*UN GRANDE RITORNO* *UN GRANDE RITORNO* *UN GRANDE RITORNO*
7 settembre
Mi par di aver visto circolare delle figure nuove che, per il loro aspetto, nulla hanno a che vedere con i "chierici vaganti". Uno di questi individui, giovanissimo e abbronzato, stamattina, stazionava davanti alle latrine. Come sempre a quell'ora, di fronte al blocco dei servizi igienici era radunata una piccola folla in attesa di poterli utilizzare. Ebbene, quando sono giunto nei pressi, quel ragazzo, con ampi gesti, ha attratto la mia attenzione e, sempre a gesti mi ha condotto veso l'unico box che risultava miracolosamente non occupato. Quando sono uscito voleva vendermi a tutti i costi dieci accendini e una confezione di fazzoletti di carta.
Oggi il Mino ha emanato un'ordinanza per "limitare il fenomeno delle lucciole". Coloro che verranno sorpresi nei corridoi a farsi adescare, saranno immediatamente destinati alle cucine ove verranno macellati e surgelati in attesa di essere destinati al suo desco. La cosa ha destato viva sorpresa fra i reclusi in quanto da tempo immemoraile non si vedono quei simpatici insetti fra queste mura. Di lucciole di altro genere ce n'è solo una, la Zoraide, ma non può intralciare il traffico: è qui da quando la signora Merlin ha fatto chiudere casa sua. Ormai ha una cerrta età e porta pure la dentiera...
E' giunta l'eco d'una bella notizia: pare che l'ultimo ostaggio nelle mani dei rapitori sia stato liberato. Kramer esulta: finalmente in Italia le cose cominciano a funzionare a dovere! Non si hanno particolari (i miei compagni mi maledicono per aver fracassato i vecchio televisore domenica scorsa). Kramer immagina la brillante operazione di polizia che ha portato alla liberazione dell'ostaggio. Balbettando afferma: "Q.. quei d.d.delinqu..eenti dovrebbero d..ddarli a m..me per cinque m..min..uuti" e, come colto da un irrefrenabile raptus, mima uno strangolamento.
Evaristo il latinista mi tormenta da un paio d'ore, sussurrando ossessivamente il suo carme per la povera Zoraide, che gode, come abbiamo visto, di un momento di popolarità:
«Cantasti male, dum futura Zoraide, iam cantas bene basianda non es»
. Non capisco nulla di latino, lo informo per l'ennesima volta. Lui ripete la flastrocca ancora, però ad alta voce. Dopo un attimo di silenzio chiede:
«Suona bene?»
E Sabino, l'infangato, che sta uscendo dalle latrine, gli risponde:
« 'Onn'Evarì, è bbellissima: sona comm'a nna Missa Cantata, parolamia!»
[Continua]