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«CENTO MILIARDI DI DOLLARI»
ALCUNI GIUDIZI DELLA CRITICA

  • «Un Ken Follet italiano»
    La Stampa - Tuttolibri

  • "Un misterioso carico sparito in Toscana"
    di Alfredo Barberis, LETTURE

    «Inviato speciale, giornalista specializzato in temi culturali, estensore di biografie, curatore e "restauratore" di inediti, direttore editoriale, inventore di collane di libri ameni o di ponderosi tomi filosofici e ora coraggioso ed intraprendente editore in proprio, Luciano Simonelli si è voluto prendere una vacanza rifacendo il verso ai consumati autori stranieri di best seller-giallo-spionistici fin dal titola che ha scelto. E, con meditata astuzia, da intelligente e profondo conoscitore di tutte le astuzie del mestiere, ha costruito un perfetto congegno mozzafiato. Arduo (e inutile trattandosi di un thriller) tentare di raccontare la trama. Basti sapere che storia ruota attorno a un misterioso carico sparito da un aereo precipitato nella campagna toscana durante la Seconda Guerra Mondiale, e che i personaggi coinvolti sono militari tedeschi, aristocratici e popolani senesi, poliziotti e agenti più o meno segreti di mezzo mondo. L'azione si sposta freneticamente, grazie all'adozione della tecnica del flash-back, dall'Italia a New York, da Londra a Los Angeles, da Francoforte all'Egitto.
    Ma il centro del groviglio resta la città del Palio. Una città che Simonelli, senese doc, descrive con innamorata minuzia topografica, addentrandosi, come un diligente cartografo che abbia l'animo e la passione di un Ottone Rosai, fra le sue cento e cento viuzze, le sue case antiche, i suoi giardini, i suoi silenziosi cortili, i suoi segreti recessi. E, insieme alla città di Siena, i protagonisti e i comprimari più vivi sono i suoi abitanti, che l'autore, con compiaciuto umorismo e consumata conoscenza "sul campo", elegantemente dipinge, mettendone in luce, con qualche punta di mailizia, vizi e difetti. In tal modo, partendo da una sfida (quella di trapiantare in Italia un genere prettamente anglosassone) Simonelli e riuscito a costruire un romanzone popolare "all'americana", tutto, ma poprio tutto, italiano.»

  • «E' arduo dare un'idea del movimento e delle duttilità di un racconto denso e determinato dalle necessità di un'azione sempre violenta, rapida, imprevedibile, con continui capovolgimenti di fronte... Nel romanzo ogni situazione funziona, ogni personaggio è calibrato con cura e divertimento.»
    Gilberto Finzi, Corriere della Sera

  • «Luciano Simonelli si rivela concretamente, e positivamente, un autore italiano che ha ottimamente appreso la lezione dei maestri delle spy-story...Un romanzo incalzante che Simonelli ha saputo orchestrare anche con sapienza di linguaggio.»
    Gian Marco Walch, Il Giorno

  • «Cento miliardi di dollari può essere considerato il capostipite di un genere, quello del thriller all'italiana, che finora ha registrato più tentativi che successi.»
    Alessandro Zaccuri, Avvenire

  • «Un romanzo di scuola inglese, che ha il ritmo incalzante del thriller e tutti gli ingredienti del genere... Simonelli si muove all'insegna d'un onesto artigianato che confeziona un prodotto mirante a farsi leggere grazie a un ritmo serrato.»
    Ermanno Paccagnini, Il Sole 24 Ore

  • «Una storia intrigante e ben costruita... Dalle pagine di Cento miliardi di dollari escono criminali nazisti, politici ben poco pentiti, addirittura tranquilli cittadini. Come dire: l'assassino della porta accanto.»
    Massimo Biliorsi, La Nazione

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