Se hai un collegamento veloce ADSL clicca sulla freccia e guarda la VideoLettura di alcune pagine de «i Pascoli del Mistero» di Maria Santini per assaporare la qualità di scrittura dei Gialli dell'Agatha Christie italiana
Se hai un collegamento veloce ADSL clicca sulla freccia e guarda la VideoConversazione su «Operazione Grandi Aristocratici» di Domenico Da Binasco
Se hai un collegamento veloce ADSL clicca sulla freccia e guarda la VideoLettura delle pagine che Franco Gàbici dedica a “Nel Blu dipinto di Blu” di Domenico Modugno e Franco Migliacci nel suo “Una Canzone al Giorno”, il libro per “riascoltare” la colonna sonora dei favolosi Anni Sessanta. Meglio del Festival di Sanremo.
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sulla MERITOCRAZIA
Ed eccoci alla Fiera Internazionale del Libro di Torino 2008.
Quante ne ho fatte?
Almeno undici da editore eppoi tutte le altre da giornalista. Ed allora, quando le facevo da giornalista non si "usava" far finta di fare il giornalista.
No, non si usava venire a Torino senza "perdere tempo" fra gli stand "qualunque", senza andare alla ricerca, magari, alla scoperta di qualche novità editoriale nascosta, di qualche editore di qualità, no, non si usava venire a Torino esclusivamente per gigioneggiare nella hall o nel bar di Le Meridien Lingotto, per dire yes a tutti gli input degli uffici Stampa dei Gruppi Mondadori, RCS, Feltrinelli eccetera eccetera.
Eh, era più difficile la vita per i giornalisti di una dozzina d'anni fa!
Dovevano tornare al giornale con qualche notizia, con qualche personaggio, con la scoperta di qualche libro che altri colleghi non avevano fatto.
Allora, nei giornali, c'erano redattori capo e capo servizio che, cavolo, pretendevano: mica se ne stavano anche loro con le mani in mano, tutti yesman nei confronti degli input degli uffici stampa di questo o quell'altro grosso gruppo editoriale?
Ma perché poi tanta genuflessione?
Semplice, basta guardare nei cataloghi dei suddetti, basta vedere quanti "grandi" narratori, poeti, saggisti, poi sbocciano fra tutti questi colleghi giornalisti culturali, inviati poco speciali e caposervizievoli. A giornalisti più servizievoli la pubblicazione di un libro da parte di una grossa sigla editoriale non la si nega proprio.
Questa è la stampa, baby!
E dirlo come faccio io non è affatto chic, non è fine. Anzi: "ma chi crede di essere questo qui per scrivere, dire, denunciare?
Via, via, cancellatelo! Silenzio!
Già, il silenzio è davvero d'oro, un vero classico per il mondo poco culturale italiano.
E' il silenzio della scuola di un certo Palmiro Togliatti.
Come si contrasta chi culturalmente non la pensa come me? Come?
Ma tacendo, perbacco!
Funziona benissimo. Funziona nascondendo per anni la tragedia delle Foibe e funziona perfettamente per tutto il resto, cultura compresa.
Prova, specialmente oggi, a non scrivere una riga su di un libro, a non dargli uno spazio in radio e tv, prova a circondarlo nell'assoluto silenzio in mezzo al chiacchiericcio di tutti gli yesman ed il gioco è fatto.
Ma forse una piccola via di fuga ce l'abbiamo, baby, noi che non siamo graditi ad alcun "regime", che rifiutiamo istituzionalmente ogni "regime".
Quale?
Ma Internet, la Rete perbacco!
Lo sapevano molto bene il ministro Visco e l'Agenzia delle Entrate quando hanno messo online tutte le nostre dichiarazioni dei redditi e lo sappiamo pure noi editori emarginati, noi che vorremmo crescere, crescere e crescere ed invece siamo sempre più ridotti ad oche starnazzanti in una realtà commerciale e distributiva che fa diventare i piccoli sempre più piccoli ed i grandi sempre più grandi.
Certo, baby, se i colleghi giornalisti in circolazione interpretassero più correttamente la loro professione dovrebbero essere i nostri migliori amici. Dovrebbero considerare come quasi una missione quella di dare voce a chi non la ha affatto anziché unirsi al coro di chi è già vincitore per farlo stravincere.
Dovrebbero...ma il condizionale resta il condizionale e si dissolve di fronte ad un presente in cui assisteremo anche quest'anno in Fiera alla visione di colleghi che ti sfrecciano davanti tutti protesi a correre subito verso il dibattito, l'incontro, l'intervista che ha programmato per loro a Milano l'ufficio stampa di Mondadori, RCS, Feltrinelli, Gruppo Messaggerie...
Assisterò, baby, anche quest'anno ad un tale deprimente spettacolo al quale si aggiungerà in questo 2008 quello di chi contesta la presenza di Israele come Paese ospite.
Viva Israele!
Lo grido alla faccia di questi boicottatori, alla faccia di Gianni Vattimo che nella sua isteria boicottante parla per slogan e fa affermazioni destituite di ogni fondamento come quella secondo la quale - parole dell'esimio professore in una puntata di Controcorrente su Sky - nel 1948 Israele, subito dopo la proclamazione della sua nascita da parte dell'ONU, iniziò la sua guerra espansionistica.
Come sarà la Fiera Internazionale del Libro di Torino 2008?
Mi trova, chi vuole, nello Stand E26 del Padiglione 1 e, sempre chi vuole, può venire alle 17 del 10 maggio in Piazza Italia, nel Padiglione 1 ad assistere alla presentazione di C'era una volta il CHE di Leonardo Facco.
Già, il libro "revisionista" su Guevara.
Come si vede, non perdo mai l'occasione per sottolineare la mia indipendenza intellettuale. Anche quando con Una Canzone al Giorno di Franco Gàbici restituisco il sound dei mitici Anni Sessanta od oso creare una collana di narrativa popolare di qualità Romanzi&Romanzi, che naturalmente nessun critico prende in considerazione, nella quale in meno di un anno sono usciti 7, sì, SETTE romanzi Gialli firmati da Maria Santini (una performance forse da Guiness dei primati) ed un thriller per palati fini, Operazione Grandi Aristocratici di Domenico Da Binasco.
Vi consiglio di andare a vedere cliccando qui come immagina il futuro dell'editoria Editis, uno dei più grandi gruppi editoriali francesi che riunisce più di 40 sigle editoriali, ha 2.400 dipendenti, e la cui produzione spazia dalla varia, ai libri scolastici, ai libri per ragazzi, alle enciclopedie.