Ha scritto Giovanni Tesio
su «Candida Soror» di Maria Santini (Simonelli Editore)
Tutto il racconto della vita di Mariu' Pascoli
l'adorata sorella del poeta della Cavalla Storna.
su Tst-Tuttolibri de La Stampa il 17 settembre 2005

...E' stata dunque una buona idea - in questo centocinquantesimo anniversario della nascita di Pascoli - restituirle (Mariu' Pascoli, ndr.) un poco della visibilità che da lei fu sempre tenuta sotto stretta vigilanza, anche nei quarantun anni in cui sopravvisse all'oggetto del suo culto. Ne viene la storia sfaccettata di una ragazza e poi di una donna che vicino al fratello s'ingegna di farsi una cultura imparare il latino e il greco, mettersi nella condizione di seguirne l'officina. E' fin troppo evidente che parlare della «candida soror» significa parlare dell'intera vicenda familiare, se è vero che niente di ciò che riguarda Pascoli può prescindere dal groviglio dei rapporti di famiglia, niente di ciò che riguarda la vita del poeta può essere compreso al di fuori di un trauma che diventa ossessione. Anche se si può bene uscire - come qui - dalle letture semplicemente agiografiche, del resto ampiamente riscattate da tutta una bibliografia critica che ha esplorato il mondo pascoliano con strumenti adeguati. La Santini esclude con decisione ogni lettura che passando dal riconoscimento della morbosità diffusa - di espiazione e di complicità - che si respirava nel «nido» (abitato prima dal poeta e dalle due sorelle Ida e Maria a Massa e poi con la sola Maria a Castelvecchio di Barga) assuma l'ipotesi volgare di un vero e proprio rapporto incestuoso. Un atteggiamento equilibrato che si distingue bene anche in altre circostanze ad esempio a proposito dell'attività poetica che Mariù esercitò con il nome di Sybilla. Nessuna sopravvalutazione di maniera ma l'onesto profilo di una vocazione capace certo di trovare in Pascoli la «lima d'oro» che gli fu riconosciuta da Severino Ferrari. Una vocazione alla scrittura che più evidentemente si concretizzò nella stesura delle memorie integrata e pubblicata postuma dal Vicinelli con il titolo Lungo la vita di Giovanni Pascoli uno strumento insidioso che resta essenziale. Il meglio del libro si segnala nella ricostruzione degli intricati rami parentali, dei personaggi meno noti, dei rapporti con i fratelli sopravvissuti (il concreto Falino e il randagio Peppino), con la stessa Ida, con la zia Rita, con i bambini che entrano nel cerchio di affetti lunatici. Senza contare le spigolature polemiche. Ad esempio la causa intentata da Mariù all'accusa del Morandi sui presunti plagi del Pascoli antologista. Ad esempio (ma la polemica non è meno della biografa che della biografata) le stinte cronache di certi giornalisti non da oggi in vena di troppo gracili invenzioni.

Giovanni Tesio
Tst Tuttolibri - La Stampa 17/09/2005

VAI ALLA SCHEDA DEL LIBRO >>>