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ARTE
- Personaggi da ricordare  
di Mario Pancera

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Milano, 1998:

NOVANT'ANNI FA NASCEVA MANZU'
LA PRIMA MOGLIE RACCONTA

Novant'anni fa, 1908, nasceva a Bergamo lo scultore Giacomo Manzł: undicesimo di dodici figli (cosģ mi disse lui, per altri invece č il dodicesimo di quattordici) di un sagrestano ciabattino assai povero. Quando č morto, 1991, Manzł era ricco e famosissimo e ha lasciato due vedove, una milanese, Tina, che gli aveva dato tre figli, tutti morti (di cui uno, Pio, diventato famoso come designer) e una tedesca, Inge, di quasi trent'anni pił giovane di lui, che gliene ha dati due. Tutti conoscono la seconda, pochi la prima.
Manzł, tenace, volitivo, instancabile, ha avuto due idee-forza, l'amore e la morte. E, come racconta Tina, che oggi ha 84 anni, č bisnonna e vive a Milano, ha molto amato ed ha sempre avuto paura di morire: «Per un niente correva dal dottore». Eppure ha eseguito, prima per fame poi per fama, una dozzina di monumenti funebri: per il "re del panettone" Motta, per il banchiere Mattioli, per il prete di campagna Mazzolari, per il pittore Carlo Carrą, per il compositore Strawinsky. La sua porta per la basilica di San Pietro č dedicata alla morte, mentre per la cattedrale di Salisburgo, cittą del suo incontro con Inge, ha fatto la Porta dell'amore. Sensibile al fascino femminile, Manzł ha pure modellato sensuali amplessi amorosi e memorabili figure di donne.
Manzł e Tina si si sposarono nel 1934, in Sant' Ambrogio: «Facemmo il viaggio di nozze a Bergamo». Tina ha sempre portato all'anulare una vera, fusa con le briciole dell'oro usato da Manzł per un tabernacolo dell'Universitą Cattolica: gliel'aveva regalato il rettore, padre Gemelli. Vissero insieme 18 anni, cioč fino a quando Tina non lo abbandonņ, stanca dei tradimenti. Non era fedele ed era gelosissimo: «Al mare era capace di spostare all'improvviso l'ombrellone, se qualcuno mi veniva troppo vicino». I due superarono molte tragedie, tra cui la morte, in un solo anno, delle loro due prime bambine. A Milano, alcuni artisti antifascisti suoi amici vennero arrestati: «Manzł si salvņ perché era a Bergamo per i funerali della seconda».
Del marito sono rimasti a Tina 15 disegni che la ritraggono in gioventł. Dice di non aver avuto nulla in ereditą. Che tenesse molto al nomignolo č confermato dal fatto che tentņ di farsi modificare in cognome in questo senso, «ma non ci riuscģ per l'opposizione dei fratelli, che temevano di offendere la memoria dei genitori». In un'altra occasione Manzł fu sconfitto, quando cercņ di ottenere l'annullamento del matrimonio dalla Sacra Rota: «Come poteva riuscirci se avevamo avuto tre figli?».
Lo scultore coltivava qualche vezzo. A volte sosteneva di essere nato il 24 dicembre «come Gesł Bambino». Con tale data esiste negli archivi della Biennale di Venezia un documento da lui firmato: in realtą era nato due giorni prima.
Questi episodi sono praticamente sconosciuti.
Manzł ha amato molto ed č stato molto amato. Conobbe la Schabel a Salisburgo, nel 1954; studiava danza e gli fece da modella. Si innamorarono. Di lei ci ha lasciato splendidi ritratti. Ma «la sua pił bella scultura» dice Tina, «č per me il ritratto della signora Lampugnani». E' un bronzo a grandezza naturale noto come "Grande ritratto di signora", un esemplare č al Moma di New York.
La Lampugnani fu a lungo amante di Manzł e lo incoraggiņ a fare sculture grandi. Quel che pensa di Manzł oggi la prima moglie lo si capisce dalla chiarezza con cui affronta i ricordi: «Gli ho voluto un gran bene» dice, «non ha perņ mai accettato l'idea che l'avessi lasciato io».


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Tutto sulla vita e le opere di Lucio Fontana, Francesco Messina, Marino Marini, Luigi Broggini,
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Luigi Grosso, Andrea Cascella, Augusto Murer, Arnaldo Pomodoro, Floriano Bodini, Valeriano Trubbiani.

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