L'occhio indiscreto
Poltronissima di Prima Visione

           di Luca Dresda


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Est-Ovest(Amore-Libertà)
di Régis Wargnier
Con Sandrine Bonnaire, Oleg Menshicov, Catherine Deneuve
Genere: Drammatico.

Questo è un film controverso. Candidato all'Oscar come miglior film straniero, mi sembra che sia carente dal punto di vista filmico e che viva del suo peso ideologico e passionale. Questo non è un male in assoluto, solo credo che una storia forte abbia bisogno di una trasposizione altrettanto forte. Ecco qui mi pare che sia mancato il film, e che il contenuto soverchi la realizzazione cinematografica.
1946. L'Unione Sovietica vincitrice del conflitto assieme agli Alleati Occidentali, con una enorme campagna propagandistica invita gli esuli a tornare in patria. Stalin era un grande furbacchione, come tutti i grandi Tiranni, e sapeva che questi milioni di Russi sparsi per l'Europa rappresentavano una minaccia per la sopravvivenza dell'URSS.
Da sempre, i servizi segreti di qualsiasi paese hanno fatto uso di abitanti del luogo nemico per combatterlo. E quale migliore opportunitą di queste miriadi di scampati al conflitto russo? Ecco che nasce questa trappola atroce. La maggior parte dei rimpatriati subisce dei trattamenti terrificanti: fucilati, imprigionati, esiliati, annullati. Pochi, pochissimi, riescono ad integrarsi, vivendo sotto una rete fittissima di sorveglianza. Sono degli estranei in patria. Così, Alexei scopre di avere portato la sua moglie francese (Marie) e il figlio, in un enorme carcere a cielo aperto. Vita promiscua, occhi che spiano, senso di paranoia e di mancanza di privacy. La longa manus del Partito che arriva ovunque in modo capillare. Nasce il desiderio di fuggire e di ritornare in patria. Marie non ce la fa. Mentre Alexei è costretto a fingersi perfettamente fedele alla linea. Non c'è scelta. La delazione e la relativa denuncia possono arrivare per un qualsiasi pretesto: gelosia, invidia, un caso... qualsiasi cosa può significare la morte. Beria aveva creato un mondo di controllori. Ognuno poliziotto per i propri vicini. Nel segno di una ricerca dei traditori, che altro non era che l'eliminazione di ogni tentativo di togliere il potere a chi lo aveva. La fine la consociamo. Stalin muore e il suo successore, Krushev, mette in atto una serie di riforme. Riabilita migliaia di prigionieri cosiddetti politici e scalfisce in superficie il sistema personalistico di "Baffone".
Capisco perché questo film possa piacere agli americani. Capisco anche la grande presenza di over 50 alla proiezione pomeridiana. Che sia un segno della Campagna Elettorale? Capisco anche il commento alle mie spalle, durante l'intervallo, di un signore alla moglie: «Chissà se D'Alema lo andrà a vedere...»
Io credo che dei delitti stalinisti sappiamo quasi tutto e non ci stupiamo più di vedere i particolari. Tutti hanno accettato l'idea che si trattasse di una Dittatura brutale. Rimangono le storie singole che possono raccontare particolari e immagini interessanti. Ma questo non accade con questo film, dove gli attori mi sono parsi un po ' imbalsamati, quasi costretti a non fare nulla da una sceneggiatura che mirava a sottolineare sempre e comunque il lato politico, dando poco spazio a quelle parentesi umane che ne avrebbero rafforzato il pathos e la potenza narrativa. Mi sembra un film piatto, su una storia dalle grandi premesse. Una domanda: che l 'ambientazione sia un po' sfortunata? I film su quel periodo storico non sono mai stati dei successi. Neppure «Il sole ingannatore » di N. Mikhailkov (in cui recitava Oleg Menshicov), nononstante sia un belissimo quadro quasi checoviano del degrado della russia comunista, ha avuto quel riscontro che meritava.
Scrivo del film perché credo che sia comunque un'occasione importante per non scordare. Io personalmente in questo caso preferirei un bel libro sull'argomento. Milan Kundera, per esempio? Ma visto il cast e i riscontri di critica internazionale (non mi sembra che in Italia sia stato accolto come un film-rivelazione) è un buon modo per confrontarsi con il mondo cosiddetto "accademico" del cinema. Va visto con un interesse storico, magari programmando una bella discussione accesa con un boccale di birra in mano. Siamo o non siamo alle soglie delle ennesime elezioni "decisive" per il Paese?

Luca Dresda

 


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