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IL MANIFESTO di Carlo Federico

TERZA PARTE

Ricchi di tutto il mondo, unitevi!

18.

 

Gli slogan sono materia per il fesso, o per il pigro: qui nella mia nazione alcuni Guru Morali se ne escono ogni tanto con esortazioni accorate affinché quelli del mestiere creino nuovi posti di lavoro per i disoccupati.
Sfortunatamente nessuna indicazione pratica accompagna l'invito-slogan, ennesimo esempio di divertente vacua demagogia. Negli Stati Uniti e in Inghilterra la percentuale di disoccupati è metà di quella che abbiamo noi, ma le loro esperienze reaganiane e thatcheriane non sembrano presentabili, qui. Se guardiamo più da vicino alla drammatica situazione dei giovani sotto i trent'anni, la cifra qui è 23 per cento, mentre in Gran Bretagna è quasi zero [Igor Man, 6 Sett. '98]. Anche in Olanda, dove i diabolici Ron e Maggie mai ebbero particolare ascendente, la percentuale di disoccupati è metà di quella che abbiamo qui, ma per qualche altra ragione [ideologica?] la loro medicina flessibile qui non sembra potrebbe funzionare. (Una delle ragioni è un piccolo partito di impenitenti comunisti che sono la coda che dimena il cane del nostro governo e forse continuano a sognare la pianificazione centrale come panacea; un'altra ragione potrebbe essere in una celebre osservazione di H.L. Mencken: I sindacati si dedicano principalmente a salvaguardare i vantaggi conquistati dagli elettori della loro vecchia guardia lavorativa; i giovani disoccupati da fuori non votano alle elezioni interne sindacali). Chi se ne frega? Perché rischiare la faccia addentrandosi in dettagli specialistici? Alcune frasi altisonanti sono state pronunciate, e i Guru che le hanno dette si sentono adeguatamente in pace con la loro coscienza.
Personaggi come questi bollano la loro cartolina di sensibilità morale presentandosi al momento giusto nel posto giusto, come molti fecero a Sarajevo nel momento della più alta visibilità sugli schermi TV, e poi dimenticano tutto.
Uno dei più eminenti Guru Morali che abbiamo, un filosofo molto riverito, scrisse alcuni anni fa che il progresso tecnologico ora è in grado di offrire i mezzi di sussistenza per tutti gli umani sul globo, DUNQUE è imperativo distribuire ecc. ecc. Sfortunatamente finora egli non ha suggerito alcun nuovo metodo pratico: ci si attende che continuiamo ad allagare il lavandino senza tappo dei leader locali incompetenti e corrotti, con il denaro del contribuente? [un libro che vi voglio consigliare: «Lords of Poverty» scritto da Graham Hancock, pubblicato da Mandarin Paperback = vi rallegrerà apprendere quanti miliardi di dollari del contribuente sono sprecati ogni anno nel buco nero dell'incompetenza; potrete vedere come i soldi della FAO furono allocati selettivamente a nazioni del Terzo Mondo i cui delegati avevano votato per il signor Saouma come Direttore Generale, e negate ad altri nel bisogno soltanto perché non avevano votato per Mr. Saouma, e tra innumerevoli sbalorditivi esempi di incompetenza della Banca Mondiale leggerete la storia del Progetto Polonoreste che ebbe un effetto bomba-di-Hiroshima sulla foresta amazzonica e sulle tribù di poveretti locali che si credeva stupidamente di favorire con quel progetto sbagliato].
Apparentemente il sullodato filosofo ha mai sentito parlare del solo modo onesto che io conosca per l'Aiuto, quello di certa gente non-governativa, come la Grameen Bank ed altri in Bangladesh, i cui managers compresero che i miserabili non hanno bisogno di assistenza-welfare offerta come elemosina, a loro serve del credito finanziario a livello personale: e il programma ha cominciato a funzionare con successo, benché i mullah locali si oppongano fieramente all'iniziativa per timore che le massaie (a cui la banca concede i prestiti) finiscano per emanciparsi dalla sottomissione coranica ai loro pigri mariti. Per quanto ne so, il Guru filosofo non ha mai preso posizione per la Grameen Bank o per i mullah. Lui ha lanciato il suo slogan, ed è in pace.

Ora, non credete che l'aria calda sia una dannosa dispersione di energia, particolarmente quando viene dalla bocca umana? Io sono uno che crede come Mr Levin che l'energia si possa usare modestamente, semplicemente, per ottenere qualcosa che non è Utopia ma può essere riconosciuto come modesto, semplice ed efficace. Alcune entità locali qui in Piemonte stanno collaborando a livello locale con alcune entità di Zenica (Bosnia) e con quattro regioni dell'area Sub-Sahel. Niente elemosina, ma cooperazione su obiettivi concreti, raggiungibili. Un affare è buono se è buono per entrambi i partners. E queste modeste semplici attività di collaborazione potrebbero indicare la via per altri progetti percorribili.

(18.Continua)