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IL MANIFESTO di Carlo Federico

TERZA PARTE

Ricchi di tutto il mondo, unitevi!

16.

 

Sì, cari amici Ricchi, eccolo! C'è un punto debole devastante in molti appelli alla magnanimità! Guardate, ecco la potenzialmente catastrofica screpolatura:

gli SLOGAN non sono IDEE!

Arrivo subito alla conclusione, poi ci torniamo su (benché tra gente sveglia come noi non ci sarebbe molto da aggiungere). Le Idee sono per i Sapienti. Gli Slogan sono per gli Scemi!

Sfortunatamente questa drammatica differenza non è spesso compresa e gli Stupidi, che sono la maggioranza tra noi, sono convinti di marciare dietro gli stendardi di grandi idee. Peccato per quelle regioni del mondo in cui una maggioranza di stupidi grida continuamente gli slogan che ama.

(Qualcuno si sarà mica offeso! Permettetemi di ricordarvi che ci sono moltissime persone stupide ovunque, guardatevi attorno. Francis Bacon scrisse: «Leggendo, una persona potrebbe conversare con i Saggi; nella vita di ogni giorno, in generale abbiamo da fare con gli Stupidi». E naturalmente, come Jerome Klapka Jerome scrisse nei suoi Pensieri Oziosi di un Ozioso, «scemo è chiunque non concorda con le mie [di Jerome] opinioni». Così automaticamente c'è abbondanza di loro, di stupidi, e ogni regione, classe, razza e genere ha la sua equa razione di imbecilli. Gli umani hanno imparato poco a proteggersi dai perfidi criminali, ma assolutamente niente si fa per proteggerci dagli idioti. Essere stupido non è una colpa, nessuno viene punito per la sua stupidità. E sfortunatamente lo stupido non riposa mai).

In pochi casi, lo ammetto, gli slogan sono espedienti abbreviati per convogliare un'autentica idea. Lo slogan di Franklin Delano Roosevelt «Gli Stati Uniti devono diventare l'arsenale della democrazia» (slogan usato dai suoi successori per tenere Stalin in riga fin dai giorni di Potsdam) era di fatto il compendio di una idea molto articolata suggerita a FDR da Jean Monnet, il banchiere capitalista che votava socialista, vendeva il suo Cognac in tutto il mondo e fu più tardi applaudito come il Padre dell'Europa. Il motto di Deng Xiaoping: non importa se il gatto è nero o bianco purché acchiappi i topi - sembra uno slogan ma evidentemente è l' Idea che risponde al dilemma di Deng: «Io ho due scelte, posso distribuire povertà come fece Mao, o distribuire ricchezza con grandi ineguaglianze iniziali = quando si aprono le finestre, entrano le mosche insieme all'aria fresca». L'osservazione di Tony Blair «Non c'è una politica economica di sinistra o di destra: ce n'è soltanto una che funziona, e una che non funziona» sembra anche uno slogan, solo per rendere più penetrante l'idea che c'è dietro.

In generale le idee sono cose grandi che emergono da molte connessioni incernierate per funzionare in un disegno coerente. Le idee sono potenti, come John Maynard Keynes scrisse, sono più potenti di quanto comunemente si crede. Di fatto, il mondo gira su poco altro. E infatti le teorie di Keynes sul governo dell'economia da Harvard dominarono per decenni il club degli economisti e guidarono le amministrazioni di Kennedy e Johnson. Poi le idee di un piuttosto sconosciuto critico di Keynes, Friedrich von Hayek dall'Università di Chicago, arrivarono ad occupare il centro della scena sospingendone fuori le teorie economiche keynesiane, sostituendole con la "moda" del libero mercato che cominciò a trasformare l'economia mondiale nell'ultimo decennio. Più che una moda era una necessità dal momento in cui la crisi della presidenza di Jimmy Carter diede il via al dramma del "sovraccarico di impegni economici" del governo: le democrazie keynesiane stavano diventando ingovernabili, paralizzate da troppe pretese in contrasto tra loro, le richieste di spesa sociale da tutte le parti si espandevano più rapidamente delle economie da cui dipendevano. Così negli anni '80 politiche di creazione di ricchezza ripresero precedenza sulla distribuzione e questa «esplosione solare di buon senso», come salutata da Keith Joseph, coincise con il successo della Thatcher, che cominciò nel maggio 1979.
Di fronte al presente problema di disoccupazione diffusa potete esser certi che anche l'idea di von Hayek troverà difficoltà nel misurarsi con i fatti della realtà e i Chicago Boys potrebbero anch'essi uscire di scena mentre qualche nuovo tentativo a livello europeo ispirato da governi di centro-sinistra tipo Giddens-Terza-Via-sociale-ed-economica sarà presto provato con la dura realtà, a sua volta.
Le idee sono cose potenti, serie, per gente capace di pensare. Richiedono di essere accuratamente studiate e verificate, come fanno i nostri colleghi scienziati, attraverso un instancabile processo di prove, errori e nuove prove, aggiustamenti e ridefinizioni. Siete d'accordo?

Ahinoi, anche gli slogan sono potenti: possono provocare la mobilitazione di immense folle di sempliciotti convinti che la soluzione di qualsiasi problema sia a portata di mano, se soltanto si urlano le parole giuste. Noi abbiamo avuto qui in Italia alcuni immensi cortei popolari nelle strade di tutte le città più importanti, per protestare contro le attività tenebrose della Mafia: poi tutti quei volenterosi manifestanti tornarono felici (solo un po' rauchi) alle loro case. Che grande corteo, che successo, conclusero. Naturalmente si accettano scommesse sul cambiamento operato dalla Mafia alle sue turpi abitudini, dopo tutto quel vociare di slogan.

(16.Continua)