Day by Day  di Luciano Simonelli
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RIFLETTENDO SU GODZILLA - «L'unione fa la forza e anche la differenza» mi piace ripetere ai colleghi editori dal piccolo fatturato ma l'eco mi restituisce, inesorabilmente, «chi fa da sé fa per tre». Forse fa anche di più visto che dietro la mia casa editrice giunta in questi giorni al suo ventiduesimo titolo e dietro questo dominio on line non si arriva a tre persone. Ma pare non crederci nessuno visto che ogni giorno ricevo in media quattro domande di assunzione e alcune sono di persone che attualmente lavorano per editori dai grossi fatturati. Soddisfazione morale o segnale di forte disoccupazione? Facciamo fifty fifty.
Nonostante "l'eco", continuo però a credere sempre più fermamente che fra gli editori dai piccoli fatturati «L'unione fa la forza e anche la differenza». E continuerò a crederci anche se poi, andrà a finire che dovrò arrendermi davanti all'evidenza e a rassegnarmi a diventare un editore dai grandi fatturati tutto da solo. Sono però convinto che, siccome non si può dire che nel mondo dell'editoria dei libri tutte le cose vadano perfettamente, forse sarebbe il caso che giocassimo un po' di fantasia che non cercassimo di replicare all'infinito errori noti e stranoti. E quando faccio questi ragionamenti non penso a quegli editori improvvisati, nati senza un progetto e senza essersi preoccupati di trovare uno straccio di distribuzione prima di pubblicare il primo titolo... forse anche loro sono Godzilla. Agli altri, ai piccoli editori veri, a quelli che conoscono quali siano le regole di un gioco professionale per essere sul mercato e strarischiano su ogni tititolo che pubblicano, ricordo, sull'onda del primo assaggio di discorsi venuto fuori dal forum recente («Piccoli Editori contro Godzilla»: scaricate la pubblicazione con il meglio degli interventi), che il futuro non sembra prospettare nulla di buono per chi non sia "gigante". Dico anche che si può avere il peso e la sostanza del "gigante" senza essere un'unica gigantesca realtà. Dico pure, per spiegarmi meglio, che una organizzata "ragnatela" in cui ciascuno è un prezioso filo non solo potrebbe fare la differenza ma avrebbe la possibilità di togliersi qualche soddisfazione nei confronti di chi è ormai troppo grosso e troppo obeso per muoversi con agilità e tempestività. Continuiamo a discuterne?

TRENTA ANNI FA - Oggi stessa giornata grigia del novembre 1969. Grigio anche l'umore, oggi, mentre, allora, tanta curiosità, mille speranze... Già, oggi mentre mi dirigevo a piedi verso un negozio di computer brandendo un mouse nuovo che dopo meno di una settimana aveva già smesso di funzionare m'è tornato in mente, all'improvviso, che era tempo d'anniversari, che erano trenta anni tondi da quando ero "sbarcato" a Milano da Siena. Ormai una vita volata via d'un soffio e sempre qui a combattere... No, niente bilanci. Un po' di malinconia, sì. Sarebbe stato bello festeggiare i trenta anni sulla breccia d'un lavoro fra letteratura, giornalismo, editoria e, ora, dal 1995, anche Internet, con qualcosa di banalmente rilassante come magari una bella "mangiata" tra amici... Ma non c'è tempo. Bisogna correre, arrabattarsi, la meta forse è ancora lontana, forse. Magari, tra trent'anni...

SI DICE RUSCONI LIBRI... - ...Si chiama Rizzoli. Sì, la Rusconi Libri pare proprio che sia stata acquistata dalla Rizzoli, anzi dalla Rcs. Bene, un grosso gruppo editoriale, serio, ha acquisito una casa editrice dal catalogo di tutto rispetto (parola di ex direttore editoriale): storia, filosofia, testi a fronte e le opere di Tolkien. Complimenti, Rizzoli. Anzi, Rcs. Anzi, Romiti.

