Le Rubriche

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  Sopravvivenza

  Quando l’uomo sente vacillare le proprie certezze entra in crisi e, solo allora, si affida al proprio istinto di sopravvivenza che lo aiuta a cambiare radicalmente abitudini ed usi, a dare una svolta epocale alla propria vita. Ogni pianta, animale o essere umano si trasforma grazie all’istinto di sopravvivenza. Tra gli esseri viventi avvengono contemporanee metamorfosi che segnano la fine di una era e l’inizio di una nuova avventura… con l’intervento di più idonee dotazioni.
  Penso alle trasformazioni che sono intervenute nella fauna e come la necessità di adattarsi a situazioni di crisi abbia fatto spuntare ali, aprirsi branchie, mozzarsi code.
  La razza umana non è molto diversa : anche essa si trasforma.
Per farlo ha bisogno di tempo, di recepire il messaggio.
  Così stasera ho deciso di prendere una pausa di riflessione per analizzare tutto il materiale accumulato in un mese denso di eventi : per attuarlo mi sono messa in cucina... a preparare uno spezzatino con i carciofi!
  Quando gli avvenimenti cominciano a sfuggirmi, quando sento la terra mancarmi sotto i piedi assumo sempre questo atteggiamento razionale e cerco di ottenere la calma interiore attraverso la preparazione di un buon piatto.
  Mentre giro con il cucchiaio la carne che si rosola …. tutto mi appare chiaro e collegato!
  Ricordo la conferenza al Palafiori di Sanremo, del 21 febbraio 2009, del Professore Piergiorgio Spaggiari, Docente di Medicina Quantistica alla Università Studi di Milano e alla Università La Sapienza di Roma (Direttore Generale della Azienda Ospedaliera Cremona) quando, nella sua esposizione, affermava come la vita sia composta in maniera prevalente da vibrazioni : “ interiori, percepite, trasmesse, condivise”.
  Per essere trasmesse le vibrazioni captate da una antenna devono trasformarsi in vibrazioni elettromagnetiche, non percepibili dall’orecchio umano che può sintonizzarsi su oscillazioni variabili da 9mila ai 18mila Hz.
  Mentre ogni singola cellula corporea è in grado di recepire, produrre, trasmettere frequenze elettromagnetiche di milioni di Hz.
  Da un esperimento effettuato ne deriva l’esempio più lampante.
  Per un periodo di tre mesi un gruppo di scimmie è stato monitorato su una isola sotto l’occhio delle telecamere.
  Ogni giorno, per nutrirle , venivano depositate banane e patate.
  Nessuna scimmia ha mai provato interesse per le patate.
  Alla fine dei tre mesi il gruppo è stato diviso e metà delle scimmie sono state portate a cinquanta chilometri di distanza.
  Nella nuova isola, quale unico cibo, sono state depositate solo le patate.
  Dopo aver fatto la fame per due giorni le scimmie si sono nutrite con i tuberi.
  Fin qui nulla di straordinario : gli animali hanno reagito all’istinto di sopravvivenza e hanno mangiato quello che avevano a disposizione.
  Lo straordinario è accaduto quando, in contemporanea, nella prima isola le scimmie, nonostante avessero a disposizione le banane… hanno, anche loro, iniziato a mangiare le patate!
  Una vibrazione elettromagnetica ha percorso quei cinquanta chilometri per fornire la notizia chiave che ha determinato il cambiamento!
  Il messaggio di sopravvivenza inviato è diventato una diversa alternativa che è stata comunque recepita.
  Le ricerche della Medicina Quantistica tendono a realizzare in un prossimo futuro la possibilità di inviare frequenze elettromagnetiche, messaggi di sopravvivenza, agli organi danneggiati da invalidanti malattie come la sclerosi multipla o l’alzheimer per ristabilirne i circuiti energetici.
  Le onde elettromagnetiche colpiscono anche noi quando ci accade di pensare a qualcuno e in quel momento quella persona ci chiama al telefono o bussa alla porta del nostro ufficio!
  Questa ricerca mi entusiasma davvero perché, in pari modo, potremmo tutti affinare la percezione al cambiamento evolutivo!!!
  In momenti di crisi il cambiamento è altrimenti sollecitato, la sopravvivenza muta, trasforma la nostra conoscenza e la ricerca della via di uscita si fa prioritaria.
  I cittadini hanno il diritto di vivere la loro città ...ma anche quello di cambiarla!
  Si cercano soluzioni idonee a trovare nuovi impieghi, ci si impegna a rivalutare un Made in Italy che non può e non deve essere concesso anche nel caso in cui si attacca solo un bottone ad un vestito… interamente realizzato in Cina.
  Il Made in Italy deve tornare ad essere fabbricato in Italia. Certo gli oneri sociali, il costo del lavoro sono oggi nel nostro paese esorbitanti e non consentono una produzione remunerativa.
  Così le industrie chiudono e il paese muore.
  Occorre fare qualcosa e presto.
  Da Bruxelles arriva l’invito a diminuire in tutta Europa le tasse sul valore aggiunto (Tva in Francia, Iva da noi) per permettere di rilanciare l’economia.
  Il Presidente Chirac non era ancora stato eletto quando il ristoratore di Roquebrune, François Joseph Marinovich, manifestava davanti ai cancelli della Prefettura di Nizza per reclamare l’Iva nel settore del turismo al 5,5%!
  Ad oggi gli studi realizzati hanno determinato che, se applicata, questa misura realizzerebbe 65.000 nuovi impieghi.
  E’ pur vero che da una parte impoverirebbe le casse statali ma dall’altra creerebbe una nuova forza lavoro con potere contributivo sottraendo alla assistenza sociale (bonus) una grande parte di cittadini indigenti.
