Quando leggere è un piacere e una autentica passione
Milano, 22 Maggio 2009
Jean Giono,
il viaggiatore
immobile
“E lui è tagliato per la fuga, innanzitutto per la fuga. Non occorre cercare una ragione particolare al suo passaggio in Svizzera: è uno che se ne va. Si fermerà soltanto quando avrà trovato in qualche luogo la possibilità di una fuga in profondo.”
Un freak, un drop out, uno che si è tagliato i ponti alle spalle, uno che scappa da non si sa chi e da che cosa, un avventuriero, un mistico, un ribelle, un santo, un criminale, un anarchico, un signore, un miserabile, un pazzo, un asociale, uno che non ci sta, uno che ne ha le tasche piene, uno che non ha capito niente e che quindi ha capito tutto, un genio, un mentecatto, uno che ha paura, uno che fa paura, uno che non si fida, uno che fa tenerezza. Uno che è tutte queste cose e tante altre ancora o forse non è niente di tutto questo.
È arrivato dalle montagne, dorme dove capita, mangia quello che gli offrono, parla poco e dipinge molto, è gentile ma se ne sta per i fatti suoi. Tutti lo conoscono, eppure nessuno sa niente di lui.
Jean Giono (1895-1970) si è ispirato a un personaggio realmente esistito per creare un racconto bellissimo: “Il disertore”. Singolare che uno scrittore come lui che ha passato la vita nella sua piccola città dell’Alta Provenza e raramente si è mosso da lì si sia ispirato a un uomo senza radici, un vagabondo. O forse no, visto che tutti e due sono mossi da una grande curiosità, sono uomini alla ricerca di qualcosa, di se stessi, di una ragione ultima delle cose.
Giustamente Giono è stato definito un “viaggiatore immobile”.
Senza squilli di tromba, senza fanfare, ma come capita solo quando è veramente grande, qui la narrativa diventa filosofia, nel senso più alto del termine. Così “Il disertore” è un racconto che, oltre a suscitare un mare di emozioni, ci pone delle domande, degli interrogativi, senza darci delle risposte facili o delle regole di vita che lasciano il tempo che trovano.
Leggetelo e fatevi l’opinione che credete. Rileggetelo e non abbiate paura di cambiare opinione. Lasciate il vostro cuore e la vostra mente in balia dell’enigma di questo misterioso disertore. E sarà già tutto.
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Silvano Calzini, milanese, laureato in Scienze politiche, terminati gli studi ha iniziato a lavorare come redattore editoriale presso varie case editrici. Oggi, cinquantenne, si è lasciato alle spalle l’entusiasmo iniziale, ma non l’amore per le buone letture, Londra, certi silenzi e altro ancora.
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