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IL MANIFESTO di Carlo Federico

PRIMA PARTE

Ricchi di tutto il mondo, unitevi!

1.

 

Quando da giovane lessi il Manifesto di Karl Heinrich e anche il suo Das Kapital trovai tutto molto interessante, ma un po' prolisso e noioso. Peccato: il lettore finisce per sbuffare giudicando tutta l'opera da buttare, mentre lo è solo in parte. Ora, per evitare che vi spaventiate vedendo la dimensione di questo essay in tre parti, eccovi alcuni argomenti come anticipo:

Cosa avevano in comune Madre Teresa di Calcutta, John Lennon, Mistinguette, Che Guevara e John D. Rockefeller?

Perché il capitalismo va considerato come sostanza fecale?

Che c'entra la felicità dei Poveri con la cruna dell'ago?

C'è qualcuno così matto da desiderare di ereditare la Terra?

Come si fa a sconfiggere la Mafia con poche parole magiche?

Dove trascorrere le vostre prossime vacanze esotiche? Domandate all'Agenzia Turistica Fourier & Co.

 

Uno spettro si aggira per il mondo: lo spettro della Cupidigia.

Soltanto i Ricchi vinceranno, vivendo una vita gioiosa e invidiabile. Che gli irrecuperabili Poveri tremino al pensiero della loro inevitabile imperitura infelicità.

I Ricchi disdegnano di nascondere il loro punto di vista e i loro scopi. Essi dichiarano apertamente che i loro fini (molto personali, centrati sul proprio ego) possono essere perseguiti soltanto attraverso la più assoluta indifferenza verso le sciocche opinioni dei Poveri e degli Stolti tutt'intorno. I Ricchi non hanno nulla da perdere salvo i loro occasionali momenti di noia dovuta alla soffocante immaturità degli altri. Essi non si preoccupano di avere un mondo da conquistare: i Ricchi già' possiedono il loro mondo.

Ricchi di tutto il mondo, unitevi!

Non c'è malaccio, eh? E, come chiarirò tra poco, non si tratta di una provocatoria parodia del Manifesto di qualcun altro: questa è una descrizione fattuale della posizione dei Ricchi. Ci vuole solo un pochino di esegesi.

Anzitutto, l'ultima esortazione deve essere cambiata in: Ricchi di tutto il mondo, SENTITEVI uniti!

Io l'ho scritta in quel modo soltanto per rendere la mia burla piu' divertente. Ma veramente, come dovrete ammettere, la tentazione più pericolosa, da evitare assolutamente, è essere risucchiati entro qualsiasi nuova forma di Organizzazione.I Ricchi sanno che la loro caratteristica essenziale è il proprio individualismo.

Ed ora andiamo al nocciolo della questione, che certamente sembra ovvio ai più intelligenti tra voi i quali immaginarono fin dalle prime parole che la distinzione tra Ricchi e Poveri non è basata su denaro liquido e proprietà immobiliari.. Questo sarebbe davvero un modo superficiale di percepire la differenza tra Ricchi e Poveri, benché molto diffuso.

Dunque mettiamoci d'accordo su un vocabolario da usare tra di noi, per chiamare le cose in modo univoco. Noi chiameremo Povero una persona che manca di qualcosa. E Ricco uno che e' a proprio agio. I soldi non sono il discriminante.

(1. Continua)