Cattiverìe
Minime dall'Era del Provvisorio. di
Ermanno Bartoli Rubrica ad aggiornamento settimanale
Perché
Cattiverìe?>>>
Reggio Emilia, 22 settembre 2005
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E' uscita
CANDIDA SOROR
di Maria Santini
la prima biografia che
sia stata mai scritta sulla più famosa sorella di Giovanni Pascoli. Una
corposa opera di 352 pagine, frutto di anni di studi e di ricerche, con
molte rivelazioni inedite. Un'opera fondamentale che esce in occasione del
150° Anniversario della nascita di Giovanni Pascoli.>>>
"PUBBLICO DELIRIO"
Carissimi lettori, con queste Cattiverìe contrassegnate dal numero
23 e intenzionalmente brevi, intendo mettere il dito in certi
malvezzi camuffati da modi di dire o da saggezze... Malvezzi che
hanno il potere di ammorbare l'aria e il clima attorno a tante
persone... che di certi delirii farebbero volentieri a meno. Occhio
che sono più che antipatici; sono deleteri e a volte rovinosi in
maniera "sublime".
° «Meglio un morto in casa che un... (al posto dei puntini
metteteci pure ciò che in tema di "altro", altro nella fede
politica, religiosa, di sport; altro nell'appartenenza geografica o
etnica avete sentito dire)... sulla porta.» Io, nonostante tutta la
mia cattiverìa, un morto in casa non lo auguro a nessuno.
° «Tanto peggio tanto meglio». Evviva la positività!
° "E' più che cattivo"
Un fatto realmente accaduto, anni fa...
In un cimitero, una signora sta mettendo dei fiori sulla tomba del
figlio portatogli via dalla droga. -Il mio povero ragazzo, ucciso
dalla droga!- dice sommessamente con l'animo in pena. -Il mio povero
ragazzo!
A un certo punto le si avvicina un uomo che lei conosce bene; anche
lui ha un figlio che si droga; i due frequentano insieme, lei un po'
più saltuariamente, un centro antidroga. L'uomo guarda lei poi la
lapide, quindi esclama ad alta voce: -Sono i più coglioni quelli che
muoiono per primi!
Che dire?
Più che cattivo: deficiente.
Nota: Vent'anni dopo, anche il figlio di quell'uomo morirà. Di Aids
e fra atroci sofferenze. Nell'apprendere la notizia, la signora ha
pianto.
° Un'ultima annotazione doverosa.
Le cose (sì, proprio le cose!) di cui ci circondiamo: edifici,
oggetti, strumenti... ci sopravviveranno tutte. Alcune attraverso le
sembianze sotto le quali le conosciamo ora; altre modificate.
Comunque, ci sopravviveranno tutte.
Allora, in nome non soltanto dell'amore e della tolleranza, ma anche
di una certa logicità non certo peregrina... perché tanto romperci
il muso in conflitti, diatribe e guerre senza alcun senso alcuno...
e che proprio non ci appartengono?
Ermanno Bartoli
Perché queste cattiverìe? (con l'accento sulla i)
Secondo l'astrologia, nell'equinozio di primavera del 1998 si è
entrati nell'era dell'acquario; da questa data il sole non
sorgerebbe più nella costellazione dei Pesci, come da 2000 anni
accadeva, ma in quella dell'Acquario. Per gli astrologi, entrare
in tale era significherebbe mettere piede in un'epoca di nuovi
fermenti positivi e si preparerebbe per il mondo un lungo
periodo di nuovo amore e di nuove spinte propulsive alla
crescita e al benessere di ognuno. Di contro, chi ha occhi per
vedere sta assistendo ad un progressivo "imbarbarimento" dei
rapporti sociali e fra le nazioni, con un incremento
esponenziale di guerre, terrorismo, disagi, disperazione e
precarietà generale. Nei paesi progrediti si sta andando verso
quel "Medioevo prossimo venturo" che il prof. Roberto Vacca
descrisse magistralmente in un suo libro oltre vent'anni fa. Il
lavoro non è più una certezza né un diritto, le famiglie
stentano a crescere e a formarsi... anzi si sfaldano sempre più
sotto la spinta di trasferimenti coatti, quasi sempre
immotivati, di masse di lavoratori che pur di portare a casa la
pagnotta si sobbarcano migrazioni che hanno quale unico
risultato quello di distruggere i rapporti umani coi loro cari e
il tessuto sociale più in generale... La cultura è in via di
azzeramento. Il tutto sotto l'arroganza globalizzante e sempre
più incontrastata dei potenti.
Secche e brevi, a volte ironiche, queste cattiverìe hanno
l'intenzione empirica di aprire varchi per un confronto su
quanto sta avvenendo e sull'avanzata travolgente di tanti
disvalori. E se qualcuno obietterà che la carne al fuoco è
troppa gli dirò che ha ragione... La carne al fuoco è troppa. Ma
così sta andando il mondo. E chissà che a parlarne non si esca
dall'empirismo delle intenzioni per entrare in qualcosa di
costruttivo.
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