*UN GRANDE RITORNO* *UN GRANDE RITORNO* *UN GRANDE RITORNO*
Il flusso dei pensieri ben auguranti s'arresta perché sento girare la chiave pesantemente nella serratura e la porta aprirsi. Faccio appena in tempo a guardare in quella direzione che la porta viene richiusa col solito fragore. Hanno condotto qui una ragazza, anch'ella grassoccia, che evita di guardarmi e si rincantuccia in un angolo. Il suo volto m'è familiare. La sento piangere. Mi avvicino, per cercare di confortarla, ma lei si spaventa e m'implora: «Don't touch me, please! I suffer fearfully!»
Dio mio, parla inglese! Racimolo nella memoria qualche vocabolo di quella lingua, per socializzare e le domando: «Why? What does it happened?»
Sulle prime non vuole rispondermi e abbassa lo sguardo, poi singhiozzando: «I'm desolate... in my Country nobody calls anymore to their own daughter Monica!»
Ecco chi è! La curiosità mi prende: «Why did you come here?»
Smette di piangere e mi guarda fisso negli occhi: «Because I could not live without my choopa-choopa!»
Per la miseria! Mi viene da ridere in maniera incontrollabile. Sono in un imbarazzo terribile che si trasforma in pietà subito dopo, quando due cucinieri la vengono a prelevare.
«Hai un bel dire», le rispondo, «però, proprio mezz'ora fa hanno portato in cucina Monica Lewinsky».
«Lo so. È per via degli ospiti di oggi: sia il procuratore Starr sia il suo vice, prediligono le mammelle di vacca in gelatina, ma tu resta tranquillo... ».
«Come no? Aspetterò gli eventi come m'ha consigliato Evaristo».
«Chi?»
Non le rispondo. Un minuto dopo siamo stesi su un tratto di pavimento senza buche e facciamo l'amore a lungo, selvaggiamente. La mia barba non le dà più fastidio anche se tutto il suo corpo, arrossato, sembra essere stato passato con la tela smeriglio doppio zero. Si riveste, mentro ammiro estasiato le sue forme perfette.
«S'è fatto tardi, devo andare via.»
«Quando ti rivedrò?»
«Ti cercherò io, appena mi sarà possibile. Bada, non ti libererai tanto facilmente di me», conclude ridendo, mentre si china a baciarmi un'ultima volta. Esce e richiude a chiave.
Mentre mi rivesto m'accorgo che sul pavimento sono rimaste sei barrette energetiche.L'etichetta urla la bontà del sapore degli spinaci.