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Se hai un collegamento veloce ADSL clicca sulla freccia e guarda la VideoLettura delle pagine che Franco Gàbici dedica a “Nel Blu dipinto di Blu” di Domenico Modugno e Franco Migliacci nel suo “Una Canzone al Giorno”, il libro per “riascoltare” la colonna sonora dei favolosi Anni Sessanta. Meglio del Festival di Sanremo.
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sulla MERITOCRAZIA
No, l'intellettuale
non dovrebbe essere
un opportunista...
Immagino una società letteraria e culturale senza complessi, così libera da essere sempre pronta a mettere in discussione qualsiasi "certezza".
Immagino una società letteraria e culturale che non sia mai asservita alle tesi o alle logiche di questo o quel partito, che non accetti mai di mettersi qualche bavaglio per non dispiacere a "qualcuno".
Quello che immagino è davvero come un sogno in questa Italia in cui si trovano troppi intellettuali disposti ad ignorare molte cose pur di non dispiacere alle forze politiche di riferimento.
Sì, perché in questo nostro Paese la grande massa degli intellettuali, quelli che fanno, per così dire, opinione hanno la vocazione di essere degli opportunisti, degli yesman di fronte al potere, degli accattoni di complimenti costino quel che costino, gentaglia che mescola e mistifica un ruolo che dovrebbe essere di guida tanto morale come intellettuale con la tutela a tutti i costi del proprio orticello di interessi personali.
Sognare, però, non costa nulla, e il mio inesauribile ottimismo per il domani mi spinge a pensare che arriverà il giorno in cui questi falsi profeti, questi opportunisti che se ne stanno nei periodi pre-elettorali in bilico fra una parte politica e l'altra, senza impegnarsi troppo, in modo da poter saltare subito sul carro del vincitore come se fossero stati suoi strenui sostenitori, ecco, sogno che arriverà il giorno in cui questi maestri dell'opportunismo si troveranno tutte le porte chiuse. Sì, lo sogno e nello stesso tempo, in maniera niente affatto opportunista dichiaro alla vigilia della consultazione elettorale che non sono affatto un estimatore di Romano Prodi e dei venti mesi della sua per me disastrosa politica e non sostengo affatto il falso rinnovamento di Walter Veltroni, che si dimostra tanto buono, tanto accorato, tanto solidale per risolvere tanti di quei problemi che proprio la sua parte politica ha contribuito a rendere davvero drammatici.
Mi pare certamente patetico Gianfranco Casini che consuma la sua ambizione di leadership facendo una campagna elettorale soprattutto puntata contro il Popolo delle Libertà anziché contro il Partito Democratico.
No, non sono un "innamorato" di Silvio Berlusconi ma, turandomi il naso, la prospettiva di società che lui ed i suoi alleati propongono la ritengo molto più vicina all'immagine di società che amo. E di fronte a realtà politiche che privilegiano l'aumento delle pastoie burocratiche rispetto alla deregulation, di fronte a chi ha portato l'Italia ad un livello di tassazione assolutamente insostenibile, di fronte a chi non riesce a dare una credibile prospettiva di futuro e di sviluppo di questo Paese preferisco stare dalla parte del cosiddetto centro-destra.
E mi auguro che questa volta, se riesce a prevalere sul Partito Democratico, la coalizione porti davvero la competenza al potere, che dedichi al mondo culturale l'attenzione che merita, che sia davvero consapevole che questa nostra Italia ha davvero bisogno di una sua rifondazione morale, intellettuale e culturale.
Nell'attesa del fatidico 13/14 aprile in cui si deciderà davvero molto del nostro futuro io non ho rinunciato ad andare avanti lungo la mia strada intellettuale di ricerca della verità.
Ho pubblicato un volume che già dai video promozionali usciti su YouTube e che potete vedere anche in questo sito cliccando qui è stato definito REVISIONISTA.
Si tratta di C'era una volta il CHE di Leonardo Facco, un saggio, documentatissimo, che mostra come Che Guevara non meritasse di essere considerato quell'eroe che è stato mitizzato da tanti.
Il libro entra in distribuzione dal 31 marzo ed il quotidiano Libero di Vittorio Feltri gli ha dedicato una intera pagina in anteprima che, se volete, potete scaricare cliccando qui. C'era una volta il CHE di Leonardo Facco, Liberalismo e democrazia di Norberto Bobbio e Lettera ad un Amico della Terra di Mezzo di Franco Manni, una guida personale di quella Etica che stata invocata da pi parti in queste settimane di campagna elettorale, potrebbero essere letture utili per prepararsi alle elezioni.