Sì, d’accordo, l’Italia è il paese delle commissioni e dunque aggiungerne un’altra alla già nutritissima schiera vorrebbe dire incrementare le cose inutili, però una nuova commissione sarebbe oltremisura necessaria.
E sapete qual è?
Una commissione che vigilasse sulle fesserie scientifiche sparate dalla nostra televisione e punisse severamente i malfattori. L’ultima, fresca fresca, è questa. Il tiggiuno, che molta gente prende come oro colato, ha annunciato poco fa la grande festa degli indiani che si immergono nei fiumi sacri e questo grande lavacro avviene quando il Sole entra nella costellazione del Capricorno, evento che – udite, udite! - si ripete ogni dodici anni. Avete capito?
Ora non si pretende che un giornalista televisivo sappia di scienza e in particolare di astronomia ma come è possibile pensare che il nostro Sole entri in una costellazione zodiacale solamente una volta ogni dodici anni?
Il Capricorno è una costellazione dello Zodiaco vale a dire è una delle dodici costellazioni che il Sole attraversa durante l’anno. Per questo si dice “il Sole è nei Gemelli”, “il Sole entra nell’Acquario” e via discorrendo. Ma noi non possiamo osservare questi passaggi perché quando brilla il Sole le stelle non si vedono. E sapete perché noi di giorno non vediamo le stelle? La risposta più scontata è questa: perché c’è la luce del Sole che le nasconde.
Errore!
Se non ci credete recatevi subito in qualche base spaziale e prenotate il primo volo per la Luna e una volta raggiunta la superficie del nostro satellite date uno sguardo al cielo. Se arriverete di giorno noterete che il Sole splende ma tutto intorno il cielo è buio e si vedono le stelle.
Miracolo lunare?
No.
Il cielo è buio semplicemente perché attorno alla Luna non esiste atmosfera (o se esiste è molto ma molto tenue) e dunque manca l’effetto della “diffusione” della luce, effetto che invece avviene sulla Terra e in conseguenza del quale noi percepiamo il cielo di colore azzurro. Attenzione, però! Il cielo “non è” azzurro. Noi lo percepiamo azzurro perché abbiamo gli occhi costruiti in un certo modo. Chiedersi di che colore sia io cielo è una domanda senza senso perché il colore del cielo dipende dagli strumenti con i quali lo osserviamo. Nembo Kid, ad esempio, che aveva la vista ai raggi X, vedeva un cielo tutto grigio sul quale erano sparse delle macchie più scure. Un vero schifo, credetemi.
Il discorso, lo ammetto, mi ha portato un po’ fuori dal seminato ma quello che volevo dirvi è che il Sole attraversa le dodici costellazioni zodiacali ogni anno e pertanto ogni anno “entra” nel Capricorno.
Per il TG1, invece, il Sole fa il suo giro annuale e per undici anni “salta” il Capricorno. Il perché è un mistero.
Ma la morale della favola è questa. Dei milioni e milioni di telespettatori che questa sera hanno seguito il tiggì pochissimi hanno notato lo svarione, anzi qualcuno avrà detto “toh, non sapevo che il Sole entrasse in Capricorno ogni dodici anni” e se qualcuno gli avesse contestato l’affermazione gli avrebbe risposto “ma come no? Lo ha detto la televisione”.
Facciamo un altro esempio. Il giornalista del telegiornale annuncia che è stato trovato un inedito di Alessandro Manzoni, definito “il noto autore della Divina Commedia”. Di fronte a una notizia del genere milioni di spettatori avrebbero protestato e magari avrebbero preso carta penna e calamaio per scrivere alla direzione della Rai. Il giorno dopo sarebbero apparsi corsivi sui quotidiani e magari Vespa avrebbe preso lo spunto per un “Porta a Porta” sull’ignoranza dilagante nel nostro bel paese.
Insomma, a conclusione di questa chiacchierata, è molto triste constatare che gli svarioni scientifici passano come acqua fresca fra l’indifferenza generale. E chi li divulga resta impunito.
Tempo fa ho letto su un quotidiano che il grande Einstein ha affermato che a questo mondo non esiste nulla di assoluto ma “tutto è relativo” e ho sottolineato la cosa in una recente “Bollicina”. Povero Einstein! Il padre della Relatività, infatti, come ho spiegato qualche puntata fa, ha affermato tutto il contrario perché la sua Relatività, guarda un po’, è una teoria dell’Assoluto.
Rassegniamoci, dunque, a sopportare queste cose. Con tanta pazienza. E consoliamoci perché sia i telegiornali sia i quotidiani hanno dato la notizia che Vasco Rossi tornerà a far concerti. E ciò, indubbiamente, alzerà il livello culturale del nostro beneamato paese. Un paese fantastico fotografato efficacemente da questa considerazione offertami da un tassista romano che alcuni giorni fa mi ha scarrozzato per le vie della Città Eterna: “Qui a Roma non funziona niente. Ma siamo tutti allegri e simpatici!”. E allora ci può stare anche che il Sole vada in Capricorno ogni dodici anni!
Franco Gàbici
Se hai un collegamento veloce ADSL clicca sulla freccia e guarda la VideoLettura delle pagine che Franco Gàbici dedica a “Nel Blu dipinto di Blu” di Domenico Modugno e Franco Migliacci nel suo “Una Canzone al Giorno”, il libro per “riascoltare” la colonna sonora dei favolosi Anni Sessanta.
(Ravenna, 22 maggio 1943). Laureato in fisica, è stato dal 1985 al 2008 direttore del Planetario e del Museo di scienze naturali di Ravenna. Giornalista pubblicista, collabora con articoli di scienza e costume ai quotidiani Il Resto del Carlino - La Nazione - Il Giorno - Avvenire. E' direttore responsabile della rivista Gnomonica e redattore di Nuova Civiltà delle Macchine. Presidente del comitato ravennate della "Dante Alighieri" è autore di numerosi saggi di storia locale ("Ravenna: cento anni di cinema", "Leopardi turista per caso"...), ha scritto "Didattica col Planetario" (La Nuova Italia, 1989) ed è autore dell'unica biografia di don Anacleto Bendazzi, considerato il più grande enigmista italiano ("Sulle rime del don", Ravenna, Essegì, 1996), "Gadda - Il dolore della cognizione" (Simonelli Editore, 2002; SeBook, 2004), "Buon Compleanno,ONLY YOU!" (Simonelli Editore, SeBook, 2005), Una Canzone al Giorno" (Simonelli Editore, 2007).