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Idee in Movimento
di Ely Galleani
Alassio, 22 Febbraio 2007 - n. 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13 - 14 - 15 - 16 - 17 - 18 - 19 - 20 - 21 - 22 - 23 - 24 - 25 - 26 - 27 - 28 - 29 - 30 - 31 - 32 - 33 - 34 - 35 - 36 - 37 - 38 - 39 - 40 - 41 - 42 - 43
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  La Gatta presciolosa
  ha fatto i micini ciechi

   

   Presciolosa” è la parola che, in dialetto romano, significa “frettolosa”.
  Serve ad indicare, oggi più che mai, l’importanza della attenta ponderazione in ogni nostro gesto.
  Tutte le nostre azioni quotidiane possono divenire funeste se dimentichiamo l’esercizio del controllo mentre le eseguiamo.
  Il compito di vivere è sempre più difficile e chiama a responsabilità una volta inimmaginabili.
  Si prova un sentimento di amarezza nel sentire che, dopo il tragico caso dei trapianti di organi prelevati da una donatrice sieropositiva, si sia pensato ad istituire un protocollo medico al fine di imporre, sull’organo destinato al trapianto, la certificazione di due biologi, anziché di uno solo.
  Viene da pensare come sia stato possibile considerare, sino ad ora, sufficiente il controllo di un solo medico…
  L’errore umano è sempre in agguato e la vita frenetica alla quale siamo sottoposti obbliga ad una deontologia da applicare con costanza in ogni settore.
  Non due ma tre persone sono necessarie a garantire l’esatta trascrizione di un referto medico, non un orecchio solo ma tre servono a rileggere il testo di una legge.
  Al fine di non fare altre vittime oltre a quella causata dall’errore, poiché chi lo ha commesso ora si trova ad essere sospeso dal lavoro ed indagato …
  Mentre ad essere perseguito dovrebbe essere soprattutto il sistema che non ha saputo dettare regole atte a vigilare sull’operato e prevenire eventuali lesioni .
  Abbiamo grosse responsabilità nei confronti dei nostri simili e noi, che siamo stati allevati nella cultura dell’amore e non in quella dell’odio, dobbiamo imparare a muoverci con più rispetto verso il prossimo. La superficialità e la fretta sono imperfezioni da bandire.
  Non so quando l’uomo imparerà a fermarsi e a riflettere sulla direzione presa dal proprio cammino.
  Quando riuscirà a prendere distanza da se stesso e dai suoi egoismi per valutare il proprio operato.
  Me lo chiedo perché mi accorgo del vortice nel quale siamo tutti precipitati, nessuno escluso.
  Io per prima mi soffermo a guardare indietro e mi rifletto a lungo nello specchio quasi avessi paura di scorgervi il ritratto di Dorian Gray che avvizzisce al posto del mio viso.
  La superficialità, la fretta, l’assenza dei valori sono elementi della cultura dell’odio che porta ad allearsi puntando sulle inimicizie comuni piuttosto che impegnarsi a costruire insieme.
  E’ più facile iniziare un rapporto parlando male di qualcuno solo perché si diventa da subito complici nell'obiettivo comune di distruggere l’avversario.
  E’ più difficile, in una nuova amicizia, perseguire il fine comune riuscendo a parlare bene degli altri perché si rischia di avvantaggiare qualcuno a scapito di noi stessi.
  E così, in maniera superficiale, si perdono i valori e l’uomo non sa più quale sia il suo traguardo, l’obiettivo da cercare di raggiungere.
  Si dimentica l’amore per il prossimo e si persegue il più facile cammino della sopraffazione e della lotta, da vincere ad ogni costo, contro ipotetici nemici; mentre sono la superficialità e l’approssimazione della nostra vita convulsa che causano le paranoie che li rendono tali ai nostri occhi.
  Si va allo stadio non per sostenere la squadra del nostro cuore ma per scontrarsi con il team avversario.
  Non si ritiene più utile sostenere la propria formazione ma si preferisce esternare l’odio agli avversari.
  E’ un brutto momento, davvero…
  Perché il concetto dell’istinto umano è un luogo comune.
  Noi siamo fatti di identità costruite in noi stessi e ad esse va posta la massima attenzione perché possono divenire scatenanti.
  Fermarsi a riflettere, accettare le correzioni e le indicazioni potrebbe essere la via per ricuperare la nostra umanità.
  In tutti i settori…
  Nel nostro Bel Paese l’impresa familiare rappresenta il perno della nostra economia, i piccoli artigiani e i commercianti sono un valore di assoluto rilievo e bisogna imparare, anche in questo caso, a rispettare le loro necessità di vita e, in molti casi, di sopravvivenza.
  Proprio in questi giorni si cominciano ad analizzare i bilanci sugli effetti delle leggi, varate alla spicciolata, che hanno avuto il potere, nell’anno 2006, di innalzare il debito delle famiglie medie italiane a euro 17.184,00 .
  La Gatta presciolosa ha fatto i micini ciechi…..
  Le leggi varate si sono rivelate inique e destabilizzanti con il risultato che il denaro scarseggia nelle borse del ceto medio italiano…
  Basta fare una breve ricognizione nei negozi delle nostre città per accorgersi come la situazione sia grave.
  I piccoli e medi imprenditori si lamentano perché i loro clienti non sanno come pagare le ordinazioni: hanno paura ad emettere assegni o a ricorrere alla carta di credito per saldare gli acquisti in precedenza effettuati e preferiscono usare, anche per piccole somme, il denaro contante, che , spesso, non si riesce a reperire.
  E’ un ingranaggio, una ruota che porta i conti bancari sempre più in rosso e che, alla fine, impedisce di fatto il pagamento delle tasse.

