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 Saggi&Saggi Roma, 20 Gennaio 2007   
di  Maria Santini
Una grande scrittrice ci guida, settimana dopo settimana, alla scoperta delle pieghe meno note di un mondo di grandi personaggi al femminile lungo il filo un itinerario intellettuale alimentato da una inesauribile curiosità di scoprire, indagare. Pagine che intrigano, appassionano e divertono.
«Candida Soror»di Maria Santini
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    Storia dei primati femminili
    Nessuna batte Bettisia

  Generalmente si attribuisce la palma di prima professoressa universitaria, al mondo, alla bolognese Laura Bassi Veratti (1711-1778), che insegnò presso lo Studio di Bologna, prima filosofia (1733) e poi fisica sperimentale (1776): una scienziata poliglotta che, inaugurando il modello delle moderne donne in carriera, riuscì a coniugare felicemente una grande famiglia (un marito, otto figli) con la sua vocazione di studiosa.
  Ugualmente, si considera come prima laureata la veneziana Elena della nobile famiglia dei Cornaro Piscopia (1746-1784). Elena era una donna coltissima e nel 1778, dopo un pubblico esame sostenuto davanti ai dotti dell’Università di Padova, ricevette la laurea in filosofia.
  Non la utilizzò: timida e schiva, mise da parte i libri preferendo dedicarsi totalmente alle opere di bene. Del resto morì, nubile, ancora al di sotto della quarantina.
  Ma questi settecenteschi primati vengono polverizzati da una medievale professoressa, bolognese anche lei: Bettisia (o Bitisia) dei Gozzadini, nata nel 1209. I Gozzadini erano una famiglia potente con un certo gusto per la cultura e questo spiega perché la piccola Bettisia, indubbiamente molto dotata, venne fatta studiare con la cura che di solito si metteva nell’educazione dei maschi.
  Bettisia studiò privatamente, come è ovvio, ma furono i suoi stessi professori, ammirati dalla sua brillante intelligenza, a volerla presentare ai dotti dell’Università di Bologna. Risultato: il 3 giugno 1236 la ventisettenne Bettisia ottenne il diploma universitario e l’incarico di insegnare Diritto nell’Ateneo. Questo incarico la professoressa lo tenne per tutta la vita, divenendo celebre. Come i docenti maschi, Bettisia insegnava per lo più nel suo domicilio ma non mancavano le occasioni in cui parlava in pubblico o teneva lezioni presso lo Studio, rendendosi famosa per la sua faconda oratoria.
  A questo punto intorno alla figura di questa proto-professoressa si intessono le leggende, che vogliono che essa vestisse sempre da uomo: per essere presa più sul serio? Perché si sentiva un uomo mancato? Non conosciamo le sue motivazioni. Viene in mente a questo proposito un’altra docente bolognese, Novella d’Andrea (1312 1366). Figlia del celebre giurista Giovanni d’Andrea,ereditò, per dir così, la cattedra paterna. Di Novella si dice che, bellissima, insegnasse velata o secondo altri celata dietro una tenda, per non turbare gli studenti con le sue grazie femminili.
  Ma torniamo a Bettisia. Per le sue straordinarie doti, essa era la protetta del’arcivescovo di Bologna Enrico di Fratta cosicchè quando quel popolarissimo prelato di santa vita morì (1240) fu incaricata di tenere l’orazione funebre al suo funerale. Per l’occasione Bettisia vestì panni femminili da lutto e il suo discorso fu così bello da far piangere tutta l’immensa folla convenuta al funerale.
  Purtroppo la morte di Bettisia fu prematura e provocata da un orribile incidente. Sorpresa da un’inondazione nella campagna bolognese, si rifugiò in una casa che, malauguratamente, crollò travolta dall’acqua ( 1261). Il suo funerale fu un’apoteosi: Bologna si rendeva pienamente conto di aver perso una docente e una cittadina dalle qualità eccezionali.

Maria Santini
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Maria Santini  è nata a Torino ma vive a Roma da molti anni. Autrice di numerose pubblicazioni a carattere storico e fantastico, si è occupata di narrativa per la scuola rivisitando, in uno stile avvincente e personalissimo, i luoghi della memoria. L'insaziabile curiosità intellettuale è un dato caratteristico di questa scrittrice che offre al lettore una qualità di scrittura e una capacità narrativa assai rare. Ha pubblicato in volume da <b>Simonelli Editore:
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