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Firenze, 9 Aprile 2014

...e Renzi va dritto per la sua strada...

Da alcuni giorni mi si sono accumulati nella mente un certo numero di fatti di cui vorrei discutere ma, non so perché, non sono riuscito a coordinarli adeguatamente prima di provare a scriverne e così oggi ho deciso di cominciare da uno qualunque per poi passare eventualmente agli altri a seconda di come mi si svilupperà il discorso.
Comincio dall’osservazione che in questi giorni, a mio modo di vedere, tutti stanno ringhiando gli uni contro gli altri: l’ex (rifl. 101) contro Renzi e viceversa, personaggi maggiori o minori dei diversi schieramenti nonché ‘moderatori’ e giornalisti anche di fama che ingaggiano aspri duelli nei ‘salotti’ televisivi avendo tutti in comune la maleducazione di volersi sovrastare parlando contemporaneamente alzando la voce ed originando in tal modo una incomprensibile cacofonia. Mi capita solo di rado e per caso di ascoltare dibattiti del genere, che preferisco definire ‘sbatacchiamenti’, e, di solito, lo faccio per brevissimo tempo perché mi dà noia non riuscire a distinguere una parola di quanto viene detto; d’altra parte posso anche arrivare a capire, specialmente in questo momento di campagna elettorale, che il presenzialismo radio-televisivo possa avere una certa importanza in termini di voti ma, intendiamoci, credo che per tutti dovrebbe valere sia l’aurea regola dell’ “est modus in rebus” che la presa di coscienza che le idee degli altri non si combattono urlando di più. Resta tuttavia perfettamente comprensibile che l’ex ed il premier si mostrino i denti. In effetti, quando si tratta di portarsi via voti, sono (e devono essere) acerrimi avversari; entrambi però sanno benissimo che non possono fare a meno del contendente: l’ex perché, se ama rinnovare l’Italia via riforme come dice, bisogna che ‘qualcuno’ gli apra la strada in quanto, anche in caso di eventuale successiva vittoria elettorale, la parte più retrograda e conservatrice della sinistra italiana (e di conseguenza la magistratura) non gli permetterebbero mai di andare avanti se non per ‘proseguire il glorioso cammino di rinnovamento intrapreso da altri’; d’altra parte Renzi sa benissimo che, senza l’aiuto dell’ex, rischia molto già in questi giorni ed anche che, pur ammettendo di poter sopravvivere (come sembra accennare un suo ministro) grazie ad un accordo con SEL ed ondivaghi grillini, andrebbe incontro, sempre in future prossime elezioni, ad un robusto ridimensionamento elettorale del suo partito.
Questi modi di condurre la campagna elettorale mi hanno fatto tornare in mente il comportamento dei cani normali (cioè non addestrati ad aggredire) che, quando ringhiano e mostrano minacciosamente i denti, in realtà lo fanno per paura. E lo stesso mi fa pensare il comportamento della magistratura veneta nei confronti dei manifestanti pro indipendenza i quali, se non altro, hanno, secondo me bonariamente, dimostrato, con una ruspa camuffata, come sia possibile portare in Piazza S. Marco un vero e proprio carrarmato: i magistrati temono forse che, come si fanno arrivare le grandi navi da crociera, gl’insorti possano far arrivare in laguna navi da battaglia armate di tutto punto o addirittura portaerei? Oppure hanno mostrato i denti per cercare di dimostrare di avere ancora il potere mentre sentono spirare venti di riduzione di emolumenti ed addirittura di riforma?
Ma torniamo alle elezioni europee: ho visto, come al solito, comparire contrassegni di tutti i generi fra i quali, da un certo punto di vista tutto maschilista, il più accattivante sembra essere quello del ‘bunga bunga’; dato che solitamente l’afflusso degli elettori per le europee lascia molto a desiderare (specialmente se fosse bel tempo) mi stuzzica un po’ il cercare di prevedere quali dei ‘raggruppamenti’ di piccoli partiti sorti per cercare di raggiungere il fatidico 4% potranno riuscire nell’intento., Anche se sotto sotto forse mi dispiace, fra questi, quello che prevedo potrà farcela anche se non è detto, accampa di nuovo nel simbolo il vecchio scudo crociato: molto dipenderà da dove, senza mai ammetterlo anzi del tutto indirettamente, si ‘butterà’ l’altro grande affabulatore (anzi il primo in ordine di importanza seguito poi da Renzi e dall’ex) di nome Francesco il quale mi si sta rivelando anche un ottimo politico e, per seguito popolare, non credo abbia rivali ed è quindi in grado di ‘spostare’ un robusto numero di voti. Aggiungo che, da convinto europeista, non posso che augurarmi che i tanti antieuropeisti, non solo italiani, possano raggiungere una rappresentanza, se non determinante, tale da riuscire a far modificare certi principi di rigore economico che ‘ingessano’ il trasformarsi dell’Europa, da un’accozzaglia di stati tenuti insieme alla meno peggio solo, e non per tutti, da una moneta comune, verso una realtà sovranazionale tipo USA con proprie forze armate ecc.. Solo così, secondo me, l’Europa potrà sopravvivere e riacquistare il prestigio che ora, mi dispiace, non ha; altrimenti è destinata ad un lento declino.
Poco fa, in un notiziario televisivo ho ascoltato Renzi presentare le linee, nonché le date di realizzazione, di quanto il governo si accinge a fare per avviare l’Italia sulla strada della ripresa. E mi auguro che alle parole ed alle intenzioni possano seguire i fatti perché, purtroppo, se non sbaglio e come accennato sopra, per il governo ‘mala tempora currunt’; e sarebbe un grosso guaio per tutti gli italiani se al premier non fosse consentito di proseguire per la strada intrapresa. Siccome spero che anche i più rigidi paladini di certa sinistra conservatrice comincino a ragionare non più solo per se stessi ma per l’Italia, voglio concludere con uno speranzoso: “Se son rose fioriranno”.

Attilio Taglia


L’aggettivo sciabordito è del vernacolo senese e, secondo me, non trova un esatto equivalente italiano. Non l’ho trovato nel Devoto-Oli e non credo sia nemmeno in altri vocabolari. Forse il suo equivalente inglese è “absent minded”.
Io sono vecchio, allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel ’39, avevo sei anni. Quindi alla connata sciaborditaggine si è aggiunto il normale deterioramento dovuto all’età. Perciò quello che dico va preso con le molle. Non ho nessuna intenzione di raccontare la mia vita peraltro piuttosto uniforme e quindi di poco interesse. Ma, scorrendo negli anni e venendo fino ad oggi ed andando anche oltre con l’immaginazione, alcune cose mi hanno colpito; su queste mi sono soffermato ed ho creduto di ragionare. Ed è quanto cercherò di raccontare saltando di palo in frasca e da un tempo all’altro a seconda di come la memoria me lo ripresenta o come qualche richiamo me lo fa tornare in mente.









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