Le Rubriche

  On the Web
il primo libro elettronico interattivo scritto a quattro mani,  le mie più...quelle della Rete. In vendita in SeBook ed in Ex Libris su

  REGINE
  D’EGITTO

  Sarebbe opportuno fare un milione di ringraziamenti a SAS il Principe Alberto II di Monaco per aver voluto, durante questa nostra calda estate, dedicare alla antica cultura egizia il fantastico spazio espositivo del Forum Grimaldi a Montecarlo con la mostra intitolata alle Regine d’Egitto….e un milione di ringraziamenti alla maestria con cui Christiane Ziegler, Conservatrice Generale Onoraria del Dipartimento di Antichità del Museo del Louvre a Parigi, ha saputo dare vita ad un percorso illuminante sulla più brillante tra le civiltà antiche, a suo tempo magica e misteriosa; come nel 1977, quando era titolare dell’operazione Grand Louvre, è riuscita a donare alle opere esposte lo spazio ad esse più consono.
  Christiane Ziegler, Ufficiale della Legione d’Onore e Commendatore dell’Ordine Nazionale di Merito, ha saputo comporre, all’interno di una superficie di 4.000 metri quadri, un percorso sapiente da tutti intelligibile dove i reperti , grazie alla scenografia creata dall’Architetto François Payet, sono stati collocati nella loro ideale posizione del tutto simile a quella occupata nei siti di origine.
  L’ideatore e i creatori della mostra sono persone semplici, direi delicate nel proporsi, il cui atteggiamento insegna a tutti noi con quale e quanta umiltà occorre concretizzare la propria vita.
  Grandi personalità a cui va il merito di questa meravigliosa realizzazione capace di trasportare i visitatori nei luoghi di origine della nostra civiltà.
  www.grimaldiforum.mc (orari di visita dal 12 luglio al 10 settembre dalle 10,00 alle 20,00, costo del biglietto 10 euro, ridotto a 8 euro per gruppi e gratuito sotto gli 11 anni)
  Ben 247 reperti dell’antico Egitto provenienti dai musei di 15 differenti nazioni accolgono lo spettatore che si lascia coinvolgere, appena entrato, ad un viaggio sulla barca di Ra sul sacro Nilo.
  Sullo sfondo dei Colossi di Memnon edificati dal Faraone Amonhotep III figlio di Hapou si incontrano due statue parallele di Sehmet, la leonessa unica in grado di proteggere, da malattie e nemici, la Casa della Vita del Faraone che ne aveva, per tale motivo, disposte una per ogni giorno dell’anno.
  Da subito i nostri sguardi indiscreti svelano le tenere rappresentazioni della vita intima dei Faraoni immortalate in piccole miniature, gioielli che rendono noti il bacio appassionato di Akenaton e Nefertiti e papiri satirici che ritraggono il Faraone vestito da leone mentre gioca a Senet con la sua compagna travestita da gazzella …sino al suo normale epilogo erotico.
  Si percepisce durante la visita tutta la cura e l’amore di una vita che è stata dedicata alla realizzazione di una armonia, alla costante ricerca di ristabilire una proporzione, un ordine che riporti all’equilibrio delle forze.
  Nulla rimane senza effetto.
  Un caso, una sorpresa che premia una vita di ricerca : così una opera proveniente dal Museo di Berlino ritrova il suo posto originale di fronte al reperto gemello proveniente dal Museo del Cairo…dopo secoli di distacco sono riunite di nuovo insieme al valico di una nuova porta.
  Sono le sfingi dell “Adoratrice Chepenoupet” che portano l’acqua di Amon (Ostrakon); entrambe provengono dal sito archeologico di Karnak a Luxor (XXV° dinastia) ed ora, collocate una di fronte all’altra, sono di nuovo in grado di sprigionare la loro benefica energia!
  Ma non è questa la sola sorpresa.

Tij moglie di Amonhotep III

  Da solo due anni gli archeologi hanno ritrovato a Karnak, nel sito di Mut, la statua della regina Tij, moglie del faraone Amonhotep III e madre d Akenaton (Amonhotep IV)….
  La statua con il minuscolo seno ricoperto dalle rosette di una tunica impalpabile, realizzata in granito di Assuan, lascia senza respiro, non solo perché è la prima volta che viene esposta al pubblico ma perché la tecnica con la quale la velatura è stata realizzata lascia stupefatti.
  Subito a fianco, in una bacheca sapientemente illuminata, si può ammirare il reperto di una lettera scritta alla regina Tij, su tavola di argilla in caratteri cuneiformi, dal re dei Mitanni, Tushratta.
Il sovrano chiede siano mantenuti i rapporti amichevoli confermando così l’importante ruolo della “poliglotta” regina della XVIII dinastia.
  La statua si trova esposta nello stesso corridoio in cui si può ammirare la testa osiriaca di Hachepsout, la regina Faraone e una delle rare statue del suo architetto Senenmout con in braccio la principessa Neferura proveniente dal museo di Chigago.
  Una sorpresa tira l’altra.
  Dopo aver oltrepassato una serie di colonne si aprono, negli spazi laterali, piccole camere che, come nell’antichità, servono ad esporre ogni genere di reperto stupefacente: dai gioielli della Regina Neferouptah,uno dei rari tesori ritrovati nelle tombe delle Regine d’Egitto, a un magnifico esemplare de gioco del Senet con il quale il defunto soleva intrattenersi mentre aspettava il ritorno dell’anima che, a guisa di uccello, si era involata per riscontrare gli effetti della propria vita!
  Attraverso la ricostruzione della tomba della regina Tahoser si finisce la visita nella biblioteca di Thèofile Gautier, lo scrittore che, nel romanzo “La Mummia”, ne aveva celebrato la vita ispirandosi ai documenti vergati nel 1834 da Ippolito Rosellini.
  Solo rientrando nel XIX secolo, quasi si fosse giunti in una stanza di decompressione, si tolgono gli auricolari che hanno facilitato la comprensione durante la visita mantenendo inalterato il silenzio.
  La guida, che in geroglifico si identifica con l’immagine di un seme [ leggi anche I Cinque Sensi ] munito di piedi, produrrà a breve i suoi frutti in tutte le persone che hanno avuto, come me, l’opportunità di seguire il percorso di questa meravigliosa esposizione….
  Uno dei primi effetti è già tangibile : a seguito dell’incontro che si è tenuto domenica 13 luglio a Parigi si sono rinforzati i legami tra i paesi che si affacciano sul Mediterraneo e tra Parigi e l’Egitto via Montecarlo il legame si è fatto più stretto.
  La cultura insegna la civiltà...non dimentichiamolo mai!

C U Soon ...o per meglio dire alla prossima!