*UN GRANDE RITORNO* *UN GRANDE RITORNO* *UN GRANDE RITORNO*
Gli chiedo dove voglia andare a parare. Mi risponde che non bisognerebbe mai sottrarsi alla saggezza degli antichi e, additando la casa di Ggenio, il via vai di gente importante, guardie e funzionari di corte nei pressi, conclude: « Me par de capì che oggi nun è aria! Specie per queli come te, che ciànno a vorpe sotto l'ascella... Io te l'ho detto, mo fa come te pare: ìsolati se te voi isolà, ma lontano da qui, senò resta e aspetta gli eventi.»
Mentre rifletto sento la voce imperiosa dell'Addetto al Pitale del Minotauro urlarmi l'ordine di raggiungerlo. Non me lo faccio ripetere due volte e mentre m'avvicino a lui, con ostentato rispetto, mi è chiaro l'avvertimento sibillino di Evaristo. L'espressione del dignitario non mi piace nemmeno un po'. Con un gesto brusco mi indica la porta di Ggenio. Entro e resto in piedi mentre l'Uomo del Sacro Orinale siede tra Ggenio e Maurice. Gli altri, una decina, hanno la stessa espressione tetra.
« Se questo è un processo, voglio un avvocato! » dico, mentre il capo delle guardie mi spinge in modo da mettermi al centro di fronte a loro.«
«SILENZIO!» urla, verde di bile, Maurice, il Direttore Generale del Labirinto.
Dicono che ho disatteso la consegna e che dovrò essere immediatamente espulso.
L'aria da cane bastonato di quel canuto individuo solletica la mia fantasia, m'inorgoglisce. La causa di tanto soffrire è Deianira, ne sono certo. Ggenio si alza e ciò interrompe il mio fantasticare: «Signori! Se mi è permesso, vorrei suggerire un'alternativa.»
Gli altri tacciono e si dispongono ad ascoltarlo di buon grado.
«Il fine ultimo della vostra azione è quello di curare la riserva alimentare del Minotauro, non di depauperarla. L'esemplare che abbiamo di fronte è ricuperabile per la mensa del nostro Ospite. Non espelletelo ma sorvegliatelo: rinchiudetelo. Siate voi i gestori della sua dieta e in capo a tre mesi sarà pronto per le cucine.»
L'infame! Vedo l'espressione compiaciuta dei funzionari e capisco che Ggenio ha vinto. Due guardie mi legano i polsi e mi conducono verso le prigioni. Li precede il Dignitario Manipolatore delle Reali Feci. L'odore orrendo è avvertibile anche fuori. Promana da lui.