  I nuovi salariati, grazie a questa manovra, sarebbero in grado di ottenere, dalle banche, credibilità e credito alimentando in questo modo la circolazione del denaro nella comunità.
  Questa misura, che in Francia sta per essere adottata (ndr: Nice Matin 12 marzo 2009), credo sia necessario venga considerata al più presto anche in Italia con un abbattimento dell’Iva dal 20% ad almeno il 5,5% non solo nel ambito turistico ma anche negli altri settori produttivi dove c’è possibilità di nuovi impieghi.
  A volume di affari corrisponderebbe capacità di impiego e quindi possibilità di fruire dell’abbattimento.
  Per ogni 10.000,00 euro di corrispettivo nascerebbe un risparmio di 1.450,00 euro!
  Il costo di uno stipendio comprensivo di oneri sociali!
  A quanti elementi è legata la nostra sopravvivenza….
  L’acqua è uno degli elementi a rischio.
  Questo il messaggio trapelato, dal 25 al 29 marzo, dagli Incontri Internazionali di Monaco e il Mediterraneo : confrontare l’antico con il moderno per una cultura comune del Mediterraneo nell’ottica di una gestione integrata dell’acqua rispetto alle diverse culture. www.rimm-mc.org
  Nell’antichità l’acqua piovana era considerata una riserva all’opposto di quanto avviene oggi dove rappresenta solo una calamità quando, nei periodi umidi, piove troppo.
  Piuttosto si preferisce, per captare l’acqua, impoverire le falde sino a far salire in superficie il salnitro che pensare a ripristinare una cultura di stoccaggio dell’acqua piovana!
  Le società arcaiche sapevano utilizzare le fonti naturali, conoscevano la natura e non ne abusavano riuscendo a mantenere intatto l’equilibrio necessario senza impoverire le riserve.   Una organizzazione sociale con una gestione collettiva delle risorse si prendeva cura dell’approvvigionamento delle acque con sistemi non invasivi come le Norias (ruote che generano autonomamente il loro moto con la corrente), le Foggaras che ripartivano nei campi le acque senza condensarle in un solo punto e i Kanats che li collegavano.
  I Romani provvedevano a raccogliere le acque piovane in bacini su piani inclinati in modo da contenere e accogliere le tracimazioni. Nella città eterna ogni cittadino aveva a disposizione 1 mc di acqua al giorno!
  D’altronde solo un struttura politica stabile come l’Impero Romano poteva occuparsi del globale con una cultura comune di gestione delle fonti naturali.
In un passato remoto intere popolazioni si sono trovate a vivere in luoghi aridi, resi inospitali dal ritiro delle acque dopo il diluvio ed oggi, i loro successori, si trovano a dover far coincidere, per la sopravvivenza, know how antichi e tecniche moderne.
  Proprio questa necessità di gestire in comune le acque potrebbe consolidare la pace nei paesi del Medio Oriente con la contribuzione finanziaria di tutti i paesi limitrofi nella realizzazione di una diga transfrontaliera sui fiumi del territorio: Giordano,Alexander River, Oronte, Eufrate.   Congressi e Incontri si succedono senza posa. www.medies.net
  Dopo il 5° World Water Council, terminato il 22 marzo a Istanbul, gli esperti si preparano al Forum per l’Unione del Mediterraneo, nel mese di giugno, per continuare a discutere le tematiche più urgenti come il diritto all’acqua, che molti paesi ancora non considerano, l’istituzione di Ministeri per le Risorse dell’Acqua per impedire una utilizzazione scorretta e l’ipotesi di Giudici dell’Acqua, già operativi a Valencia, per le zone di non diritto.
  L’istinto di sopravvivenza affina l’ingegno.
  Ed ecco spuntare al Forum EveR di Montecarlo sull’EcoAmbiente (letto al contrario diventa RevE= sogno) automobili ecologiche con una autonomia di ottanta chilometri al costo di 1 euro, pari al consumo della elettricità impiegata per ricaricare la batteria.www.revafrance.fr
  Tutto viene preso in esame in una ottica di rinnovamento.
  Ho incontrato durante una cena di Amitié Sans Frontières alcuni volontari, Vincent e sua moglie, che si occupano della scolarizzazione nel Mali nel Cercle de Douentza, a sud di Toumbouctou, una zona arida di circa 19.000 mq con 251 villaggi e 159.000 abitanti alla soglia della povertà... e dire che, con una contribuzione di soli venti euro all’anno si può assicurare il benessere ad un bambino e il suo diritto allo studio: http://www.seb-humanitaire-mali.org/

  A loro è andato il mio pensiero quando, durante gli Incontri Internazionali di Monaco e il Mediterraneo, il Pofessor Andrew Parker ha spiegato come sia importante studiare la morfologia degli animali per imparare ad utilizzare al meglio le nostre risorse naturali.
  Uno scarabeo, ad esempio, non solo è capace di percepire una goccia d’acqua all’altro lato di una stanza, ma riesce ad immagazzinare acqua dalla umidità presente nell’aria grazie alla sua particolare corazza. L’umidità si condensa goccia a goccia e diventando più pesante scivola verso la parte dove viene raccolta. Allo stesso modo è stato realizzato un materiale che, immesso nelle condotte dell’aria condizionata, riesce a ricuperare l’acqua dalla umidità dell’aria e la rimette nel circuito!
  Sento che questa epoca di sopravvivenza darà grandi frutti… se solo non smetteremo mai di credere in quei valori che edificano e che, granello dopo granello, cancellano il debito del tempo.
  Buona sopravvivenza a tutti!
Da parte mia, ora, scusate ma devo correre a salvare …lo spezzatino!!!

C U Soon ...o per meglio dire alla prossima!