COSE DI CASA NOSTRA - C'è stata maretta nei giorni scorsi su The Web Park Speaker's Corner e, forse, magari, potrebbe essercene ancora. A me non fa particolarmente impressione, visto che da sempre sono un sincero estimatore di chi dice pane al pane e vino al vino mentre disprezzo, dal profondo, chiunque preferisca il bisbiglio o la pugnalata alla schiena. Penso però che sia necessario spiegare che cosa sia accaduto a chi, nel caos dei vari interventi on line, rischia altrimenti di fare confusione. Dunque, tutto è cominciato quando, all'improvviso, si è rovesciata su The Web Park Speaker's Corner una grande quantità di poesie di nuovi amici dai nomi, anzi dai soprannomi pittoreschi tutti seguiti da un ® così. Lo stupore per questa massiccia poetica invasione è stato naturale (stupore piacevole per l'arrivo di firme per noi inconsuete non perché i testi deposti fossero in versi) e, nonostante che qualcuno degli abituali frequentatori del forum desse subito segni d'insofferenza, ho fatto in modo che nessuno prendesse alcuna iniziativa per vedere come si evolveva la situazione. Poi, avendo scoperto che dietro quello che pareva essere la guida del nuovo gruppo, il Kammelliere, c'era quel pozzo di creatività chiamato Benito Ciarlo, membro del Comitato di Direzione de L'Istrice, gli ho inviato una mail chiedendogli di spiegarmi che cosa avesse in mente. Era la notte di martedì 9 novembre. Non ho ricevuto risposta e ho continuato a fare da spettatore (forse il suo provider che nei mesi scorsi ha già creato problemi alle nostre mail non gli ha recapitato il messaggio on line?). Poi, il 12 novembre Daniela Di Santo, altra colonna di queste pagine e anche lei nel Comitato di Direzione, ha legittimamente deciso di dire la sua on line su quanto stava accandendo. Mi sono trovato d'accordo con le sue motivazioni e l'ho affermato con sincerità in una mail circolare inviata a tutti i membri del Comitato di Direzione chiedendo il loro consiglio su come procedere per mettere ordine in una realtà che era ormai certamente caotica. Nessuna censura, per carità, soltanto dare ordine e riportare nell'alveo delle regole di The Web Park Speaker's Corner la faccenda. Come al solito, mi attendevo contributi per analizzare e risolvere il piccolo problema. L'amico Ben si è invece irritato, ha preso cappello e ha messo on line (dopo averla lealmente annunciata e inviata in lettura in anteprima) una sua lettera in cui, come spesso accade, quando ci si "incazza" si dicono cose in cui neppure lui stesso crede e da cui traspare addirittura che nel nostro WPSC ci sia una sorta di "poetofobia". Quanto questo non sia fondato lo testimoniano tutte le poesie on line fin dall'inizio di vita del nostro forum (e che ognuno può trovare se ha la pazienza di ripercorrere a ritroso tutti i contributi degli ultimi due anni). E a questo punto? A questo punto, qualcuno si è destabilizzato, qualcun altro si è incavolato ulteriormente, qualcun altro ancora s'è messo a ironizzare su di noi come se fossimo degli arroganti (chi scrive di "salotti buoni" e "sartorie" valuti il fatto che le sue ironie sono on line, nessuno le ha cancellate nè le cancellerà). A questo punto, basta. C'è stato un momento in cui qualcuno si è incavolato, io mi sono incavolato, tutti ci siamo incavolati e basta. Non è cambiato nulla. Neppure nella composizione del Comitato di Direzione. Respingo da qui, pubblicamente e con forza, le annunciate dimissioni di Benito Ciarlo.
«Caro, Ben, vuoi giocare a fare il Kammelliere? Continua pure. Io sono qui, insieme con tutti gli altri amici. Non credere di prendere la prima scusa per andartene via. Lo sai bene che su L'ISTRICE ci sono tante cose da fare. Lo sai bene che la nostra avventura on line è UNICA e che da un sogno così non si può scappare ma è obbligatorio riuscire a realizzarlo completamente. TUTTI INSIEME».

(Continua)

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