Barbe rosse colorate barbe bianche brizzolate facce lunghe senza barbe barbe corte senza facce
facce umide e tremanti
facce da riconoscere
facce in avanti
facce che non ti possono guardare
facce che ora,
facce che tu conosci ad una ad una
facce che non vedranno più
facce con il cuore
facce di ragazze
facce di mille milano Milano, trentun marzo millenovecentonovantotto. |
Foto Tano D'Amico
Primo Moroni aveva sessantadue anni. Dalla Toscana, dove era nato in val di Nievole, si era trasferito a Milano negli anni Cinquanta. Nel '53 prende la tessera del Pci e, visto che la sezione di via Bellezza è vicino alla sala da ballo Il Principe, Primo diventa comunista e ballerino. Si appassiona alla danza come alla politica e vince il campionato di charleston in Olanda. Per vivere fa il cameriere prima nella trattoria del padre e poi persino nei night. Il partito gli va stretto fino agli anni Sessanta quando comincia a frequentare la casa della cultura di Rossana Rossanda. Lascia il Pci e pare il "Si o si club", va a lavorare per un po' all'Olivetti e poi, nel '71, fonda la Calusca, che in milanese vuol dire "casa losca", nel cuore del quartiere Ticinese. La Calusca è libreria e punto di osservazione privilegiato del mondo e di Milano che cambia. E' libreria e casa per chi si incontra sabato pomeriggio da Primo. E ci sono tutti: compagni, anarchici, punk, intellettuali e ladri. E' libreria e redazione di Primo Maggio, de L'Orda d'oro, antologia di vent'anni di movimenti con Nanni Balestrini. La Calusca è. Traslocata dal corso di Porta Ticinese a Piazza Sant'Eustorgio e poi in via Conchetta dove adesso si chiama City Lights, in omaggio a quella beat del suo amico di San Francisco, la Calusca è, Primo Moroni rimane. Primo adesso riposa nel cimitero di Chiaravalle, avvolto in una lunga bandiera rossa e coperto di fiori di tutti i colori. Primo Moroni era coerente, vivace, amante della vita. |
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