, con grancassa e fucile a tracolla e dotato anche di bacchette che sembra agitare, guida, per una ripida discesa, una moltitudine di persone dotate di bandiere al vento ecc. verso un baratro. La didascalia, di una sola parola, è illuminante: “Propaganda”. Ma lasciatemi cercar di spiegare quale ritengo sia l’associazione di idee che mi ha riportato alla mente quanto sopra.
Il punto di partenza sta forse nel fatto che non mi è piaciuto quanto uscito dal Consiglio dei Ministri poi illustrato, con la solita accattivante maestria oratoria, dal Presidente; ma non per i contenuti più che condivisibili, solo per il fatto che, come ho sentito sostenere da più voci, si tratta solo di promesse e purtroppo, per ora, dotate di incerta copertura finanziaria legata ad eventi da realizzare. Come, per esempio, la promessa degli 80 euro in busta paga, importo che, secondo alcuni ben informati che cominciano ad apparirmi credibili, sarebbe prontamente ‘rimangiato’ da nuovi aggravi fiscali su case ecc. Si tratterebbe solo quindi di una specie di spot pubblicitario atto ad attirare voti alle vicinissime elezioni europee?
Molti interpretano in chiave propagandistica anche l’avvenuta nomina di cinque donne quali capolista per le elezioni europee e forse, parzialmente, è anche vero; ma io ritengo di dover dissentire in quanto, essendomi state descritte quali persone preparatissime e battagliere, ritengo potrebbero benissimo rappresentare i nostri interessi tesi ad un’evoluzione della presente Europa.
Piuttosto, a questo proposito, non ho apprezzato, neanche come battuta, il paragonarle ad altrettante ‘veline’ guidate da un Gabibbo; questo perché, secondo me, vorrebbe assimilare le capolista ad un’immagine deteriore di ragazze senza cervello e dotate solamente di avvenenza quando invece esse hanno contribuito e non poco al duraturo successo della trasmissione di Ricci contribuendo a farla evolvere da un TG satirico, sì, ma forse un po’ fine a se stesso verso direi un breve spettacolo; e non a caso, dopo “Striscia” quasi tutte le trasmissioni, magari anche non satiriche, si erano dotate di piacevoli fanciulle, in cerca di visibiltà e successo, dai nomi sempre terminanti in ‘ine’. Inoltre bisogna anche riconoscere che l’uso del corpo, oltre che per ginnasti, ballerini e ballerine, è stata fonte di lavoro anche per l’arte dei grandi mimi.
D’altra parte mi è più che comprensibile il fatto che Renzi, in questo momento, non possa che affidarsi alle sole promesse di tipo reclamistico: avendo forse dovuto, per tenere insieme il suo partito, abbandonare il suo iniziale “meglio un giono da leoni che cent’anni da pecora”, sa benissimo di avere diversi trabocchetti sul cammino intrapreso ed ecco che sembra abbia preso da alcuni giorni, ad imitazione di Letta, un andazzo costellato di rinvii; ed infatti la riforma del Senato, che doveva essere approvata prima della nuova legge elettorale, è rinviata all’anno prossimo mentre ci vorrà ancora più di un mese per l’approvazione di quest’ultima (cosa che doveva essere già avvenuta secondo gli accordi iniziali). Oltre all’aver contro il Partito della Spesa Pubblica, buona parte dei sindacati e quanti sono sotto minaccia di decurtazione degli stipendi d’oro, quello che forse più di tutto gli ‘appesantisce le ali’ è la cocciuta, paraocchiata ma ancora potente componente PCI del suo partito che avrebbe la possibilità (e la voglia) di bruciarlo al Senato aiutata da quanti non vogliono abbandonare le loro poltrone. Da qui il rinvio all’anno prossimo di quanto riguarda il Senato nella speranza di poter trovare un nuovo modificato (principalmente verso un Senato elettivo ecc.) accordo con l’ex il quale, prevedo, non sarà gran che disponibile stavolta a causa dei probabilissimi arresti domiciliari che, dato l’andazzo, la magistratura gli comminerà nonostante il parere di ieri favorevole ai servizi sociali. Ed allora ecco anche un rinvio, anche se relativamente breve, per l’approvazione in Senato della legge elettorale che ha maggiore probabilità di ‘passare’ poiché qualsiasi partito sa benissimo che andare alle urne per le politiche con la legge attualmente vigente non potrebbe portare ad altro che ad una nuova ingovernabilità; infatti una bocciatura credo sarebbe seguita immediatamente da una fine della legislatura cosa che probabilmente potrebbe avvantaggiare solamente l’antipolitica di Grillo.
Ma io, nonostante gli inviti reclamistici, con tutta probabilità non andrò a votare per le europee; i motivi sono due: il primo è legato al mio stato di salute che mi sconsiglia, specialmente se fosse caldo, di fare una passeggiata piuttosto lunga fino al seggio e poi di stare a lungo in piedi in coda; il secondo motivo è invece di natura politica: in vita mia non ho mai votato né PCI e succedanei né DC ed ho votato una sola volta MSI perché, nella città dove risiedevo la prima volta in cui votavo per il Senato, l’unica maniera di eleggere un senatore non PCI era quella ed infatti tutti gli altri partiti, compreso il PSI, avevano fatto circolare sottobanco la voce di votare per il MSI il cui candidato venne infatti eletto (a quali compromessi sia poi dovuto scendere non saprei supporlo); secondo questa mia regola, per quanto esposto sopra non potrei votare né PD né scudocrociati e quindi, obtorto collo, mi vedrei costretto a votare per l’ex.
Tornando al discorso iniziale ed a Renzi ed alle sue promesse forse solo pubblicitarie mi auguro con tutto il cuore di sbagliarmi e soprattutto di arrivare a vedere che invece quanto soltanto annunciato possa trasformarsi in vitale realtà o almeno avviarsi concretamente in tal senso di modo che, alle prossime politiche, data una concreta trasformazione del PD e quindi prevedibilmente dell’Italia, io possa votarlo. Altrimenti non vedo altra possibiltà che quella illustrata da Van Loon e questo mi costringerebbe ad intonare un “De profundis” non solo per Renzi e la sua ‘avventura’ ma per tutta l’Italia.

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