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Punture
- Pensierini a ruota libera
n.1 - 2 - Milano, 15 Febbraio 2016
Quel pasticciaccio
delle Pensioni di Reversibilità
Attento, premier Renzi, attento…
Le elezioni amministrative sono vicine e quelle politiche, se la Legislatura giunge alla sua conclusione naturale, non sono poi troppo lontane... nel 2018.
Già come è stata gestita la faccenda delle banche ha lasciato margini di perplessità ed ora la polemica sul disegno di legge delega (approvato dal Cdm il 28 gennaio e approdato in commissione alla Camera) sul contrasto alla povertà che riordina anche le prestazioni di natura assistenziale e previdenziale lascia davvero molto perplessi per quanto riguarda la possibilità di rivedere le pensioni di reversibilità (ovvero quelle erogate agli eredi alla morte del pensionato o del lavoratore che muore avendo maturato i requisiti per l'assegno).
Perplessità molto giustificate se innanzitutto le pensioni di reversibilità vengono considerate prestazioni assistenziali e non più previdenziali, quindi frutto di un diritto acquisito sulla base di adeguati versamenti da parte del coniuge defunto.
Non solo: si prospetta di agganciare l’erogazione delle suddette pensioni all'Isee, per il quale conta il reddito familiare e non quello individuale. E nell’Isee, si sa, viene messo a reddito anche l’appartamento di proprietà e quindi, secondo questa logica, si può arrivare all’assurdo che il coniuge sopravvissuto non avrà diritto alla pensione di reversibilità perché proprietario dell’appartamento in cui vive…e allora, senza la pensione di reversibilità, che cosa mangia?
Mangia l’appartamento?
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