di Mariantonietta Sorrentino Rizzo 
n. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25
L' interesse per la memoria è un atto di giustizia e di amore.
Memoria in quanto riscoperta e valorizzazione delle matrici della nostra cultura mediterranea, matrici multietniche.
Memoria per progettare il futuro, per comprendere il presente.
Un viaggio negli itinerari della memoria alla scoperta di una realtà tanto poliedrica quanto seducente.

© Copyright by Simonelli Editore srl

Al di là delle facili rappresentazioni, la Lucania ha origine con i Lyki, popolazione proveniente dall'Anatolia. A partire dall'VIII secolo sulle sue coste approdarono i Greci. Origini di tutto rispetto per una regione dai confini diversi dall'attuale Basilicata. Quattro fiumi la marcavano stretta.
La Lucania di allora si estendeva tra il Lao (Calabria) e il Sele (Campania) sul Tirreno, e tra il Crati (Calabria) e il Bradano (Lucania) sullo Ionio. Tribù osco-sabelliche la invadono dall'interno per contrastare il predominio greco, che si spingeva sino a Poseidonia - Paestum.
Il mondo alimentare lucano, con forme di sopravvivenza nella consumazione di erbe e verdure selvatiche, reca tracce evidenti del suo passato.
Il vitigno dell'Aglianico del Vulture fu introdotto dai greci: il suo nome pare derivi da "eleanico", cioè proveniente da Elea. Orazio tra i suoi estimatori.
Un dato storico, confermato dagli scavi archeologici, ha fissato le origini dell'attività pastorale lucana all'Età del Ferro.
Merito dei coloni greci la costruzione dei primi caseifici, a partire dal VII secolo a.C. Da allora, grazie alle ampie disponibilità di pascoli, alpeggi e di una facile transumanza, i pastori della Basilicata lavorano il latte ovicaprino e tramandano, inconsapevolmente, un'esperienza millenaria.
I pascoli incontaminati e le loro essenze floristiche, le erbe aromatiche, sono il segreto della "burrata", del "burrino farcito", del caciocavallo "podolico", del "cacioricotta", del "casieddu", della "giuncata", del pecorino e del "canestrato" di Moliterno.
Moliterno dal latino Mulcretum "luogo dove si fa il latte", piccolo centro dell'Alta Val d'Agri, famoso per la stagionatura dei formaggi.
Una produzione casearia nata da un solo elemento naturale, e che può vantare una creatività da primato.

Mariantonietta Sorrentino Rizzo

 


 
Hai una riflessione da fare su quanto appena letto?
Metti tutto personalmente on line su
The Web Park Speaker's Corner
oppure, se preferisci, invia una e-mail a ed@simonel.com.