di Giulio Saltarelli

C'erano una volta i Gen 13, studenti modello figli di umani potenziati dal fattore "gen". C'erano una volta avventure scanzonate, colorate, vagamente demenziali con eroi teen-ager alle prese con i problemi dell'adolescenza. C'era una volta. Perché adesso ci sono i Devianti. Anche loro figli del fattore "gen", non hanno avuto in sorte quel padre putativo di John Lynch come Caitlin Fairchild e compagni, bensì Ivana Baiul. Spietata inseguitrice di sogni di potere, Ivana ha reso suoi schiavi questi sette adolescenti che non hanno mai conosciuto quella che si chiama una vita normale. Cinici, amorali, violenti e schizofrenici: questi sono i Devianti, l'antitesi di Gen 13.
Successo a sorpresa negli USA per questa serie scritta da Warren Ellis (che sta facendo miracoli anche su Stormwatch) e disegnata dal talentuoso messicano Humberto Ramos il cui tratto, fortemente influenzato dall'estetica manga, è abbastanza anomalo per il panorama fumettistico americano. Personaggi cattivi e vincenti, simbolo della fine del sogno americano: Evo, uomo-bestia indolente e sarcastico; Powerhaus, che converte le emozioni in forza bruta; Copycat, affetta da personalità multiple ed in continuo conflitto tra loro, capace di assumere il controllo dei corpi delle persone; Frostbite, che assorbe calore, paranoico e insicuro; Sublime, egoista e votata al suicidio, in grado di alterare la densità del proprio corpo; ed infine i fratelli Callahan, Bliss e Threshold, l'una spietata ninfomane, l'altro innamorato di Ivana e perennemente strafatto di droghe potenzianti.
Avventure in cui regna degenerazione e pessimismo, in cui non ci sono eroi e l'unico scopo è quello di ritrovare la propria umanità.
Sempre che esista ancora.

DV8 di Ellis & Ramos (Wildstorm, Star Comics)

Giulio Saltarelli

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