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Comincia da Susegana la Rivoluzione Digitale
della Editoria Indipendente?
L'Italia da alcuni anni è tutto un florilegio di mostre e fiere del libro dedicate alla media e piccola editoria.
Ma mentre fare cultura è per la maggior parte delle volte diventato un autentico business per chi organizza le manifestazioni sono rarissime le occasioni in cui invece non si spreme qualche centinaio se non addirittura qualche migliaio di euro ad ogni editore che desideri partecipare e si fa davvero una operazione nel nome della cultura, davvero dalla parte dei cosiddetti editori indipendenti.
Una autentica, salutare inversione di tendenza l'ha prodotta cinque anni fa il Comune di Susegana, in provincia di Treviso, che, attraverso l'assessorato alla cultura, con la complicità della principessa di Collalto che ha messo a disposizione il suo splendido Castello di San Salvatore, ha organizzato una manifestazione dedicata ai libri: Libri in Cantina.
Una manifestazione a suo modo davvero rivoluzionaria perché, da cinque anni fa, per primi in assoluto in Italia, gli organizzatori hanno immaginato di non far pagare alcuna tassa di iscrizione e neanche un centesimo di euro per lo spazio espositivo offerto a ciascun editore.
Così facendo, il Comune di Susegana nella persona del sindaco Gianni Montesel, l'assessore alla cultura Vincenza Scarpa, Paola Romor (l'Angelo delle relazioni con gli editori), la Principessa di Collalto e le altre realtà locali coinvolte hanno davvero dimostrato che è possibile essere con i fatti dalla parte di quella editoria che a fronte di una enorme creatività si scontra giorno dopo giorno con problemi di scarsa liquidità, di scarsa visibilità, di scarso fatturato ed è a costante rischio di soffocamento da parte dei grandi gruppi editoriali.
Libri in Cantina è quindi diventato un appuntamento annuale che, pur essendo sempre molto e ben frequentato da un pubblico locale di lettori raro da trovare in Italia per attenzione, per preparazione e per cordialità, quest'anno ha visto in due giorni (il 14 e il 15 settembre) affollare le sale della mostra da oltre diecimila persone e molte altre sarebbero volute entrare ma non ci sono riuscite tale è stato l'ingorgo di auto che si era creato per raggiungere il Castello di San Salvatore.
E' decisamente molto bello, allarga il cuore di chi come noi sacrifica tanto nel nome del libro ritrovarsi in manifestazioni come Libri in Cantina di fronte ad un pubblico mai distratto, sempre attento a questo o a quel tuo libro, curioso di informazioni.
Sì, in occasioni come queste di grande civiltà ed attenzione culturale ti senti davvero felice di quanto stai facendo.
E la speranza è che il successo crescente, anno dopo anno, ed il naturale sviluppo che avrà la manifestazione non modifichi mai le logiche anche economiche con cui è nata.
Quest'anno per la consueta tavola rotonda con cui si apre Libri in Cantina il bravo direttore artistico della mostra Roberto Da Re Giustiniani ha voluto affrontare un problema di particolare attualità e che, aggiungo io, è cruciale per il prossimo futuro specialmente per la media e piccola editoria: Pagine da Leggere e Pagine da Cliccare.
Ovvero libro tradizionale o libro digitale sia eBook o siano anche testi da consultare online.
Sono stato lieto di essere stato coinvolto in questa tavola rotonda (a proposito, mi chiamo Luciano non Paolo come recita il comunicato online: http://www.libriincantina.it/news.php?n=6) insieme con Paola Fantin, giovane e brillante giornalista che ha creato online il TG0 ovvero un TG di notizie positive e Bonifacio De Vido, dirigente scolastico.
Ne è venuta fuori una conversazione, coordinata da Roberto Da Re Giustiniani, molto interessante e che per la prima volta è andata al di là delle solite e banali contrapposizioni tra libro tradizionale e libro elettronico.
Una conversazione che è entrata nel cuore delle prospettive, enormi, che l'editoria elettronica offre soprattutto alla media e piccola editoria se però acquisisce la consapevolezza della potenzialità di questo mercato prima che anche esso venga dominato dai grossi gruppi editoriali.
Per quanto mi riguarda, ho ribadito il concetto che ci resta poco meno di un anno affinché la piccola e media editoria abbia un ruolo da protagonista in questa altra realtà editoriale.
Altra e per nulla antitetica con quella tradizionale.
Il termine di un anno è dovuto al fatto che questo breve arco di tempo manca al momento in cui si imporranno sul mercato tanti apparecchi di lettura dei libri elettronici con schermi in carta digitale ovvero con schermi che danno una definizione del carattere esattamente identica a quella di una pagina stampata e schermi che sono perfettamente leggibili anche sotto il sole.
Apparecchi prodotti da Sony, iRex(uno spin off della Philips), da tre grandi aziende cinesi e poi c'è la prospettiva del Librotelefonino presentato alcuni mesi fa a livello internazionale come prototipo da Tim.
Insomma, se la piccola e media editoria non vuole perdere questa altra sua possibile fonte di fatturato ha bisogno di aggregarsi. Ed in questo senso ho parlato della mia proposta di eBooksItalia.com che offre a tutti gli editori che desiderano entrare nel mercato degli eBook di farlo ad investimento zero: [clicca qui].
Nella tavola rotonda è emerso anche un sogno impossibile.
Impossibile perché sarà molto complesso fare ragionare in questo senso la lobby della editoria scolastica.
Infatti basterebbe che anche in Italia si facesse quello che sta avvenendo in Cina già da alcuni anni ovvero la distribuzione dei libri di testo in formato elettronico non soltanto per abbattere i costi delle famiglie sui libri di testo ma anche quelli su zaini e zainetti per sopportarne il peso.
Tutti i libri di testo potrebbero trovarsi in una memoria di un Giga portatile del peso di pochi grammi.
Ma, come si sa, questo vorrebbe dire una trasformazione troppo radicale e che intaccherebbe troppo interessi "consolidati".
A Libri in Cantina, come si vede, si discute dei temi veri ed in un libero confronto di tutti i punti di vista, quel libero confronto che rivendica, e giustamente difende, l'assessore alla cultura del Comune di Susegana Vincenza Scarpa.
Vi consiglio di andare a vedere cliccando qui come immagina il futuro dell'editoria Editis, uno dei pi grandi gruppi editoriali francesi che riunisce pi di 40 sigle editoriali, ha 2.400 dipendenti, e la cui produzione spazia dalla varia, ai libri scolastici, ai libri per ragazzi, alle enciclopedie.
Conversiamone su The Web Park Speaker's Corner (18 settembre 2007)
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