Il Magico Mondo
Della Frutta Candita
Ieri mattina, in banca, ho
chiesto una apertura di
credito per elasticità di cassa per l’esiguo importo di euro 0,20, tanto
quanto mi bastava per
acquietare la fame del parchimetro, evitando, in
questo modo, una multa salata .
Il fido, subito accordato nell’ilarità generale, mi ha concesso di
assolvere al mio dovere civico pur rimanendo incognito il tasso di
interesse applicato!
Può capitare solo a me di entrare in banca e chiedere una apertura di
credito per carenza di liquidi nel borsellino… ma si sa: io vivo nel
magico mondo della frutta candita!
Là dove tutto è possibile anche il superamento delle convenzioni ...a
condizione che la sua realizzazione non arrechi danno ad altri.
D'altronde se i tassi di interesse applicati non saranno così esosi sarò
presto in grado di restituire la “ingente” somma!
E’ proprio insito nel mio Dna il provare a vivere la quotidianità in
maniera alternativa ricercando, con il pensiero, sempre la verità
celata.
A separate world così come l'ha
disegnata negli anni '20 l'illustratore americano Maxfield Parrish...bello
vero? Questo è per me il Magico Mondo della Frutta Candita.
Mi si allungano le orecchie, come Spock, il capitano di Star Trek, quando
leggo un libro o un articolo dove si propone una nuova realtà, una
diversa indagine conoscitiva.
In questi casi la vista si rigenera da sola, il sangue affluisce al
cervello e potrei anche evitare di mettere gli occhiali tanto i miei
occhi si fanno di falco !
E’ accaduto questa estate leggendo il libro scritto dal giornalista
Federico Rampini, corrispondente dalla Cina per il quotidiano la
Repubblica.
Il titolo “L’Impero di Cindia” è già di per sé illuminante
sull’argomento trattato: Cina e India, l’impero nascente.
La prima, è uno stato autoritario e funzionale che non conosce ancora la
filosofia dell’individualismo ma a cui presto dovrà soccombere. La seconda, è la più vasta democrazia del mondo, esempio di pluralismo e
tolleranza che basa il proprio successo sulla conoscenza dei servizi
moderni utilizzati attraverso il software (Infosys
http://en.wikipedia.org/wiki/Infosys).
Dietro l’informatica indiana vi sono centri di assistenza telefonica 24
ore su 24, servizi amministrativi delle compagnie assicurative
occidentali, analisti finanziari, servizi legali e fiscali, laboratori
di analisi mediche e di biogenetica.
Tutte attività favorite dalla ampia conoscenza della lingua inglese e
dal basso costo delle prestazioni offerte via Internet.
Il tallone di Achille di questa nazione?
La divisione in caste responsabile di una povertà diffusa specialmente
tra gli Intoccabili, considerati il più infimo gradino della classe
umana ed inseriti , solo in percentuale fissa, a partecipare alla vita
del proprio paese .
Queste due potenze, grazie al basso costo del lavoro e all’assenza
totale di sindacati e welfare state (stato sociale), sono in grado di
dettare legge sul prezzo del petrolio acquistando “ l’oro nero” a costi
per noi esorbitanti e ottengono così un duplice risultato.
Rendendo le nostre fabbriche troppo costose ne incalzano la chiusura e,
contemporaneamente, aprendo agli industriali il territorio di Cindia li
invogliano ad installare in oriente le produzioni a costi competitivi.
Tutta questa spietata concorrenza consente la nascita di industrie là
dove i diritti umani sono calpestati nella maggioranza dei casi.
In Cina il governo blocca su Internet, oscurandola, l’accesso a
Wilkipedia, l’enciclopedia mondiale
http://it.wikipedia.org/wiki/Welfare_state,
perché contiene definizioni scomode come “Democrazia” e “Tiennamen 1989”
ma evita di controllare cosa realmente accade nelle fabbriche della Nike,
Puma e Timberland ( quest’ultima nella ricca regione del Guangdong ).
In queste fabbriche lager lavorano milioni di cinesi, spesso minorenni,
con giornate lavorative che iniziano alle ore 07,30 del mattino per
terminare alle ore 21,00, con straordinari obbligatori.
