"No-dualistic
zone"
In diversi comuni d'Italia, sotto al cartello del nome compare spesso la
scritta "Comune denuclearizzato" o "Zona
denuclearizzata"; proponimento che
lascia il tempo che trova se pensiamo
che non basta un cartello ad evitare una
tragedia ecologica nel caso si rompa, ad
esempio, un reattore in Francia o in
altre parti d'Europa (vedi Cernobyll).
L'intenzione del messaggio però mi offre
l'opportunità per avanzare una proposta
che ho in animo da anni. Quella di
creare una "No-dualistic zone", ovvero
una zona dedualizzata. A questo
proposito sto cercando il Luogo che si
presti e impegni per questo ambizioso
progetto... E sottolineo ambizioso.
Pensandoci, mi è venuto in mente questo
splendido Web Park, che in Italia non ce
n'è altri.
"No-dualistic zone" significa un paese,
un luogo di aggregazione che si faccia
carico di promuovere il superamento di
quel dualismo causa di tante tragedie
sociali e umane evitabilissime. Per fare
ciò è necessario creare, anzi
riscoprire, una cultura holistica di
unitarietà che fu cara a personaggi come
Emerson, Gandhi, Martin Luther King,
Robert Frost, John e Robert Kennedy, Walt
Whitman, Emily Dickinson, Norman Bethune,
Silas Soule... e potrei continuare a
lungo. E non si capisce, e mi rifiuto di
capire, perché noi italiani si debba
continuare a rimanere ancorati a vecchie
(non antiche... vecchie!) usanze di
contrapposizione... Uomo-donna,
nero-bianco, amico-nemico,
fedele-infedele ecc.
Sotto l'egida del dualismo sono nati ed
hanno proliferato il razzismo, il
nazismo e tutte le leggi razziali che
hanno portato alla shoah e alle camere a
gas.
Conscio che altre nazioni queste
questioni di lana caprina se le sono da
un pezzo lasciate alle spalle, mi fa inc...
avolare il fatto che in Italia invece
continuano a proliferare, fare cultura e
promuovere divisioni e odii... Non
ultimo il conflitto generazionale che in
America, Inghilterra, Francia, Spagna,
Germania (solo per fare alcuni nomi
occidentali) hanno finito di respirare e
fare sfracelli da un bel po'.
Un esempio attuale potrebbe
essere quello dei leghisti che alle loro riunioni cantano "abbiamo un sogno nel
cuore, bruciare il tricolore", o molto più in piccolo, certe condizioni in
ambito artistico e politico che fanno sì che si debba parlare delle
anacronistiche e antipatiche "quote rosa" per un maggiore accesso delle donne in
ambito letterario e politico, appunto. Accesso al quale sono contrario! Perché
non si deve parlare di donne o di uomini, ma di persone. Siamo persone! E il 50
e 50 dovrebbe essere un fatto naturale. Per verificare questo basterebbe aprire
un'antologia di poeti inglesi dell'800... ma facendo ciò ci accorgeremmo che la
metà di quei poeti sono donne... Perché ciò è naturale! Ecco perché mi stanno
sulle scatole le
quote rosa. Sto parlando dell'Inghilerra
post-Vittoriana e dell'Italia del 2000.
Siamo all'assurdo! E questo è solo un
piccolo esempio.. Poi ci sono i dualismi
peggiori che sfociano in
fedele-infedele, amico-nemico... cioè in
inenarrabili conflitti da rottamazione
dell'umanità.
Ecco perché sono qui a proporre una Zona
dedualizzata (nome difficile ma che si
può apprendere) o un comune dedualizzato.
Preciso che non sono chiacchiere, ma che
si tratta di un progetto che si avvale
di una infinità di documenti, di
esperienze e di voci. Poco modestamente,
ritengo di aver accesso ad alcune di
queste voci e di queste esperienze. Fra
i tantissimi testi ve ne sono due che
ritengo fondamentali: "Saggi" di Ralph
Waldo Emerson" e "Dio dorme nella
pietra" di Rudolf Kaiser. Ma il
materiale rischia davvero di essere
infinito... Al contrario di quello
dualistico-decadentistico-nichilista che
non ha mai creato nulla di buono o di
futuribile, e che invece è morto e
sepolto da un pezzo solo che noi non ce
ne siamo accorti!
Ecco. Lo sapevo che non sarei stato
breve!
Beh, questo è il messaggio. Credo sia un
argomento così globale che ne vale la
pena.
Voi che ne dite?
Come dice Thoreau: "Si può fare"?
In attesa di una o più risposte su
The Web Park Speaker's Corner...
Ermanno Bartoli
Qualche commento da fare? Parliamone
su The Web Park Speaker's Corner
Perché queste cattiverìe?
(con l'accento sulla i)
Secondo l'astrologia, nell'equinozio di primavera del 1998 si è
entrati nell'era dell'acquario; da questa data il sole non
sorgerebbe più nella costellazione dei Pesci, come da 2000 anni
accadeva, ma in quella dell'Acquario. Per gli astrologi, entrare
in tale era significherebbe mettere piede in un'epoca di nuovi
fermenti positivi e si preparerebbe per il mondo un lungo
periodo di nuovo amore e di nuove spinte propulsive alla
crescita e al benessere di ognuno. Di contro, chi ha occhi per
vedere sta assistendo ad un progressivo "imbarbarimento" dei
rapporti sociali e fra le nazioni, con un incremento
esponenziale di guerre, terrorismo, disagi, disperazione e
precarietà generale. Nei paesi progrediti si sta andando verso
quel "Medioevo prossimo venturo" che il prof. Roberto Vacca
descrisse magistralmente in un suo libro oltre vent'anni fa. Il
lavoro non è più una certezza né un diritto, le famiglie
stentano a crescere e a formarsi... anzi si sfaldano sempre più
sotto la spinta di trasferimenti coatti, quasi sempre
immotivati, di masse di lavoratori che pur di portare a casa la
pagnotta si sobbarcano migrazioni che hanno quale unico
risultato quello di distruggere i rapporti umani coi loro cari e
il tessuto sociale più in generale... La cultura è in via di
azzeramento. Il tutto sotto l'arroganza globalizzante e sempre
più incontrastata dei potenti.
Secche e brevi, a volte ironiche, queste cattiverìe hanno
l'intenzione empirica di aprire varchi per un confronto su
quanto sta avvenendo e sull'avanzata travolgente di tanti
disvalori. E se qualcuno obietterà che la carne al fuoco è
troppa gli dirò che ha ragione... La carne al fuoco è troppa. Ma
così sta andando il mondo. E chissà che a parlarne non si esca
dall'empirismo delle intenzioni per entrare in qualcosa di
costruttivo.