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The Web Park Speaker's Corner

   

 
Cattiverìe Minime dall'Era del Provvisorio.
di Ermanno Bartoli Rubrica ad aggiornamento settimanale          Perché Cattiverìe?>>>
Reggio Emilia, 12 Marzo 2006 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8- 9- 10- 11- 12- 13- 14- 15- 16- 17- 18- 19- 20- 21- 22- 23- 24- 25- 26- 27- 28- 29- 30- 31- 32- 33- 34
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  "No-dualistic zone"

  In diversi comuni d'Italia, sotto al cartello del nome compare spesso la scritta "Comune denuclearizzato" o "Zona denuclearizzata"; proponimento che lascia il tempo che trova se pensiamo che non basta un cartello ad evitare una tragedia ecologica nel caso si rompa, ad esempio, un reattore in Francia o in altre parti d'Europa (vedi Cernobyll).
  L'intenzione del messaggio però mi offre l'opportunità per avanzare una proposta che ho in animo da anni. Quella di creare una "No-dualistic zone", ovvero una zona dedualizzata. A questo proposito sto cercando il Luogo che si presti e impegni per questo ambizioso progetto... E sottolineo ambizioso. Pensandoci, mi è venuto in mente questo splendido Web Park, che in Italia non ce n'è altri.
  "No-dualistic zone" significa un paese, un luogo di aggregazione che si faccia carico di promuovere il superamento di quel dualismo causa di tante tragedie sociali e umane evitabilissime. Per fare ciò è necessario creare, anzi riscoprire, una cultura holistica di unitarietà che fu cara a personaggi come Emerson, Gandhi, Martin Luther King, Robert Frost, John e Robert Kennedy, Walt Whitman, Emily Dickinson, Norman Bethune, Silas Soule... e potrei continuare a lungo. E non si capisce, e mi rifiuto di capire, perché noi italiani si debba continuare a rimanere ancorati a vecchie (non antiche... vecchie!) usanze di contrapposizione... Uomo-donna, nero-bianco, amico-nemico, fedele-infedele ecc.
  Sotto l'egida del dualismo sono nati ed hanno proliferato il razzismo, il nazismo e tutte le leggi razziali che hanno portato alla shoah e alle camere a gas.
  Conscio che altre nazioni queste questioni di lana caprina se le sono da un pezzo lasciate alle spalle, mi fa inc... avolare il fatto che in Italia invece continuano a proliferare, fare cultura e promuovere divisioni e odii... Non ultimo il conflitto generazionale che in America, Inghilterra, Francia, Spagna, Germania (solo per fare alcuni nomi occidentali) hanno finito di respirare e fare sfracelli da un bel po'.
   Un esempio attuale potrebbe essere quello dei leghisti che alle loro riunioni cantano "abbiamo un sogno nel cuore, bruciare il tricolore", o molto più in piccolo, certe condizioni in ambito artistico e politico che fanno sì che si debba parlare delle anacronistiche e antipatiche "quote rosa" per un maggiore accesso delle donne in ambito letterario e politico, appunto. Accesso al quale sono contrario! Perché non si deve parlare di donne o di uomini, ma di persone. Siamo persone! E il 50 e 50 dovrebbe essere un fatto naturale. Per verificare questo basterebbe aprire un'antologia di poeti inglesi dell'800... ma facendo ciò ci accorgeremmo che la metà di quei poeti sono donne... Perché ciò è naturale! Ecco perché mi stanno sulle scatole le quote rosa. Sto parlando dell'Inghilerra post-Vittoriana e dell'Italia del 2000. Siamo all'assurdo! E questo è solo un piccolo esempio.. Poi ci sono i dualismi peggiori che sfociano in fedele-infedele, amico-nemico... cioè in inenarrabili conflitti da rottamazione dell'umanità.
  Ecco perché sono qui a proporre una Zona dedualizzata (nome difficile ma che si può apprendere) o un comune dedualizzato. Preciso che non sono chiacchiere, ma che si tratta di un progetto che si avvale di una infinità di documenti, di esperienze e di voci. Poco modestamente, ritengo di aver accesso ad alcune di queste voci e di queste esperienze. Fra i tantissimi testi ve ne sono due che ritengo fondamentali: "Saggi" di Ralph Waldo Emerson" e "Dio dorme nella pietra" di Rudolf Kaiser. Ma il materiale rischia davvero di essere infinito... Al contrario di quello dualistico-decadentistico-nichilista che non ha mai creato nulla di buono o di futuribile, e che invece è morto e sepolto da un pezzo solo che noi non ce ne siamo accorti!
  Ecco. Lo sapevo che non sarei stato breve!
  Beh, questo è il messaggio. Credo sia un argomento così globale che ne vale la pena.
  Voi che ne dite?
  Come dice Thoreau: "Si può fare"?
  In attesa di una o più risposte su The Web Park Speaker's Corner...

Ermanno Bartoli
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Perché queste cattiverìe?
(con l'accento sulla i)
Secondo l'astrologia, nell'equinozio di primavera del 1998 si è entrati nell'era dell'acquario; da questa data il sole non sorgerebbe più nella costellazione dei Pesci, come da 2000 anni accadeva, ma in quella dell'Acquario. Per gli astrologi, entrare in tale era significherebbe mettere piede in un'epoca di nuovi fermenti positivi e si preparerebbe per il mondo un lungo periodo di nuovo amore e di nuove spinte propulsive alla crescita e al benessere di ognuno. Di contro, chi ha occhi per vedere sta assistendo ad un progressivo "imbarbarimento" dei rapporti sociali e fra le nazioni, con un incremento esponenziale di guerre, terrorismo, disagi, disperazione  e precarietà generale. Nei paesi progrediti si sta andando verso quel "Medioevo prossimo venturo" che il prof. Roberto Vacca descrisse magistralmente in un suo libro oltre vent'anni fa. Il lavoro non è più una certezza né un diritto, le famiglie stentano a crescere e a formarsi... anzi si sfaldano sempre più sotto la spinta di trasferimenti coatti, quasi sempre immotivati, di masse di lavoratori che pur di portare a casa la pagnotta si sobbarcano migrazioni che hanno quale unico risultato quello di distruggere i rapporti umani coi loro cari e il tessuto sociale più in generale... La cultura è in via di azzeramento. Il tutto sotto l'arroganza globalizzante e sempre più incontrastata dei potenti.
Secche e brevi, a volte ironiche, queste cattiverìe hanno l'intenzione empirica di aprire varchi per un confronto su quanto sta avvenendo e sull'avanzata travolgente di tanti disvalori. E se qualcuno obietterà che la carne al fuoco è troppa gli dirò che ha ragione... La carne al fuoco è troppa. Ma così sta andando il mondo. E chissà che a parlarne non si esca dall'empirismo delle intenzioni per entrare in qualcosa di costruttivo.


Ermanno Bartoli poeta e scrittore, è  fra i migliori talenti del panorama culturale italiano indipendente ovvero fuori dai giri e dai "giochi di famiglia" dell'industria culturale. Fa parte di quell'Altra Italia che sogna un mondo culturale in cui trionfi soltanto il talento. Ha firmato per i SeBook Simonelli electronic Book la raccolta di racconti Il Primo Libro di Barlow e la raccolta di versi Arroyo Grande e Quadri da Esposizione: ambedue  disponibili su eBooksItalia.com

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