La paga mensile è di 75 euro (757 yuan) ma il 44% viene dedotto per
coprire le spese di vitto e alloggio…in camerate dove si ammucchiano
lavoratori su brandine di metallo e con pasti a base di brodo di verdura
(fonte : pag 138 L’Impero di Cindia) .
Sospirando mi chiedo se sono io a vivere al di là dello specchio nel
magico mondo della frutta candita, a diretto contatto con il mio
archetipo, o se sono i nostri politicanti ad essersi trasferiti in un
dantesco girone infernale e da lì fomentino tali aberrazioni?
In tale maniera, signori, si ammazza la classe lavoratrice di tutto il
mondo: in Cindia a causa dell’eccessivo lavoro, gli orari e le
condizioni disumane, le malattie e gli incidenti senza copertura
assicurativa…in occidente per assenza di lavoro!
La classe operaia da noi muore a seguito dei licenziamenti e delle casse
integrazioni accordate per decenni ad industrie che oggi vanno a
produrre in Cina , dopo aver depauperato i nostri fondi contributivi.
La crisi c’è ma non si risolve chiudendo le fabbriche italiane per
andare in paesi dove le contribuzioni sociali e i diritti dei lavoratori
sono chimere irraggiungibili.
Senza contare che gli scambi tra i nostri paesi portano, qua da noi,
merce di ben scarso valore.
Magari si potesse acquistare, sui nostri mercati, della salsa di soya
originale o un trancio di tonno controllato. Quello che arriva è solo
soya transgenica e tonno avariato in confezioni prive di etichetta.
Poveri consumatori !
Alla base di un buon accordo bilaterale non può esservi solo il
rincorrere il profitto là dove si creano le condizioni per meglio
attuarlo ma riuscire , con una politica intelligente, a calmierare il
costo della energia ergendosi a difensori del territorio europeo.
Immagino l’esterrefatto operaio in cassa integrazione che, seduto
davanti alla televisione, assiste al reportage da Nanchino sull’apertura
di una nuova fabbrica di automobili italiane per il lancio, sul mercato
asiatico, di una nuova berlina : la Perla !
Già… l’individualismo è in crescita nel paese di Mao e si apre , per i
costruttori di auto, un nuovo fruttuoso mercato composto da centinaia di
milioni di persone.
Ben venga il profitto della casa italiana se serve a garantire il
prosieguo della produzione sul territorio nazionale.
Ne ho forti dubbi perché so che quando si sfrutta qualcuno poi si tende
a sfruttare tutti, concittadini compresi.
Piuttosto sembra ormai necessario imparare la lezione e aprirsi al mondo
di Internet e, grazie alla conoscenza dell’inglese, divenire competitivi
nella qualità, con una produzione di grado elevato esclusivamente made
in Italy…
Non irrigidiamoci nello sconforto ma rimbocchiamoci le maniche : abbiamo
o no il Know How?
Si, sappiamo come realizzare un ottimo prodotto in ogni settore ma
dobbiamo imparare a non farci copiare, creando contemporaneamente una
nuova produzione, competitiva nei suoi valori intrinseci, un prodotto
che sempre e comunque possa essere definito una nostra esclusiva, una Rolls Royce italiana.
Un gioiello per i mercati emergenti disponibile solo in Italia !
Tutto è possibile basta volerlo !
Anche il magico mondo della frutta candita.
Bisogna solo muoversi in fretta… come chi ha la neve in tasca !
C U Soon ...o per meglio dire alla prossima!
Vostra
www.elygalleaniblog.com
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Ely Galleani
Dal ruolo di attrice a quello attuale
di ragioniera, da moglie di Carlo Vanzina a single convinta.
Da amica dei registi Dino Risi, Mario Monicelli, Roman Polanski a
Michelangelo Antonioni... Intreccia esperienze di vita con i pittori Mario Schifano,
Alighiero e Boetti, Tano Festa. Un percorso vissuto fino all'ultimo
respiro... in punta di piedi per non sprofondare nelle buche più
dure.
Entusiasta nell'apprendimento del vivere, viaggia per
conoscere , studia i geroglifici per scoprire nuove etimologie,
impara a giocare con le parole per scoprire un nuovo significato, un
filo conduttore.
Ama la tavola ... ma non ingrassare!
Conserva i
sapori della vita,gli apprendimenti senza perdere il proprio lato
infantile, il desiderio di giocare.
Crede nel web, nella possibilità
di una nuova forma di comunicazione
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