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Firenze, 28 Marzo 2015

Sabato 4 Luglio 2015 Attilio Taglia, l'ironico e saggio "Sciabordito", come amava mascherarsi dietro quel nome-pseudonimo e quella definizione, è volato in cielo verso un'altra vita. La tristezza è immensa per non poter più conversare con una persona che per 127 settimane ci ha regalato ragionamenti e riflessioni che meglio di tanti togati commentatori hanno raccontato quello che stava accadendo o sarebbe potuto accadere in questo nostro Paese. "Le Riflessioni di uno Sciabordito" purtroppo finiscono qui ma restano quelle 127 settimane di saggezza che ci ha regalato fino a quest'ultima del marzo scorso.

Sbocciano gli emulatori...

Io non so se sia solo un’impressione legata al mio non brillante stato di salute ma mi sembra che da qualche tempo i vari notiziari televisivi ne facciano di tutte pur di mettere in secondo o addiritura in terzo piano le vicende politiche italiane: qualche stringato accenno senza commenti di qualche interesse. In queste condizioni mi resta difficile valutare correttamente (dal mio punto di vista) l’interesse e l’importanza degli eventi che si susseguono e memorizzarli per successivi commenti. Quindi in questa riflessione solo considerazioni di carattere generale (salvo il fatto che, strada facendo, non mi ‘scappi’ qualche caso particolare).
Secondo me, la rapida ascesa di Renzi (da sindaco di Firenze a leader del PD a Presidente del Consiglio) ha risvegliato in un certo numero di politici più o meno nascosti desideri di imitazione. Posso fare qualche sempio: Fitto in Forza Italia vuole raccogliere intorno a sé un gruppo che lo aiuti a scalzare niente po’ po’ di meno che l’ex creando però in tal modo una ulteriore frammentazione nel povero centro-destra; forse ancora più calzante il caso del sindaco leghista (di Verona se non vado errato) che intende contendere a Zaia il titolo di Governatore del Veneto suscitando così le ire di Salvini (altro che ha tentato con sufficiente successo l’ascesa ma che, secondo me, non ha la stoffa ed il carisma da leader) il quale, date le intenzioni di Pisapia, chissà cosa si inventerà pur di assicurare a Milano un sindaco leghista; ancora più eclatante il caso Landini il quale ha creato un ‘movimento’ che, a suo dire, non sarebbe né politico né sindacale forse per usarlo come base di lancio personale alle prossime elezioni o forse, come mi suggerisce la mia malignità, per mascherare l’apparentemente irreversibile impoverimento di iscritti alla FIOM (o, se per quello, anche alla CGIL) che ritengo si stia verificando.
Un angolino del mio cervello è portato a ritenere che le dimissioni di Lupi siano il frutto di un novello esempio di uso politico della giustizia con tanto di tipiche diffusione e pubblicazione del contenuto di intercettazioni: in effetti il tutto mi è apparso come assai politicamente appetibile per Renzi (che infatti si è guardato bene dal difendere il suo ministro) il quale poteva così ottenere il doppio fine di indebolire il NCD e di avere a disposizione un ministero importante da assegnare. Va però anche riconosciuto che Lupi ha impiegato un po’ troppo tempo a decidersi: forse voleva negoziare le dimissioni in modo da danneggiare il meno possibile il suo partito e probabilmente è da un patteggiamento del genere che è partita la proposta, immeditamente portata dal Presidente del Consiglio al Capo dello Stato, di scindere il ministero in due: verosimilmente a) Infrastrutture e b) Trasporti: questo avrebbe consentito di assegnare nuovamente al NCD un ministero (magari di prestigio ma meno importante dal punto di vista dell’economia) e contemporaneamente lasciare a Renzi un ministero da assegnare a persona a lui gradita. Ma il piano (ammesso che di ciò si trattasse) è fallito.
Alla fine della riflessione precedente avevo avvertito il leader del PD di guardarsi dalle acque chete che, secondo il vecchio detto, rovinano i ponti (in questo caso i piani) ed ecco infatti che, secondo me saggiamente, il Presidente della Repubblica ha respinto la proposta. E così ora il Presidente del Consiglio si trova sulle spalle un interim da gestire (che ha detto breve ma non credo lo sarà) nonchè la difficoltà di reperire una persona che non gli metta del tutto contro il NCD di cui probabilmente ha ancora bisogno per riuscire a portare avanti quelle riforme che sarebbero utilissime per il paese. Queste però sono osteggiate dalle opposizioni e soprattutto dall’opposizione interna al PD sempre più agguerrita e sicura di sé al punto che una di queste sere in un’intervista televisiva ho sentito l’on Rosy Bindi,ex presidente del PD, affermare apertis verbis che la politica del governo (in mano al suo partito) è sbagliata; d’altra parte non ci si poteva aspettare niente di diverso dalla più famosa esponente del catto-comunismo italiano. E ritengo anche che Renzi faccia bene a tirare avanti per la strada che si era proposta senza farsi troppo condizionare e devo dire che mi è piaciuto quando, rispondendo alle accuse di tendenze dittatoriali, ha spiegato al colto e all’inclita che chi ha il potere lo deve usare avendo delle idee ed impiegando qualsiasi mezzo per realizzarle; altrimenti, aggiungo io, si ricade nei soliti governi che da oltre mezzo secolo si sono limitati al quieto vivere senza provare, con opportune riforme, a dare all’Italia un’ammodernamento più che necessario.
Ritengo però anche che il capo del governo sappia benissimo di poter dormire fra due guanciali perché ognuno dei presenti parlamentari, sia della maggioranza che dell’opposizione, non ha alcun interesse a togliersi da sotto il sedere la comoda poltrona prima della scadenza della legislatura, nel 2018 secondo Renzi, e pertanto si adoprerà affinché il governo resti in piedi, salvo gravi imprevisti, il più a lungo possibile.
Hoc erat in votis.

Attilio Taglia


L’aggettivo sciabordito è del vernacolo senese e, secondo me, non trova un esatto equivalente italiano. Non l’ho trovato nel Devoto-Oli e non credo sia nemmeno in altri vocabolari. Forse il suo equivalente inglese è “absent minded”.
Io sono vecchio, allo scoppio della seconda guerra mondiale, nel ’39, avevo sei anni. Quindi alla connata sciaborditaggine si è aggiunto il normale deterioramento dovuto all’età. Perciò quello che dico va preso con le molle. Non ho nessuna intenzione di raccontare la mia vita peraltro piuttosto uniforme e quindi di poco interesse. Ma, scorrendo negli anni e venendo fino ad oggi ed andando anche oltre con l’immaginazione, alcune cose mi hanno colpito; su queste mi sono soffermato ed ho creduto di ragionare. Ed è quanto cercherò di raccontare saltando di palo in frasca e da un tempo all’altro a seconda di come la memoria me lo ripresenta o come qualche richiamo me lo fa tornare in mente.









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