  Lo Stato diventa uguale ad un gatto che si morde la coda
  Come mai?
  Perché un piccolo o medio imprenditore , titolare di Partita Iva, è costretto , in questi giorni, a cimentarsi, per poter pagare le tasse, con un “problema aggiunto”.
  Per Legge le tasse degli imprenditori vanno saldate attraverso Internet, ma se il conto corrente è in rosso, anche di un solo euro, l’imposta non viene pagata con conseguenze esose.
  Resta, in questa malaugurata ipotesi di illiquidità bancaria, la soluzione di affidare il proprio denaro ad un commercialista che, previo compenso, provvederà al pagamento…senza essere sicuri, anche in questo caso, della riuscita. Perché potrebbe verificarsi che anche il conto del professionista sia uscito dal fido, magari a causa di un assegno non andato a buon fine nei tempi necessari per rispettare la scadenza fiscale.
  Fino all’anno 2006, con il conto in rosso, si poteva rompere il “salvadanaio” e correre a pagare la delega in Posta o in una qualsiasi agenzia bancaria
  Oggi o si hanno i soldi in banca o si diventa morosi.
  Tenendo conto dello sforzo che il nostro Governo ha chiesto agli Italiani, con i maggiori prelievi sulle buste paga e sugli assegni familiari, ad esempio su quelli per i disabili, viene da pensare che davvero qualcosa sia andato storto, sia sfuggito al legislatore che non può e non deve, comunque, imporre “come” pagare le tasse.
  Occorre una rivisitazione urgente delle Leggi emanate che stanno strangolando una economia che, mi permetto di ricordare, è composta da piccoli e medi imprenditori.
  Qui da noi, in Liguria, la Regione ha imposto di chiudere al pubblico i negozi nel giorno della Domenica. Alla faccia della tanto richiamata Liberalizzazione !
  Hanno aderito solo quei commercianti che, di fatto, usano le proprie attività per riciclare il denaro e i cui negozi sono sempre vuoti anche se le casse registrano costantemente incassi. Attività che servono solo al lavaggio del denaro sporco.
  Tutti gli altri si sono opposti con veemenza alla chiusura nell’unico giorno in cui si registra il maggiore afflusso di clientela.
  Non importa se non si può andare a casa a mangiare il pranzo della domenica perché è necessario lavorare per risollevare le casse esauste.
  L’idea malsana che quelli che non ce la fanno debbano chiudere …non la manda proprio giù.
  Noi popolo di artigiani e imprenditori ci rifiutiamo di cedere il posto ai negozi all’ingrosso di merci provenienti dalla Cina , ad un artigianato made in Taiwan !
  E’ meglio tenerlo presente…
 Chiediamo, ai legislatori, un filo di considerazione per le necessità contingenti e un poco di amore nell’eseguire il compito di far quadrare il Bilancio dello Stato.
  Lo chiediamo con la consapevolezza che si può fare, si può tornare indietro, si può rimediare.
  Una bella frase augurale l’ho sentita nella presentazione del filmato per Rai Uno “Il Figlio della Luna” sulla storia di un diversamente abile che oggi è divenuto un fisico nucleare.
   “Ti diranno che non si può volare. Poi c’è uno che ci riesce …e volano tutti !”

C U Soon ...o per meglio dire alla prossima!

Vostra
www.elygalleaniblog.com

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Ely Galleani
Dal ruolo di attrice a quello attuale di ragioniera, da moglie di Carlo Vanzina a single convinta.
Da amica dei registi Dino Risi, Mario Monicelli, Roman Polanski a Michelangelo Antonioni... Intreccia esperienze di vita con i pittori Mario Schifano, Alighiero e Boetti, Tano Festa. Un percorso vissuto fino all'ultimo respiro... in punta di piedi per non sprofondare nelle buche più dure.
Entusiasta nell'apprendimento del vivere, viaggia per conoscere , studia i geroglifici per scoprire nuove etimologie, impara a giocare con le parole per scoprire un nuovo significato, un filo conduttore.
Ama la tavola ... ma non ingrassare!
Conserva i sapori della vita,gli apprendimenti senza perdere il proprio lato infantile, il desiderio di giocare. Crede nel web, nella possibilità di una nuova forma di comunicazione

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