la
Bacheca Virtuale
di Silvano
Calzini
n. 1 -
2 -
3
-
4
-
5
-
6
-
7 -
8
-
9
-
10
-
11 -
12
-
13
-
14
-
15
-
16
-
17
-
18
-
19
-
20
-
21
-
22
-
23
- 24
Quando leggere è un piacere e una autentica passione
Milano, 18 luglio 2005
Scopri e acquista i libri Simonelli Editore
L'arte del silenzio di
Vercors
“ - Addio.
Bisognava averla attesa all’erta quella parola per poterla udire, ma infine
la udii. Von Ebrennac pure la udì, e si raddrizzò, e il suo volto e tutto il suo corpo parvero distendersi come dopo un bagno riposante.
E sorrise, di modo che l’ultima immagine che io ebbi di lui fu un’immagine
sorridente. E la porta si chiuse e i suoi passi svanirono in fondo alla
casa.
L’indomani, quando scesi a prendere la mia tazza di latte mattutina, era
partito. Mia nipote aveva preparato la colazione, come ogni giorno. Mi servì
in silenzio. Bevemmo in silenzio. Fuori un pallido sole splendeva attraverso
la nebbia. Mi parve che facesse molto freddo.”
Termina così “Il silenzio del mare”, il piccolo-grande racconto pubblicato in Francia clandestinamente sotto l’occupazione nazista nel 1941, ma
destinato a diventare una delle più alte testimonianze sulla dignità umana.
L’autore è Vercors, pseudonimo di Jean Bruller (1902 – 1991), disegnatore
satirico, partigiano nella resistenza francese, fondatore della casa
editrice Editions de Minuit e poi nel dopoguerra autore di pochi altri
romanzi, mai più all’altezza di quel primo straordinario gioiello.
La storia è quella di un ufficiale tedesco che, durante l’occupazione
nazista in Francia, prende alloggio in una casa di campagna abitata da un
anziano signore e da sua nipote. Il militare è un musicista colto e
raffinato che ama e rispetta la Francia e la sua cultura, ma tutti i suoi
tentativi di dialogo con la coppia che è costretta a ospitarlo si infrangono
contro un muro di ostinato e dignitoso silenzio. Eppure in quel mare di
silenzio nasce una straordinario rapporto di comunicazione, costruito non
con le parole ma attraverso gli sguardi, i gesti, le sensazioni, la grande
dignità dei personaggi e il muto rispetto che si instaura tra di loro.<br>
Quaranta pagine di grande finezza e intensità che sono anche una lezione da
mandare a memoria in questi nostri tempi in cui tutti parlano e straparlano
in un’overdose di parole il più delle volte inutili e vuote. Viviamo
nell’era della comunicazione, siamo continuamente frastornati da messaggi
che arrivano da tutte le parti, ma sembra impossibile creare un vero dialogo
tra le persone e le culture. Troppo chiasso, troppo frastuono, tutti parlano
e nessuno ascolta.
Bisognerebbe insegnare l’arte del silenzio, magari a cominciare dalle
scuole, imparare a cogliere il valore di certe emozioni che non hanno
bisogno di parole, ad assaporare il gusto di sensazioni che durano un attimo
ma sono destinate a segnarci per sempre. Ecco allora forse potremmo
ritrovare qualche granello di quella magica atmosfera che si crea tra le
quattro mura del salotto dove si svolge tutto “Il silenzio del mare”.
Silvano Calzini
Ti piacciono queste pagine? Vuoi sostenere
L'ISTRICE, questo spazio on line tutto e sempre dalla parte della cultura? Puoi farlo
acquistando contrassegno i libri
Simonelli Editore
(basta una
e-mail) oppure, direttamente on line, i
SeBook, i SimonellielectronicBook,
l'Economica On Line.
|