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  I Valori

  Siamo in grado ancora oggi di sapere riconoscere e condividere, nel nostro rapporto con gli altri, i valori che rappresentano l’evoluzione dell’essere umano?
O tali concetti hanno, oggi, perso del tutto il loro significato ?
Temo di conoscere la risposta ogni qual volta mi soffermo ad analizzare quali siano le priorità per chi vive su questo mondo, per i miei conterranei. Vedo solo gente che fugge, che vive la propria esistenza correndo alla disperata e quanto più la fatica di un simile sforzo si fa sentire tanto più li vedo diventare aggressivi, intolleranti, egoisti ma sopratutto disumani.
Di tutto questo mi accorgo forse perché da due mesi sono cittadina del mondo, buttata fuori casa da improrogabili lavori di ristrutturazione che mi hanno costretta ad avere bisogno di più contatti umani portandomi, come è inevitabile, a scontrarmi con l’assurdo modo in cui, oggi, ognuno affronta le proprie esperienze di vita.
“L’être qui se evanouit dans le parêtre” L’essere che si dissolve per mostrarsi. Questa superficialità nell’ “apparire senza essere” è stata denunciata in ampio modo e molti hanno, purtroppo, recepito il messaggio ponendovi un immediato quanto inutile rimedio: hanno rinunciato a curare la propria immagine esteriore senza però cercare, nel contempo, di evolversi.
Nel tentativo di “essere” si sono spogliati dell’involucro esterno adottando un modo di vestire casual, sciatto e spesso anche trasandato…dimenticando, nel contempo, di cercarsi, di divenire ! Così oggi sono vuoti all’interno e all’esterno.
A questo punto si sentono forse anche traditi perché nessuno ha spiegato loro come si fa a diventare se stessi, si sono fidati del trend in voga per ritrovarsi, alla fine, laceri fuori e dentro.
Allora il rancore e la disperazione prendono il sopravvento creando un sentimento di rivolta che si esprime contro tutti quelli che appaiono migliori.
Dal momento che non viene riconosciuto più alcun valore, che la compassione insieme alla generosità sono bandite dai nostri modi di vivere e che nessuno dà più importanza alla parola data ecco che si pensa solo a raggiungere, nell’immediato, l’appagamento dei propri obiettivi ponendo a ruolo di nemico chiunque provi ad ostacolarli.
Quasi il mondo avesse perso la capacità di discernere il significato, il valore della propria vita.

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  “Essere” non significa ottenere per se stessi i maggiori benefici.
Non è in tal modo che va interpretato questo importante concetto. Si “è” e si diventa grazie agli altri.
E’ quindi prioritario dare agli altri, tutti, una grande importanza.
Dobbiamo dedicare la massima cura nel trattare con l’individuo che abbiamo dinnanzi, rispettando la sua persona così come esigiamo considerazione per noi stessi.
Senza questo passaggio attraverso l’altro non potremmo mai sperare di evolverci.
Ad oggi tutti i rapporti, invece di svilupparsi, vivono di superficialità e persino in eventi pubblici, come le elezioni, i partiti dimenticano di indicare nei propri programmi i valori che li contraddistinguono !
Sia in America come in Italia gli esponenti della politica chiamano al voto un elettorato senza illustrare i propri ideali e le priorità che vogliono attuare.
Non una parola per gli emendamenti da apportare al servizio sanitario così da limitare i benefici solo a coloro che sono cittadini italiani da almeno cinque anni distinguendoli, in questo modo, da chi è appena entrato nel nostro paese che, spesso con ricongiungimenti familiari, può avvalersi della assistenza sanitaria a spese di una collettività che da anni ne sostiene il costo .
Nulla viene proposto al fine di migliorare l’assistenza per malattie invalidanti quali la sclerosi multipla e tante altre gravi patologie . Silenzio assoluto sulle strategie da prendere per calmierare il costo del petrolio che dal 2006 è aumentato del cento per cento.
Un vuoto immenso.
Da colmare.
Sarebbe opportuno tornare a credere al valore di ogni nostra singola azione, all’influenza immediata che si determina nell’ ambiente intorno a noi, al ripristino dei valori.
Vorrei si capisse come ci si sente bene dopo aver offerto il proprio braccio ad un anziano in difficoltà, la propria pazienza ad un interlocutore distratto, la propria disponibilità nell’aiutare a risolvere un problema, a sollevare un peso…alle volte anche materialmente.
Questo significa rispetto .
Ricordarsi che la propria libertà finisce là dove comincia quella dell’altro….e viceversa !
Non si può davvero credere sia colpa degli altri se non siamo riusciti a raggiungere le mete che ci siamo prefissati e per tale motivo mancare di riguardo al nostro prossimo.
Durante la nostra vita ci vengono imposte solo le prove di cui possiamo sopportare il peso e di questo principio dobbiamo esserne profondamente convinti.

Festina Lente (Scuola del Mantegna) vedi art.28 >>>

Quando una amicizia, un amore, una unione, un rapporto di lavoro arriva ad un punto di rottura dobbiamo essere certi di poter superare la prova senza scagliare il nostro risentimento uno contro l’altro.
Dovremmo riuscire a reagire nel rispetto dei valori che contraddistinguono questi legami.
Ma se i valori sono andati smarriti tutto diventa più difficile , anche comprendere il torto e la ragione, che non possono comunque risiedere da una sola parte.
Non resta che imparare, con pazienza, ad “essere”.
Come diceva Sir Winston Churchill :
“ Gentleman non lo si è per nascita ma …per educazione”
Mi chiedo quanto tempo impiegherà ancora l’uomo a capire le immense potenzialità positive di cui ha la disponibilità e quanto ancora a metterle in atto.
Piove …le lacrime di Dio bagnano la terra.
Lentamente affrettati uomo.

C U Soon ...o per meglio dire alla prossima!