*UN GRANDE RITORNO* *UN GRANDE RITORNO* *UN GRANDE RITORNO*
26 settembre
- Dopo un pranzo a base di patate lesse, vado a passeggiare, da solo. Quasi senza accorgemene mi ritrovo in una zona semisconosciuta. Provvidenzialmente mi guidano i graffiti che ho tracciato sul tufo qualche giorno fa. Rivedo la Signora Vestita di Nero. Sbuca da un angolo e si dirige verso di me. Ha saputo che della nostra zona non portano più nessuno in cucina. Mi chiede conferma, perchè vorrebbe tornare al suo alloggio. Le dico che, effettivamente pare che sia tutto vero. Si dirige quasi correndo verso casa, benedicendo quel santo del Ggenio.
- Proseguo e, fatti pochi passi mi imbatto in Deianira. Siamo all'incirca nello stesso posto di avant'ieri. Non può essere un caso... Signore, fa che non sia un caso, prego. Mi avvicino a lei col cuore che sembra pulsarmi ad altissima frequenza direttamente in bocca. La saluto e le porgo la mano. Indugio nel tenere la sua ma non più di tanto, perchè temo percepisca la mia agitazione. Si complimenta per il mio dimagrimento ormai visibile e si informa sullo stato del mio naso. Vorrei mostrarmi indifferente ma la goffaggine ha il sopravvento. Poi, improvviso il raptus: le afferro le spalle, la guardo diritto negli occhi e, mentre sto per urlare che l'amo, lei mi blocca... baciandomi. Sono perso in un vortice di miele. Vorrei che quest'attimo non finisse mai... ma, come tutti gli attimi, termina. Senza dirmi una sola parola, Deianira s'allontana, di corsa, veloce al punto che non tento nemmeno di accennare a correre. Sono stordito dalla felicità.
- Giungo a casa ch'è sera tardi. C'è agitazione. Kramer m'informa, piangendo che sono tornate le guardie.
« Chi hanno preso?» domando.
Evaristo s'intromette:
« La povera Signora Vestita de Nero. E ddì che je l'avevo detto... ». Povera donna.
«E Ggenio? Perchè non è intervenuto stavolta?»
Evaristo mi guarda con la solita aria di commiserazione:
«Tu cce sei, o lo fai? » e mi pianta lì.
Continuo a non capire.
[Continua]