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Quando i veri intellettuali, quelli veri, sottolineo, non i loro stereotipi, alzeranno il capino e faranno risentire la loro voce?
Chi mi segue ormai da anni avrà già capito dove voglio andare a parare.
A tutti gli altri, i tanti nuovi amici lettori che si aggiungono settimana dopo settimana su queste pagine, rammento un ragionamento che cerco di portare avanti da molto tempo.
C'era una volta, in questo Paese, un gruppo consistente di persone di cultura che non erano inginocchiate o prone di fronte a questo o a quel partito politico, persone davvero libere e, conseguentemente, che non esitavano ad esprimere il loro libero pensiero su quanto vedevano accadere.
Persone che avevano conquistato sul campo una loro autorevolezza e che non avendo alcun scheletro nell'armadio da nascondere venivano ascoltate con rispetto da chiunque, fosse questo di centro, di destra, di sinistra.
Persone che con il loro "essere" calmieravano, per così dire, un vezzo o una presunzione o una sciocchezza tipica delle della sinistra poco illuminata ovvero la credenza ancora molto stupidamente diffusa che il solo fatto di essere di sinistra ti faceva portatore della verità ovvero della vera democrazia ovvero ti rendeva cittadino perfetto... (Mah, basterebbe pensare a certe deviazioni o a certe eccessive tolleranze che hanno portato a non accorgersi per tempo di certe svolte verso un terrorismo che non pare essere niente affatto estinto... ).
Poi, come per un brutto incantesimo tutte queste persone, i veri intellettuali, appunto, sono scomparse dalla scena.
Un po' per naturale estinzione: anche se la speranza di vita si è notevolmente allungata, non esiste, come si sa, l'immortalità.
E un po', mi viene da dire, per timore.
A nessuno puoi chiedere di essere troppo coraggioso, specialmente quando una opinione fuori dal coro viene subito bollata con malizia come qualcosa d'altro di quello che è: semplicemente una libera opinione.
Insomma, da un certo punto in poi le situazioni si sono fatte sempre più confuse, tutto ha cominciato ad avere profili incerti e se dicevi soltanto quello che liberamente pensavi rischiavi e rischi di fare il gioco di qualcuno, venivi strumentalizzato, se non addirittura rischiavi di subire delle conseguenze a livello giudiziario.
Sì, esercitare la libertà di opinione è diventato sempre più complesso e, fateci caso, chi oggi parla, straparla e tuona è soltanto chi prima si è coperto le spalle con una poltrona in Parlamento o con la protezione di questo o quel potente. E naturalmente questo parlare e straparlare non è più libero ma sempre e soltanto a pro di questa o quella parte.
Ma gli intellettuali, i veri intellettuali a cui mi riferisco?
Dire che non ci sono più sarebbe sciocco.
Ma affermare che quelli davvero liberi che ci sono - e ci sono certamente - se ne stanno zitti, zitti nei loro angolini delle università e nel confortevole riparo del loro studio è vero.
E intanto non si ascolta da alcun intellettuale alcun pensiero davvero libero ma qualunque cosa venga detto o fatto è tutto nella linea di tirare l'acqua al mulino di questo o quello.
Dobbiamo rassegnarci ad una realtà in cui non c'è più il libero pensiero ma bensì c'è il libero pensiero di centro, il libero pensiero di destra, il libero pensiero di sinistra, il libero pensiero della cosiddetta sinistra antagonista?
E' triste, molto triste questa realtà. Non vi pare?
DESIDERO MANIFESTARE TUTTA LA MIA SOLIDARIETÀ AL COLLEGA PIERLUIGI MAGNASCHI, DIRETTORE DELL'ANSA, RIMOSSO DALL'INCARICO PERCHÉ, COME LUI STESSO HA DICHIARATO, «L'Agenzia per prima trasmise il 16 luglio 2006 la notizia del trasferimento dei vertici della Guardia di Finanza della Lombardia». UN MARE...DI PAGINE Le scorse settimane ho accolto volentieri l'invito a partecipare ad una nuova manifestazione dedicata ai libri creata a Diano Marina (Imperia).
Nata con il sostegno dell'Assessorato alla Pubblica Istruzione e realizzata con l'infaticabile opera di Loredana Este, direttrice del Museo di Diano Marina, e dell'Assessore Ennio Pelazza, l'iniziativa ha grandi potenzialità.
Premesso che pare molto indovinata la dislocazione nella caratteristica zona pedonale, credo che questo "Mare... di Pagine" di Diano Marina potrebbe diventare un riferimento molto originale fra i molti appuntamenti che stanno fiorendo intorno ai libri se si imbocca una strada che non sia quella della solita fiera che trasforma di fatto ogni editore che partecipa in una sorta di venditore ambulante.
Credo, ripeto, proprio perché l'iniziativa che ha già ottenuto un lusinghiero successo è agli inizi e quindi può essere ancor meglio "modellata", che "Un Mare...di Pagine" potrebbe assumere una sua più originale "personalità" con tutta una serie di "ritocchi" tendenti a farne un evento capace davvero di coinvolgere editori e comunità locale.
Io qualche idea ce l'avrei avendo studiato la situazione nei giorni della manifestazione e se si desidera una mia consulenza sono a disposizione.
Comunque, complimenti a Loredana Este e all'assessore Ennio Pelazza.