Mario Pancera
«Vite scolpite»
Almanacco del Novecento - Terzo Volume
Le opere, i drammi, le passioni di Lucio Fontana, Francesco Messina,
Marino Marini, Luigi Broggini, Giacomo Manzù, Agenore Fabbri,
Luciano Minguzzi, Carmelo Cappello, Pericle Fazzini, Emilio Greco,
Luigi Grosso, Andrea Cascella, Augusto Murer, Arnaldo Pomodoro
Floriano Bodini, Valeriano Trubbiani.
ISBN 978-88-86792-21-9
Simonelli Editore
FUORI CATALOGO:
I Ritratti dei 13 scultori sono ora disponibili in altrettanti eBook
|
L a Nostra Enciclopedia Biografica dei personaggi da non dimenticare del Novecento continua. Ecco le opere la vita e gli amori di sedici protagonisti dellarte contemporanea attraverso il racconto e i documenti raccolti nel tempo da Mario Pancera, famoso giornalista-scrittore che ha legato la sua firma a importanti quotidiani, a periodici quali Oggi, Gente, Domenica del Corriere e che per anni ha diretto Arte, il più diffuso mensile dedicato al mondo artistico. Nessuno quindi meglio di lui poteva raccontare tutto, ma davvero tutto, dei sedici scultori che hanno scritto indelebilmente il loro nome nella storia dellarte italiana del Novecento. Ecco allora che nel suo volume Mario Pancera ci narra, anche attraverso le dirette testimonianze dei protagonisti, i segreti della vita e delle opere di maestri quali: Lucio Fontana, Francesco Messina, Marino Marini, Luigi Broggini, Giacomo Manz, Agenore Fabbri, Luciano Minguzzi, Carmelo Cappello, Pericle Fazzini, Emilio Greco, Luigi Grosso, Andrea Cascella, Augusto Murer, Arnaldo Pomodoro, Floriano Bodini, Valeriano Trubbiani.
Leonardo aveva un altissimo concetto della pittura,
- scrive Mario Pancera nell'introduzione - un po' meno della scultura che, se non sbagliamo, posponeva anche alla musica. Poteva dirlo, visto che era pittore e scultore, ed è stato sommo. Le sue spigazioni sono, tuttavia, soprattutto di natura tecnica. Benché si possano discutere - soprattutto oggi - anche le idee di un genio, questo libro non vuole illustrare un primato o difendere una forma artistica dall'altra, ma più semplicemente mostrare di che pasta sono fatti, o possono essere fatti, molti scultori italiani fra i più noti, se non addirittura famosi dei nostri giorni. Attraverso interviste e colloqui, più d'uno ripetuto nei decenni, sedici scultori (e non dimentichiamo che sono pure pittori) si aprono al pubblico, raccontano i loro inizi, la loro vita e talvolta si abbandonano a dare giudizi, a scavare nel loro intimonon sempre immacolato, a esternare dubbi, speranze, propensioni. Non lo fanno mai volentieri, talvolta mentono; il loro animo resta per gran parte chiuso e oscuro, ma sicuramente, speriamo, vedendo le loro opere dopo la lettura di queste pagine, si potrà capire di più della loro poesia, dei loro dolori, dei loro drammi, delle loro gioie. Insomma si capirà dove sono stati più artigiani o più artisti. Dove affrontano il vero o dove no. Se tra le loro operesi trovano capolavori. Leonardo parlava di tecnica, ma per raggiungere la poesia occorrono quegli strumenti che solo un uomo-uomo ha. All'interno di ogni scultore abbiamo cercato l'uomo. Se c'è - e fin dove c'è - l'uomo, c'è l'artista.
L'opera d'arte viene di conseguenza.
|