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Firenze, 24 Marzo 2014

Solo ex,
senza virgolette
ed iniziale maiuscola

Distratto soprattutto dal dover fronteggiare, a partire dal 14/3 giorno in cui la Commissione Medica Provinciale mi ha riconosciuto nuovamente abile alla guida, stressanti perditempi burocratici che, fino a qui, non mi consentono ancora di guidare ma dei quali non voglio parlare, ho prestato attenzione, direi con beneficio d’inventario, sia a quotidiani che notiziari televisivi. Tuttavia alcune cose seguitano a ‘ronzarmi’ nel cervello e cercherò ordinatamente di parlarne.
Portato preferenzialmente a seguire con attenzione la dinamicità di Renzi, da abbastanza tempo non avevo avuto modo di considerare abbastanza a fondo le vicissitudini di Sua Emittenza: ex Capo del Governo, ex Senatore, ex Cavaliere, entro breve ex libero cittadino, ex elettore (e forse si aggiungerà anche qualche altro ex) ritengo che, da qui in avanti, mi riferirò a lui solamente come ‘Ex’, anzi senza nemmeno maiuscola e virgolette: solo ex. Non voglio qui discutere l’operato della giustizia, a questo, semmai, dovrà pensarci chi ne ha l’autorità e la competenza; voglio solo cercare di valutare l’impatto che la limitata presenza dell’ex potrà avere sulla tenuta elettorale del suo quasi decapitato movimento. In varie riflessioni a partire dal tempo della condanna avevo previsto che la più grande difficoltà di Forza Italia sarebbe stata quella della successione all’ex; oggi mi pare che il problema si presenti in tutta la sua drammaticità: ho letto poco fa su un quotidiano che sarebbe in corso, o si sarebbe appena svolta, una riunione famigliare ad Arcore per cercare di giungere ad una decisione circa un’eventuale successione di tipo dinastico; siccome per mia natura diffido dalle dinastie mi auguro che una scelta del genere sia scartata, ma questo non risolve il problema e torno a chiedermi chi potrebbe essere la persona dotata di carisma e comunicativa sufficienti per un tale ruolo. Ma non mi viene in mente nessuno e l’unica possibilità mi appare quella che, con l’abilità di consumato illusionista che lo ha caratterizzato da sempre, il vecchio leone tiri fuori dal cilindro qualcosa di inaspettato ma efficace. Altrimenti non prevedo tempi rosei per il movimento, e specialmente alle vicine elezioni europee.
Aggiungerei che la cosa riguardi abbastanza direttamente anche l’attuale Presidente del Consiglio che, dato inizio col botto alla propria rincorsa e seguito con speranza da moltissimi italiani, credo abbia particolarmente bisogno di poter contare su un avversario, sì, ma leale piuttosto che fidarsi troppo di sedicenti alleati, presenti o futuri, pronti a ‘voltare gabbana’ rapidamente al minimo accenno di difficoltà; in effetti, anche se forse posso essere male informato, non mi risulta che l’ex non sia stato fedele agli accordi presi e che tuttora promette di seguitare a far mantenere da chi del suo movimento è in grado di farlo in Parlamento. E credo che tale supporto possa essere addirittura vitale per Renzi ora che, dato di piglio agli arnesi da scassinatore, si accinge a metter mano alla ‘casta’ burocratica, che dissangua da sempre questo paese, cominciando intanto da importanti ‘limate’ agli stipendi dei grandi dirigenti statali o assimilati per passare poi, magari con qualche ‘revisione’, agli 85000 esuberi previsti da Cottarelli.
A proposito di quest’ultima cifra direi sia abbastanza limitata, infatti, secondo me, sono molti di più i nulla-facenti che fanno parte del PdSP (Partito della SpesaPubblica) e che, comodamente assisi, hanno come unico scopo quello di conservarsi la sedia cercando di mantenere l’attuale livello di complicazione circa la richiesta di permessi, licenze, autorizzazioni ecc.. Voglio qui citare un commento a proposito di tutta questa gente fattomi qualche giorno fa da un taxista piuttosto saggio: “Possiamo anche seguitare a pagarli, basta che si levino di torno e smettano di farci perdere tempo”. Tuttavia ciò però va contro gli interessi dei principali sindacati e quindi si profilano grosse difficoltà. Ma forse potrebbe essere già un inizio di buona soluzione che riterrei particolarmente gradito anche a Squinzi che sta minacciando di spostare le sue attività all’estero seguendo l’esempio di diversi altri imprenditori italiani.
Però questo problema potrebbe trovare anche un’altra via di soluzione: basterebbe, insieme agli enti inutili (fino a non troppi anni fa esisteva ancora l’Ente per l’Africa Orientale), eliminare abrogandole moltissime leggi, magari risalenti anche al periodo fascista, che, essendo ancora in vigore, forniscono agli spaccacavilli la possibiltà giurisprudenziale di tentare di modificare, attenuare, ed in ogni caso ritardare l’entrata in vigore di leggi in proposito utili e semplificatrici (ma invise al PdSP) già approvate parlamentarmente e vistate dal Capo dello Stato.
Siamo in grosse difficoltà ma molti, forse abituati al ‘bengodi’, stentano a rendersene conto: per esempio al Senato, che dovrebbe essere in via di ridimensionamento, è stato assunto nuovo personale; in Sicilia, la regione più scialacquatrice d’Italia (ma io ho qualche sospetto su dove vadano a finire tutti questi soldi), i parlamentari, già strapagati, si sono di nuovo aumentati i rimborsi per le spese di missione portandoli a 750 euro al giorno; basta poi ascoltare qualche notiziario per aver notizie poco confortanti su molti altri sprechi. Ma spero tanto che il leader del PD riesca a proseguire con efficacia per la strada intrapresa ed a trovare utili medicine anche per questi fenomeni, che definirei di puro malcostume, altrimenti non farebbe altro che pompare acqua al dissestato mulino del suo principale avversario, leale, sì, ma avversario in caso di elezioni, il quale, non essendo ancora le palle ferme del tutto, potrebbe anche avere la possibiltà di riqualificarsi diventando ex ex.

Attilio Taglia


L’aggettivo sciabordito è del vernacolo senese e, secondo me, non trova un esatto equivalente italiano. Non l’ho trovato nel Devoto-Oli e non credo sia nemmeno in altri vocabolari. Forse il suo equivalente inglese è “absent minded”.
Io sono vecchio, allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel ’39, avevo sei anni. Quindi alla connata sciaborditaggine si è aggiunto il normale deterioramento dovuto all’età. Perciò quello che dico va preso con le molle. Non ho nessuna intenzione di raccontare la mia vita peraltro piuttosto uniforme e quindi di poco interesse. Ma, scorrendo negli anni e venendo fino ad oggi ed andando anche oltre con l’immaginazione, alcune cose mi hanno colpito; su queste mi sono soffermato ed ho creduto di ragionare. Ed è quanto cercherò di raccontare saltando di palo in frasca e da un tempo all’altro a seconda di come la memoria me lo ripresenta o come qualche richiamo me lo fa tornare in mente.









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