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04/11/2006
40 ANNI FA, A FIRENZE...
C'ero anch'io fra i giovani accorsi a dare una mano dopo quella tragica alluvione....





Quaranta anni fa, a Firenze, c'ero anch'io fra i giovani accorsi a dare una mano dopo quella tragica alluvione. Avevo ventiquattro anni, stavo per laurearmi in scienze politiche, vivevo a Siena ed ero, fra l'altro, presidente dell'allora Gruppo Giovani del Rotary Club, oggi Rotaract. E fu proprio con quell'associazione di giovani che hanno ancora il motto di "servire al di sopra di se stessi" che misi immediatamente in moto una "catena" di assistenza insieme con gli amici fiorentini della stessa associazione guidata, ricordo, da Giorgo Bompani, Elena Fantacci, Gigi Ghezzi (dove siete amici di un tempo?). Rammento che per raggiungere il Capoluogo Toscano - l'alluvione aveva interrotto la Cassia - utilizzai l'allora neonata e non ancora inaugurata superstrada Siena - Firenze. Insieme con altri del Gruppo senese ci unimmo agli amici fiorentini nel quartiere di Santa Croce, uno dei più colpiti dall'alluvione e ci preoccupammo di fornire una immediata assistenza sia in beni di prima necessità sia distribuendo aiuti in denaro che ci aveva affidato il Rotary Club. Ricordo il volto della splendida Firenze sporcato dal fango, ricordo l'aspetto spettrale di una città che al tramonto era illuminata soltanto da torce elettriche e fotoelettriche, ricordo però l'atmosfera di brulicante operosità che si respirava ovunque. Appena le acque dell'Arno si erano ritirata da strade e piazze, tutti, i tanti che spontaneamente erano venuti a dare una mano e gli stessi fiorentini si rimboccarono subito le maniche per uscire da quel mare di fango e di detriti, per salvare il salvabile. Giornate dure, faticose ma di grande solidarietà. E noi giovani allora scoprimmo forse per la prima volta l'importanza di lavorare tutti insieme per una giusta causa. Ed eravamo giovani più semplici, meno "viziati" di oggi, giovani che non sapevano ancora che cosa fossero spinelli e droga. E quel novembre, di quella disastrosa alluvione che per fortuna fece poche vittime, unì tanti giovani di tutto il mondo nel salvataggio dell'immenso patrimonio librario della Biblioteca Nazionale di Firenze e di tante opere d'arte. Non dimentichiamo che, quarant'anni fa, una intera generazione dette una lezione di grande civiltà mobilitandosi per la salvezza dell'immenso patrimonio culturale fiorentino. No, quella non era la generazione che avrebbe fatto il '68, la contestazione e tutto quello che è venuto dopo. No, quella era tutta un'altra generazione...

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«Ho sempre amato la vita. Chi ama la vita non riesce mai ad adeguarsi, subire, farsi comandare. Chi ama la vita è sempre con il fucile alla finestra per difendere la vita... Un essere umano che si adegua, che subisce, che si fa comandare, non è un essere umano»

Oriana Fallaci
(da un'intervista del 1979, di Luciano Simonelli, approvata dalla scrittrice).
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Fonte: Luciano Simonelli : Clicca qui per andare al "Day by Day" precedente

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